giovedì 28 gennaio 2010

Benvenuti a scuola, genitori!

Il mio primo editoriale!
No, non del Corriere. Nemmeno di Vanity Fair.
Ho scritto la pagina rompi-ghiaccio del Bedy-Baby, giornalino della scuola di Ale...
Nel mio piccolo...ho iniziato l'anno all'insegna della scrittura creativa.
Una delle poche cose in cui sono creativa e non organizzativa.

Benvenuti a scuola, genitori!


Hanno più o meno la tua età. Vivono una quotidianità non troppo diversa dalla tua e, il primo giorno di scuola, hanno il tuo stesso sguardo smarrito e il sorriso un po' ebete.
La mattina li incroci all'ingresso della sezione, a volte ci scambi due parole tra gli armadietti. Un giorno li incontri a una riunione o ad una festa di compleanno e scopri che avete molte cose in comune. Vi scambiate opinioni e suggerimenti e, magari, pensate che sarebbe bello frequentarsi, ma poi non prendete l'iniziativa "perché tanto ci si vede".
No, non sono i tuoi compagni di scuola, ma i genitori degli altri bambini; come te attori non protagonisti che, da dietro le quinte, sbirciano con trepidazione bambini ed educatori sul palcoscenico della scuola. Le mamme e i papà dei compagni di tuo figlio, che saluti per anni senza magari sapere il loro nome.
        
I nostri bambini crescono attraverso la socializzazione, e si arricchiscono grazie al continuo confronto con i loro coetanei.
Ma non si smette mai di aver bisogno di condivisione e di collaborazione!

Da qualche mese, un gruppetto di genitori ha avuto modo di conoscersi meglio: sono i rappresentanti di sezione,
che hanno dato la loro disponibilità per facilitare il dialogo tra scuola e famiglie, e sono stati coinvolti nella creazione del giornalino che avete in mano. Fin dalla prima riunione, si è creato un clima allegro e partecipativo, e le informazioni operative si sono intrecciate con battute su vari temi ma anche con idee e proposte concrete.  
Qualche esempio? La bacheca genitori: uno spazio per sezione, dove presto potremo affiggere annunci vari. Vostro marito fa l'apicoltore e offrite dell'ottimo miele a buon prezzo? Cercate un computer di seconda mano? Volete proporre una brava baby sitter? Voilà, in bacheca il vostro annuncio potrà raggiungere le altre famiglie, e, perché, no, permettervi di attivare una vera e propria Banca del Tempo (per saperne di più: www.tempomat.it).
Alcuni genitori, poi, si sono trovati su Facebook e hanno creato il gruppo di discussione "Genitori della Scuola Angela Volpi di Bedizzole", un luogo "virtuale" per confrontarsi, conoscersi e scambiarsi consigli.
Cari genitori, iscrivetevi anche voi al gruppo: basta cercare nella casella di ricerca in alto a destra "genitori Angela Volpi" e troverete la pagina. Potrete, per esempio, commentare il giornalino, oppure portare le vostre proposte per il prossimo numero. Sarà l'occasione per scoprire che partecipare attivamente alla nostra piccola comunità…è molto più divertente che limitarsi a fruire "passivamente" dei suoi servizi!        Patrizia


IMMANCABILI


-Alessandro, mamma e papà sono malati. Dobbiamo proprio guarire prima del tuo compleanno.
Sarebbe proprio brutto se non potessimo venire alla tua festa!
- Eh si, dovete PROPRIO venire, perché IO NON SO GUIDARE!

Tutto è pronto per  i festeggiamenti del primo lustro del primogenito.
I pagliacci allertati, la torta è stata scelta, gli amici invitati, e, soprattutto,
mamma e papà stanno prendendo l'antibiotico.
Non sia mai che il festeggiato debba arrivare in taxi!

venerdì 22 gennaio 2010

Amore & contabilità

Da quando sono diventata madre, i miei pensieri e le mie energie sono stati drammaticamente dirottati fuori di me. Nella mia lunga lista di priorità quotidiane, le mie esigenze sono slittate all'ultimo posto.
Prima di tutto vanno soddisfatti i bisogni primari dei figli, poi vanno accontentate le richieste di clienti o datori di lavoro, infine vanno soddisfatte le aspettative del variopinto network sociale in cui sono inserita.
Il senso di responsabilità mi ha sempre contraddistinto, per cui a barcamenarmi trai cento ruoli della mia vita me la cavo abbastanza bene. (O.K. forse potrei migliorare la customer satisfaction di qualcuno, ma questo è un altro discorso).
Non sono altrettanto brava, invece, a far finta che tutto ciò non mi pesi.
A raccogliere ciabatte senza brontolare.
A fare lavatrici perdendo il conto delle tonnellate di vestiti da pulire e ripulire.
A concludere i progetti dei clienti a notte fonda con il sorriso.
A giocare con i puffi senza che una parte della testa vada al lavoro in sospeso.
A svolgere tutti i miei ottocentorenta compiti domestici e familiari senza pesarli sulla bilancia della suddivisione dei ruoli tra moglie e marito.
A sbattermi con gioia ed amore, ma smettendo di sentirmi sempre un pò in credito.

Ecco, oggi vorrei rendere omaggio ad una donna che, in questo e in tante altre cose è molto diversa da me: mia suocera.
Una donna disponibile e paziente, che si dedica agli altri con grande dolcezza e sollecitudine, ma, soprattutto senza mai (o quasi) lamentarsi: in dieci anni l'ho sentita brontolare pochissime volte.

Dalla mattina alla sera rende più facile la vita delle persone che la circondano con una infinità di piccoli servigi. Si adatta alle esigenze degli altri, corre a sbrigare commissioni che le vengono richieste, è sempre pronta ad aggiungere un posto a tavola o a scaldare pietanze per assecondare l'andirivieni di familiari. 
Io sono tra quelli che beneficiano del suo aiuto, visto che è una nonna affettuosa e presente e una ottima suocera. Grazie E.! Buon compleanno e cento di questi giorni!

PS e per vendicare tutte le brave donne docili e pazienti un pò sfruttate da mariti e figli,  io cercherò di incoraggiare i miei familiari a maggiore autonomia e collaborazione.
Mi sembra l'antidoto migliore alle mie lamentele ;-)

mercoledì 20 gennaio 2010

DI NOVE IN NOVE

Ti ho incontrato nove mesi fa, e da altrettanti attendevo con trepidazione questo incontro.
Il tuo arrivo è stato un momento di pura felicità, forse l'evento più emozionante della mia vita.

Ogni giorno imparo a conoscerti e  amarti  per come sei.
Formato mignon, come la nonna E.
Tonda e burrosa come la nonna D.
Cauta e indagatrice come il tuo papà.
Vorace e tenace come la tua mamma.
Con una risata irresistibile, come la tua madrina.
Simpatica e curiosa come tuo fratello.
Un personaggio. Piccola ma già grandissima nei nostri cuori.
Invadente con tutti i tuoi mille oggetti di neonata.

Ogni giorno ti guardo e mi chiedo se sarai l'ultimo figlio.
Se gattonerai o camminerai direttamente.
Se sarai una chiaccherona o una di poche parole.
Se sarai dolce e femminile o decisa e un pò manesca.
Se ti piaceranno più i trucchi o i computer.
Se vorrai fare la velina o l'astronauta.

Tuffo il naso nelle tue ciccette rosa, mordo le tue guance tonde,
mi crogiolo nel tuo sorriso a due denti,  mi prendo le tue testate gioiose
e i tuoi morsi da animaletto che assaggia il mondo.

Cerco di goderti piccola ma, allo stesso tempo, assisto, sgomenta,
ai mesi che passano veloci: uno, due... nove!
Fra un soffio sarà un anno, e non sarai più neonata, anche se sarai sempre la nostra piccina.
Un altro soffio, altri nove mesi, e andrai in una scuola minuscola per pulcini come te,
dove imparerai tante cose nuove.
Un giorno forse sarà difficile essere tua mamma, perché sei una femmina,
quindi dovrai fare i conti con il mio modo di essere femmina, e poi costruire il tuo.
Spero che saprò rispettarti, incoraggiarti, aiutarti ad aprire le ali e poi spiccare il volo.

Ho pianto di gioia nel sapere che dentro di me c'era una bambina,
ho pianto di gioia per come sei uscita da me,
piango di gioia pensando a quanto sei sana, bella, adorabile.

Tu e tuo fratello ci riempite le vite di gioia, di rumore, di futuro.
Siete una droga: vi siete impossessati del nostro tempo, del nostro spazio, di ogni nostro respiro,
e non possiamo più fare a meno di voi, siamo noi a dipendere da voi!

Grazie per ogni tuo sorriso, grazie per tutte le fantastiche notti di sonno che mi regali,
grazie per avermi fatto rinascere nascendo.

Buon mesiversario, bambina mia.

martedì 19 gennaio 2010

All'asilo si sta bene e si fanno tante cose.

- Come va come Beatrice?
- Bene, siamo sempre fidanzati.
- Ma non mi avevi detto che avevate avuto dei problemi?
- Si, mi aveva lasciato per un malinteso, ma solo per poco. Ora abbiamo ricominciato a darci i baci sotto al tavolo.
- Quindi lei è la tua prima fidanzata ufficiale.
- No, è la terza. Prima ero fidanzato con Benedetta. Poi con Silvia. Ora invece con Benedetta e Silvia siamo solo amici. Con Beatrice starò fino a quando mi lascerà.
- Beh puoi sempre lasciarla tu, se ti stufi.
- No, sono le femmine a lasciare i maschi. Tu però non mi lascerai mai, vero?
- Amore, sono la tua mamma, non la tua fidanzata.
- Allora staremo insieme per sempre, va bene?
Glom.

domenica 17 gennaio 2010

Uomini e donne. Lezioni di sci.

Lui.
Decide di portare il figlio 5enne sulle piste da sci per il primo esperimento sciistico.

Lei.
Trepidante, prepara per il suo piccino l'ESSENZIALE: intimo caldo, salopette,  pile leggero, pile pesante, calzamaglia, calzettoni, calze di ricambio, tuta comoda di pile per il rientro, doposci, berretto, guanti, burro cacao, crema protettiva, mandarini, caramelle, dolcetti, e, tramite la nonna, thermos di thé caldo, panini, barrette energetiche.

Lui.
Prende tutto il kit e lo sbatte in macchina, senza considerarlo (troppi OGGETTI INUTILI).

Acchiappa il figlio insieme a un piccolo computer con giochi per il viaggio (quello si, UTILE).
Tiene il figlio sulle piste per 3,5 ore a 3,5 gradi centrigadi con equipaggiamento super spartano.
Niente calzettoni, lo scarpone direttamente sul piedino coperto solo da calzamaglia leggera.
Niente pile pesante. Niente sciarpa. Niente berretto (c'è già il casco).
Al rientro dalle piste mette il figlio in macchina così come è, con tuta bagnata e doposci fradici.
Estrae cibo e bevande dal materno fagotto e li divide col figlio.
Riporta il figlio a casa. Raffreddatissimo.

Lei.
Si lamenta. Decide che la prossima volta sposterà il supporto logistico direttamente sulle piste.
Conclude che per sentirsi meglio deve almeno esternare. Ecco fatto.

venerdì 8 gennaio 2010

PIATTO FRESCO

Da tre giorni abita con noi un pirata.
Ha  le fattezze del mio primogenito, da cui si distingue per il copricapo, un casco da minatore su cui c'è scritto "boss".  In effetti il nostro simpatico amico è proprio un capo, nello specifico un capotreno.
Quando il suo alter ego Alessandro è a scuola, a quanto pare, il nostro pirata-minatore trascorre la sua giornata sui treni, a obliterare biglietti. La sera torna a farci visita, anche se mentre lui siede alla nostra mensa, Alessandro mangia di là in studio, attendendo che l'amico gli porti la sua razione di cibo.

La prima sera abbiamo discusso con il nostro ospite dei capricci di Alessandro, confrontando i nostri punti di vista in modo sereno e piacevolmente distaccato.

 La seconda sera, sentendosi ormai di casa, il nostro amico ha collaborato a sparecchiare, ma, preso dall'entusiasmo di questa nuova esperienza, ha fatto volare in terra l'ampolla dell'olio, che,  disintegrandosi in mille frammenti tuffati in una simpatica pozzanghera gialla, ha comportato, per il  povero pater familiae un'ora di operazioni straordinarie di snettamento della cucina.

La terza sera, approfittando della momentanea assenza del suo omologo senza casco e della grande intimità raggiunta, mi ha raccontato la storia della sua vita.
A quanto pare anche lui ha una mamma, carina e simpatica. Invece il papà è perito in un terribile incidente di auto, la cui dinamica violentissima è stata oggetto di una dettagliata descrizione. Sentendosi chiedere se ha fratelli o sorelle, il pirata ha risposto con voce grave, dopo un momento di silenzio carico di pathos. -Avevo una sorellina.Purtroppo era in macchina con il papà il giorno dell'incidente- 

Volete sapere il nome del nostro piccolo edipico Caino? PIATTO FRESCO!
Alla sua mamma piaceva questo nome, e allora?

Attendiamo con divertita curiosità l'evoluzione del personaggio.
Stay tuned!

giovedì 7 gennaio 2010

Due pesi e due misure

- Mamma perché non viene anche Valentina mentre mi accompagni all'asilo?
- Perché é piccola, fuori ghiaccia e si raffredderebbe.
- E perché io mi devo raffreddare?

martedì 5 gennaio 2010

MOLTO INDAFFARATO

- Cicciuz, sono ormai mesi che non ti mangi più le unghiette, ne sono molto contenta!
- Eh si, mamma. Sono TALMENTE INDAFFARATO che non mi ricordo mai di mangiarle.