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lunedì 6 gennaio 2014

Giudizi universali. Digitali.

Nessuno mi può giudicareeeeee, nemmeno tu!
(Caterina Caselli)


Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
(Fabrizio de André, Bocca di Rosa)



Chi non ha mai giudicato scagli la prima pietra.
Giudicare è il principale lo sport nazionale, altro che calcio. 
Soprattutto ora che il social judging un tempo confinato al bar ha una cassa di risonanza esagerata (e spesso inutile) nel web.

Eppure, chissà, forse mi sto avvicinando alla saggezza,
perché sempre più spesso mi trovo a pensare che giudicare sia sbagliato.
Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, si giudica in base ai propri pre-giudizi, ovvero senza avere affatto il quadro della situazione, o le conoscenze per valutare i fatti, oppure senza avere la più pallida idea di che cosa significhi trovarsi in una certa situazione.
Non a caso chi giudica per professione, almeno in teoria, deve emettere la sua sentenza sulla base di prove, riscontri, perizie.
Più volte, negli ultimi giorni, sono stata testimone di giudizi-lapidazione.

Coro di voci nei social
Schumacher se l'è cercata, è stato irresponsabile. (Sottinteso, a volte nemmeno troppo: "gli sta bene").

Amica senza figli
Veramente non capisco perché la mia vicina urla sempre con i figli, perché li ha fatti i figli se le pesano tanto?

Amica senza figli 2

- Si può pulire la casa tutti i giorni, basta organizzarsi, fare una stanza al giorno.
Io: Per me con i figli trai piedi che mi interrompono ogni cinque minuti è molto difficile.
Amica senza figli 2:
- Basta volerlo, come trovi il tempo per aggiornare il tuo blog puoi trovare il tempo per farlo, se lo vuoi davvero.

Conoscente (con figli)
Se fossi stata io quella mamma lì della montagna sono ASSOLUTAMENTE sicura che i bambini non li avrei mollati MAI, piuttosto sarei morta congelata insieme a loro.
(Io invece non lo so, cosa farei. E mi piace pensare che sia andata proprio come immagina Lucy)

Voci sparse nei social/media:
- Che orrore augurare a Bersani di schiattare. (E vabbé, non si può non condividere).
- Che ipocrisia augurare a Bersani di riprendersi. (Perché le altre parti politiche o i suoi compagni di partito che gli hanno fatto le scarpe dovrebbero augurargli di schiattare per essere credibili?)
- Bersani è stato male perché si è stressato troppo/ha mangiato male/ha mangiato un bambino/ha detto di no ai M5S/ha ricevuto un no dai M5S/ha smacchiato il giaguaro/non ha smacchiato il giaguaro.
- Renzi visita Bersani e gli augura di rimettersi (che bravo).
- Crimi twitta la sua solidarietà a Bersani: che scarso tempismo/che banale/che sensibile/che corretto.
Sul tema degli auguri o maledizioni a Bersani sono stati versati fiumi di inchiostro, e digitati migliaia di giudizi digitali tra tweet e post sui social.
Mi permettete di GIUDICARE la faccenda con un "eccheppalletutti?".

Ma a farla da padrone in tema di giudizi universali, non può mancare qualche bravo cristiano di larghe vedute che, con molta umiltà e umanità, si faccia portavoce della Santa Inquisizione per scagliare le sue sentenze (non richieste).
I cardinali ultimamente tacciono, e persino Giovanardi pare sottotono, per non parlare di Francesco, papa che passerà alla storia, tra le altre chicche, per quel meraviglioso "Chi sono io per giudicare?" (e mi perdonino i complottisti della teoria dell'OperazioneDiMarketingVaticano, se, nel dubbio, io ho apprezzato e mi sono compiaciuta delle differenze con il predecessore).

Ma, per fortuna, è arrivata suor Paola Binetti, (quella de "l'omosessualità è una devianza") a precisare che “I figli delle coppie gay sono ragazzi feriti, non è il Mulino Bianco”.

E ora chi glielo dice all'onorevole Binetti, che persino Guido Barilla ha ammesso di aver molto imparare sul tema delle famiglie, ma, soprattutto, che al Mulino Bianco sono cambiati gli inquilini?









martedì 25 settembre 2012

Il cancro?

Il cancro una volta era una cosa rara.
Non ne morivano giovani o bambini se non in casi eccezionali.
Invece oggi il 50% della popolazione italiana può aspettarsi di ammalarsi di cancro, prima o dopo.
CINQUANTA PER CENTO.
In alcune zone (come quella dove vivo io) il tasso di mortalità per cancro supera il 35%.
E fin qui le statistiche.
E starete sbadigliando e magari anche toccando ferro, perché lo so che sono pesante.
Adesso guardate questa foto.



Lei è Moizza.
Ci siamo conosciute in rete condividendo l'interesse per l'allattamento materno, tanto difficile in Italia (qui la sua storia).
E' morta domenica, di cancro. 
Aveva 38 anni. Suo figlio ne ha 7 come il mio.

Oggi apro Facebook e trovo il primo annuncio così.


In breve si avvicina ottobre, il mese della prevenzione del tumore al seno e fioccano le proposte di giochini stupidini al femminile: scrivi sul profilo il colore del reggiseno o la data di nascita mascherata, per "farne parlare".
Mi parte un embolo. 
Poi scatta il post su Facebook.

Posso permettermi di rammentarvi che i giochini non vi salveranno la pelle mentre una diagnosi precoce forse sì? Allora invece di scrivere sciocchezze, tenete d'occhio http://www.nastrorosa.it/ e informate le vostre amiche che a ottobre potranno farsi una ecografia o mammografia gratis. Oppure cercate la sede AIRC più vicina e chiedete già di prenotarla. 
(E i telegiornali farebbero bene a dare notizie di utilità pubblica, invece di amplificare le bimbominkiate).

Ma non mi basta ancora.
Ho bisogno di scriverne.

Perché dopo Moizza ce ne saranno tanti altri.
Perché ne conosco tanti, troppi.
Perché nella mia famiglia è già passato, il cancro, e passerà ancora, è statisticamente certo.
Perché l'oncoematologia pediatrica dell'Ospedale Civile di Brescia è piena: +8% di cancri infantili 
(la media europea è +1% all'anno).
Cazzo, l'idea di un solo bambino con il cancro mi fa uscire di senno.

E perché QUALCOSA SI PUO' E SI DEVE FARE.
Non parlo solo della diagnosi precoce, ma di prevenzione.
Certo, l'alimentazione.
Il fumo.
L'alcol.
Lo stress.
Lo stile di vita.

Scrive il mio amico Luca.
"Io penso che la sensibilizzazione vada fatta verso il basso e non verso l'alto, nel senso che non dobbiamo convincere la politica che gli inceneritori fanno male, dobbiamo convincere la gente a cambiare le proprie abitudini."

Allora come mai il cancro viene anche ai neonati, o all'amica S. che è una salutista che non fuma, fa meditazione e va in vacanza a fare trekking in Tibet?
La risposta è scritta qui: "Ambiente e Tumori." una monografia in cui alcuni medici e oncologi spiegano come l'inquinamento uccide.  
Senza se e senza ma.

E cosa produce inquinamento? 
Il traffico, gli allevamenti intensivi e i pesticidi,  certo, ma soprattutto i grandi impianti industriali.
Che danno lavoro (sempre meno), ma, soprattutto, sempre più ricchezza a pochi, sotto forma di contributi pubblici (ma finiscono pure quelli!), mazzette, ecc.
E siccome i dati sono stati occultati, mascherati, nascosti, ci prendono per i fondelli,
dicendo, ad esempio, che "non ci sono nessi tra l'inceneritore più grande d'Europa e l'aumento di tumori."

Due mesi fa sono riuscita a vedere lo sconvolgente e rarissimo documentario "Sporchi da morire", che ha messo insieme tutte le prove scientifiche mondiali dei danni mostruosi degli inceneritori.


E avrei urlato dalla rabbia.
Perché c'è stato un tempo in cui ero quasi orgogliosa dell'inceneritore più grande d'Europa.
Per anni ci hanno fatto vedere Napoli invasa di 'monnezza dicendo"mica vorrete finire come Napoli?"
Ci hanno raccontato che gli inceneritori sono "energie rinnovabili" e li hanno chiamati "termovalorizzatori".
Ci hanno detto che erano super efficienti e che non interferivano con la raccolta differenziata e il riuso dei materiali. (E invece dalle nostre parti la differenziata è sotto ai limiti fissati dalla legge, e parte di quanto raccolto finisce comunque nel mostro, per alimentare il business).
Ed erano tutti d'accordo, con i grandi oncologi come Veronesi a tranquillizzarci.
(Tranquillo lui, perché la sua Fondazione è finanziata dai più grandi inquinanti d'Italia! Bella credibilità, eh caro Umberto?).
Nel frattempo quello che si è scoperto sulle nanoparticelle ha ribaltato tutto.
Ma lo hanno messo a tacere, come hanno fatto con l'Eternit per oltre cinquant'anni, 
prima di ammettere che, sì, migliaia di morti potevano essere evitati.
Eh, scusate, ma noi dovevamo guadagnare.

Ed eccolo qui, Renzi. 
Il pupillo d'Italia.
Il nuovo che avanza. 
Un neo-comunista berlusconiano.
Che difende l'indifendibile e spara a zero sull'autorevole oncologa Gentilini.
L'UE ha parlato chiaro: divieto i bruciare rifiuti che possono essere trattati in altro modo .
Ma il rottamatore d'Italia difende gli inceneritori, perché ovviamente a Firenze ne hanno uno 
e chissà quanti bei fiorellini sputa fuori, chissà quanti problemi risolve.


Lo so che non tutto si risolverà spegnendo gli inceneritori.
E la questione è complessa.
Bisogna ripensare l'intero sistema, dagli imballaggi agli stili di consumo.
Sugli stili di consumo un pò siamo responsabili noi.
Però abbiamo eletto per proteggerci e rappresentarci dei politici
e questi politici hanno scelto di LUCRARE su tutto ciò che ci fa morire.

L'Ilva che ha, ad esempio, generosamente sponsorizzato le loro campagne elettorali (non gli bastavano le milionate indebitamente sottratte alle casse dello Stato?).
La percentuale che lo Stato si prende su alcol, fumo e petrolio.
Gli organismi di controllo (Arpa, ASL...) politicizzati e sottoposti al controllo di chi devono controllare.
Nessun incentivo all'agricoltura biologica che rispetta il terreno e non devasta.
Invece via libera a pesticidi e OGM, via libera alla cementificazione massiccia, anzi, anche lì mangiamoci un pò.

Io pretendo che la politica non guadagni sulla mia morte. 
Io pretendo che l'impresa sia libera solo se non nuoce alla salute (art.41 Costituzione).
Io pretendo che chi ho votato difenda la vita dei miei figli, non i suoi privilegi assurdi.

Adesso che ho capito tante cose non mi tirerò indietro.
Mangio biologico, uso la macchina meno possibile, produco pochi rifiuti.

E, da oggi in poi, cercherò di fare prevenzione del cancro anche dalla cabina elettorale. 




Per saperne di più:
  • L'impressionate studio sul tema rifiuti zero portato avanti dai cittadini volontari del Movimento 5  Stelle di Brescia, a cui sono orgogliosa di fornire il mio modesto aiuto. 
  • Il lavoro straordinario di altri volontari, gli attivisti della Rete Antinocività Bresciana,  la prima rete tra comitati di cittadini attiva a difesa dell'ambiente e della salute. Uomini e donne che anziché fare politica da Facebook si fanno un mazzo così per cambiare le cose. E a volte ci riescono. 

POST SCRIPTUM
1. Grazie a MaryG per il suo commento che condivido in pieno: la politica siamo anche noi e tutte le nostre scelte!

2. Un altro commento ha accusato il post di essere politicizzato

Quindi il SUV di Grillo (dato che lì va a parare l'articolo, fornendo il link al movimento 5 stelle) sputa fiorellini ed emana brezza alpina. Mi dispiace la chiusura, che rende politicizzato l'articolo e perché, per l'appunto, indica un movimento che ha a capo un grande inquinatore.

Il mio post parlava di responsabilità pubbliche in materia ambientale, quindi, sì, era politicizzato.
Nei due movimenti che ho citato ci sono persone di tutti i tipi, con macchine di tutti i tipi, persone magari non perfette ma che si stanno sbattendo come dannati per migliorare la situazione.  
Non so cosa c'entri Beppe Grillo, non mi interessa che macchina ha, visto che 
1.non l'ha comprata con i miei soldi 
2. può anche aver detto immense castronerie ed essere incoerente (e, soprattutto, essere trai più grandi inquinatori al mondo, come è noto :-) !) ma non è eletto né candidato. 






lunedì 21 maggio 2012

Prega per noi peccatori

Avrei potuto aspettarmi qualsiasi domanda. Sul sesso, sull'origine del mondo, sui massimi sistemi.
Ma non: "Mamma preghiamo insieme questa sera?".
E io credevo che spedirlo a catechismo con il suo papà fosse un'idea geniale. 
Sono rimasta senza parole.

Poi mi sono ricordata che da bambina mi piaceva pregare. 
Mi rassicurava e mi faceva sentire a posto con la coscienza. 
Non solo perché quel poco di catechismo e di chiesa cattolica che avevo frequentato mi avevano inculcato le prime forme di senso di colpa. Il fatto è che pregare era un pò come scrivere la lettera di S.Lucia: emozionante. Sarei stata ascoltata? Avrebbe funzionato?
Ma ero di sicuro troppo pudica e troppo adultina per chiedere ai miei genitori di pregare insieme. Mia mamma mi avrebbe probabilmente riso in faccia, mio papà forse si sarebbe prestato, ma con imbarazzo.
(D'altra parte i miei non mi hanno mai fatto pesare i mille accompagnamenti notturni dell'adolescenza tanto quanto la loro presenza al ritiro di preparazione alla mia Comunione.
Sacramento che avevo deciso di voler ricevere per mia iniziativa. Mia mamma la chiamava la mia "crisi mistica").    

Cosa ho risposto a mio figlio? Mi sono prestata.
Mi sono anche trattenuta dal commentare che pregare con la clessidra dei tre minuti attivata mi sembra proprio una gran cagata. "Cos'é, una gara di scioglilingua?" ho pensato. Ma lui ci teneva, un pò come dopo il corso di igiene orale ci teneva a spazzolarsi i denti per almeno due minuti. Di clessidra, ovviamente. 



Ha insistito per iniziare con l'Ave Maria. Prega per noi peccatori...

- Ma tu lo sai cosa sono i peccatori?
- Sì, quelli che fanno i peccati.
- E lo sai quali sono i tuoi peccati?
- Beh, ad esempio quando salto sul divano o non mi metto le ciabatte.
Oh povero piccolo chissà chi gli avrà inculcato QUESTI sensi di colpa!?! Hihihihi!

Poi l'ho convinto che una preghiera con parole nostre sarebbe stata ugualmente apprezzata ai piani alti. 
Lui ha voluto chiedere salute per tutta la famiglia (la mia mamma, il mio papà, la mia sorellina e i miei nonni). Ha chiesto esattamente quello che io desidero di più al mondo.
Poi è toccato a me. 
Mi sono balenati in mente i genitori di Brindisi, per la nipotina undicenne di A. che è in coma per un aneurisma, e le sei vittime del terremoto di stanotte. Ma poi ho chiesto che la preghiera di Ale venisse esaudita, e ho chiesto scusa per tutte le volte in cui smadonno dico parolacce e per quando ho poca pazienza con i miei bambini.
Pensate che mio figlio si sia addormentato soddisfatto?
Ovviamente no. Prima mi ha dovuto infilzare con LA domanda delle domande. 
No, "non come nascono i bambini?" (tema già affrontato con successo).
Nemmeno "tu credi in Dio?" (bisogna essere sinceri con i bambini e lo sarei stata).
Oh, no. 
Mi ha chiesto: "Ma Dio esiste?"

Quando parli in pubblico e dal pubblico qualcuno ti fa una domanda stronza bisogna sorridere con finta naturalezza, ringraziare per la domanda, e, velocemente, pensare a come aggirare l'ostacolo.
Ma quando un figlio fa una domanda come "Ma Dio esiste" a una madre che è più atea che agnostica?

Con il poco di lucidità rimasta dopo un week end di ozio e di vizi, ho pensato velocemente che non mi aveva chiesto cosa credevo io. Mi stava chiedendo una verità calata dall'alto.
- Beh, Dio esiste per tutti quelli che ci credono.
E lui, prontissimo: 
- Io credo in Dio, e anche in Gesù e anche in Santa Lucia! E ci crederò per sempre!!
BINGO! La risposta era quella giusta!

Bene, ora penserete che, a questo punto, il settenne soddisfatto dalla sua nuova certezza
mi abbia lasciato andare in pace a studiare il saggio di tango con suo padre?.
Ma nemmeno per sogno. Ha rincarato la dose dei domandoni.

- Mamma ma tu quando hai smesso di credere in Santa Lucia?
- Beh, sai, dei bambini a scuola dicevano che non esiste, e io mi sono fidata di loro e ho smesso di crederci. 
- E poi cosa è successo?
- Non è più venuta.
- Ma ora ci credi?
Grazie per la domanda, figlio! 
(Dopo cosa caz caspita mi chiederai, in che posizione sei stato concepito?)
- Ora ho visto che viene per voi bambini, quindi non ho più alcun dubbio.
- Però non è più venuta per te?
- Per me è troppo tardi perché non sono più bambina.
- Meno male che io sono ancora bambino.

Già, amore mio. Meno male. E ora buona notte, però, eh!

lunedì 10 ottobre 2011

Gentile direttore...

finalmente il Giornale di Brescia di ieri 6.10.11 informa che le polveri sottili in provincia hanno registrato un'impennata,  in alcuni casi raddoppiando i valori considerati "di allerta". 
Allerta per la salute.
Sì, perché va ricordato (soprattutto agli ignari cittadini che si rallegrano del supplemento di estate) che
le PM10 uccidono, causando asma, infarti, ictus, tumori polmonari e molte altre patologie.
Che Brescia detiene il record italiano dei morti per tumore.
Che i tumori infantili sono in drammatico aumento in provincia.
Che la Pianura Padana è la quinta zona più inquinata al mondo.
Che l'Unione Europea ha diffidato l'Italia per l'insufficiente contenimento dello smog, aprendo procedure di infrazione che costeranno alle casse pubbliche multe salatissime (per approfondire).

A questo punto, si attenderebbero
da autorità e media suggerimenti e misure
per far fronte all'emergenza:
le combustioni e le emissioni andrebbero contenute ad ogni costo, i cittadini educati a limitare il loro impatto e a proteggersi stando il meno possibile fuori casa.
E invece il Suo giornale si limita ad accennare alle (lievi e irrilevanti) limitazioni al traffico disposte dalla Regione.
E chi ci governa? Si permette il lusso (a spese nostre) di cambiare la legge, rendendo ammissibile l'approvazione di impianti di incenerimento sotto 1MW senza valutazione di impatto ambientale!

Finalmente consapevole di tutte queste cose, mi sono unita al Comitato Civico di Bedizzole. Perché da mamma e da cittadina responsabile preoccupata del nostro futuro,
non posso più vivere nell'indifferenza e nel qualunquismo che stanno portando il nostro pianeta all'autodistruzione.
La provincia, invece di difendere attivamente la nostra salute, sta valutando la costruzione di vari impianti di incenerimento e gassificazione di pollina e di biomasse.
Esistono varie metodologie di smaltimento meno inquinanti e addirittura più efficienti energeticamente, ma il business dei finanziamenti pubblici per le cosiddette "energie rinnovabili" fa gola a molti.
Ad esempio agli allevatori, ben felici di poter aggirare la normativa nitrati e  proseguire la folle corsa verso modelli di allevamento sempre più intensivi e sempre meno sostenibili per l'ambiente.
L'impianto che vorrebbero costruire a Bedizzole oltre a minacciare la salute della popolazione, deturperebbe il paesaggio vicino al lago, brucerebbe pollina che viene per lo più da fuori, e produrrebbe pochissima energia.
(Energia di cui NON abbiamo bisogno visto che la nostra regione ne produce in misura maggiore rispetto ai consumi!).

Il 18 ottobre mi unirò alla
manifestazione di protesta indetta dal Comitato Civico di Bedizzole di fronte alla Provincia.
Perché il profitto non può sempre venire prima della vita delle persone.
Perché prevenire è meglio che curare.
Perché, se proprio vogliamo monetizzare tutto,
la salute pubblica ha un costo immenso.

Ai nostri amministratori e a chi ha il potere di informare la gente chiedo di scegliere:
continuare così oppure se dare prova di responsabilità e lungimiranza?
E, se proprio avete dei dubbi su cosa è giusto fare, fatevi un giretto nelle strapiene oncologie pediatriche.
O pensate a quante persone ammalate conoscete. Non crederete che sia solo una tragica fatalità, vero?

Grazie dell'attenzione.
Pamen, 7 ottobre 2011




Questa lettera non verrà mai pubblicata.
Perché i vecchi media vivono in modo vecchio.
Pubblicano solo quello che non disturba loro o l'establishment.
E, soprattutto, si fanno scivolare addosso l'appello alle loro responsabilità.

Abbiamo ancora bisogno di giornali così? Di politici così?
Il vaso si sta pian piano colmando.


E, prima o dopo, il vento cambierà.


martedì 4 ottobre 2011

Si vede che ce lo meritiamo

Il popolino di Facebook si agita e si indigna per l'esito del processo Kercher.
Il popolino di Facebook è uno spaccato dell'Italia.
Italia che è sempre facilmente agitabile per i casi di cronaca.
Oh come ci distraggono bene dalle cose importanti con la cronaca!!
Tutti morbosamente interessati a Cogne, ai fratellini di Gravina, a Sarah di Avetrana,
a Yara, a Melania Rea, adesso a Melanie (anzi, di Melanie non gliene frega niente a nessuno,
ma tutti hanno le idee chiarissime sul ruolo dei due imputati e del nero, di cui manco ricordano il nome. Bravi!). Critichiamo la TV ma poi ci spippoliamo Vespa, la d'Urso e compagnia cantante.


Poi esce una notizia di una gravità inaudita, come il colpo di spugna sulla immensa strage nascosta legata ai rifiuti (quella di Gomorra) e nessuno batte ciglio.
Anzi, tutti convinti che sono quegli sporcaccioni del sud a inondarci con i loro rifiuti a noi virtuosi del nord (!).

In Italia ci stiamo facendo letteralmente ammazzare dalle eco-mafie, nel totale disinteresse!


Io vivo in Pianura Padana, quinto posto più inquinato al mondo
Abbiamo tassi SPAVENTOSI di incidenza di tumori e di malattie tremende.
Però le nostre conversazioni sono piene della cronaca (prevalentemente nera, ovvio) con cui ci facciamo distrarre.
Se avete anche solo un malato o un morto per tumore in famiglia vi siete mai chiesti quanto sia fatalità e quanto causa evitabile?


Care mammine tutte preoccupate di quante volte al giorni i tesorini fanno cacchina,
fatevi un giretto in oncologia pediatrica.
Oppure date un'occhiata a questi dati:

Un estratto della presentazione di Marino Ruzzenenti (dati completi del link sopra)


Siete le stesse mamme che, alla richiesta di una firma contro l'ennesimo eco-mostro,
avete risposto annoiate che avevate in macchina la carta d'identità.
(E poi passate la vita a imbottire di antibiotici i vostri bambini e a stressarli perché mettano la maglietta della salute!).
Fra qualche giorno vi chiederò di unirvi alla protesta popolare di fronte alla provincia di Brescia per evitare l'ecomostro che minaccia il nostro futuro.
E voi mi guarderete con un sorriso mezzo di compatimento, che si riserva ai fanatici.
Poi mi direte "grazie per quello che state facendo".
Ma quel giorno avrete qualcosa di più importante da fare.


Perché vi illudete che la cosa non vi riguardi.
E tornerete a preoccuparvi della cacchina di Gigetto, di quanto bene si mangia alla mensa.
E di Amanda Knox.

martedì 20 settembre 2011

Dalla colpa alla responsabilità.

20.9.11: S&P abbassa il rating dell'Italia e Berlusconi la accusa
di essersi fatta influenzare dall'opposizione e DAI MEDIA! 

Da 30 anni sono una consumatrice,
da 20 sono una elettrice,
da 14 anni lavoro nelle aziende,
da quasi 7 sono un genitore.

Se il cameriere si dimentica di portarmi le verdure grigliate si scusa? No, dà la colpa al cuoco.
Se il POS dell'ufficio postale non funziona l'impiegata si scusa per il disservizio?
No, mi guarda con odio e dà (implicitamente) la colpa a me e al mio bancomat.
Se il cliente chiama il fornitore per reclamare, il personale ringrazia della segnalazione e si fa in 4 per risolvere il problema? Assolutamente no, scatta la corsa al colpevole oppure (e il titolare è il primo a dare il buon esempio) il cliente è un rompicoglioni.
Se i dipendenti migliori se ne vanno? Che stronzi ingrati, non volevano farsi maltrattare gratis.
Se i clienti mi tradiscono? Quei bastardi dei concorrenti!
Se centinaia di preti sono pedofili, la Chiesa si scusa e risarcisce le vittime? Ma ci mancherebbe! Senza contare che è sempre quel cattivone del Demonio a metterci lo zampino, se i giornalisti stessero zitti non si creerebbe allarmismo inutile, no?
Se ho preso la multa? Colpa del vigile bastardo.
Se le strade traboccano di immondizia e i cassonetti di rifiuti riciclabili? Colpa della politica e della mafia.
Se i bambini sono obesi e sempre più depressi? Colpa della scuola, della società, dell'industria alimentare.
Se il divano è pieno di zampate lerce? Colpa di mia sorella/di mio fratello/del gatto.

E se il mio paese va a rotoli, chi lo governa da vent'anni può assumersene anche sono un briciolo di responsabilità? Domanda retorica. La colpa va, naturalmente, alla crisi ("imprevedibile" benché prevista da circa 20 anni), all'opposizione, alla sinistra illiberale che aumenta le tasse (!), alle toghe rosse, alle toghe corrotte, alla stampa internazionale di parte, alla culona inchiavabile della Merkel, e, da ultimo, ai media.
(E se a dirlo è il padrone di 3 televisioni e di un impero editoriale, capo di un Governo che finanzia gran parte della stampa e che ha ridotto la TV nazionale a un manipolo di sopravvissuti,  beh possiamo proprio fidarci. Che ingrati questi media!).

E se la smettessimo di cercare i colpevoli e ci assumessimo ognuno le sue responsabilità?

Responsabilità deriva da responsum-abilis e significa capacità di risposta.
Essere responsabili significa rendersi conto che ogni volta che miriamo con l'indice agli altri
stiamo puntando 3 dita contro noi stessi.
E noi, che risposta diamo?
E' facile vedere la pagliuzza nell'occhio del vicino, ma la trave nel nostro ci sfugge sempre.

Sono sempre più convinta che il genere umano si stia autodistruggendo proprio per l'incapacità di assumersi le proprie responsabilità.
Nei confronti della Terra, della natura, dei più deboli, dei figli, dell'umanità.

Dal Papa coperto di ermellino ai miei figli (passando per il nostro signor presidente del consiglio) tutti potremmo e dovremmo passare dallo scaricabarile facile al cercare di dare il buon esempio.

Ecco.
Se c'è una cosa che spero di voglio lasciare ai miei figli è l'idea che lo schifo del mondo è la sommatoria delle scelte sbagliate dei singoli, dei piccoli egoismi miopi.
Del menefreghismo individuale, familiare, condominiale.

Ogni voto, ogni goccia di acqua risparmiata, ogni sacchetto di rifiuti riciclati, ogni scontrino richiesto e anche il rispetto delle più piccole regole di convivenza conta qualcosa.
Perché, come diceva una mia vecchia conoscenza, "la somma fa il totale".

venerdì 3 giugno 2011

La democrazia ha bisogno di tutti!


Quando le istituzioni hanno perso credibilità.
Quando la vita pubblica è una rissa da fare impallidire i reality show.
Quando i valori e le regole del vivere comune sono calpestati.
Quando i privilegi odiosi e l'incapacità politica di pochi schiacciano l'aspirazione di molti di arrivare alla fine del mese.
Non ci rimane che esprimere la nostra opinione.

Il referendum può sembrare una noia, una cosa difficile e scomoda.
Soprattutto un referendum indetto per il 13 giugno, a scuole chiuse.
Avrebbero potuto indirlo prima, e accorparlo alle elezioni amministrative e così avremmo risparmiato tutti 400 milioni dei soldi pubblici.


Non hanno voluto.
Perché il referendum è uno strumento di democrazia diretta, che permette agli elettori di esprimere il proprio parere senza intermediari.
Dietro un referendum c'è il lavoro immane di pochi cittadini informati e consapevoli
a vantaggio di tutti gli altri.

Ma questo governo NON VUOLE  che i cittadini possano esprimere il proprio parere.
Infatti, ha fatto DI TUTTO per impedirci di farlo.
Ha bloccato il nucleare dichiarando espressamente di volere solo rimandare la cosa e
annunciando che "il referendum era inutile".
Ha imposto ai media di ignorare il referendum tanto che una notizia di rilevanza immensa come
la conferma della Cassazione è finita due giorni fa in terza pagina.


E VOI COSA NE PENSATE?
Volete che l'acqua resti un bene pubblico o vi va bene che venga gestito con la logica del profitto privato?
Volete che il fantasma di Fukushima si allontani dal nostro territorio o pensate che il nucleare sia una politica energetica che il nostro paese può gestire in sicurezza e con grandi vantaggi per tutti?
Volete che la legge sia uguale per tutti o vi sta bene che chi ci governa possa commettere qualsiasi crimine ed evitare un processo parandosi dietro il "legittimo impedimento"?

OPPURE volete che si buttino nel cesso 400 milioni, che il quorum non venga raggiunto 
e che continui il delirio di onnipotenza antidemocratico di chi ci governa??

Faites vostre jeu, mesdames et monsieurs. 



martedì 8 marzo 2011

8 marzo. A te che sarai donna tra 20 anni.



Oggi annusi la vita e le tue prime mimose, gentile omaggio del tuo papà.
Ma che aria annuserai fra 20 o 30 anni?

Avrai mimose per un giorno e discriminazioni per altri 364?
Potrai aspirare alla tua realizzazione professionale senza dover promettere di non fare figli?
Potrai aspirare alla tua realizzazione familiare senza dover vendere anima e corpo per arrivare alla fine del mese? 
Potrai aspirare alla tua realizzazione personale, sentendoti libera, innanzitutto, di seguire i tuoi sogni e le tue passioni?

Se chiudo gli occhi sogno un mondo in cui tu, giovane donna...
...non vieni considerata "più adatta" di un uomo per pulire il cesso, cambiare un pannolino, cucinare 600 pasti all'anno,
...non vieni considerata "meno adatta" di un uomo per pilotare un aereo, dirigere un'azienda, governare il paese,
...non vieni valutata per la tua taglia di reggiseno, ma per le tue capacità e per il tuo talento,
...non devi rinunciare al tuo cuore per puntare sulla tua testa.

E l'8 marzo non hai bisogno di uscire con le amiche a vedere spogliarelli maschili per sentirti libera ed emancipata.
E per essere rispettata non devi diventare acida e feroce né rinunciare alla tua femminilità.
E puoi spiegare le tue ali senza che la tua bellezza ti metta in pericolo.


E non sei "sesso debole"né a parole né nei fatti, perché finalmente tutti riconoscono, apprezzano e valorizzano il tuo essere forte. 
Diversamente forte. 


Perché essere forte non vuol dire solo muscoli, prepotenze, guerre, stupri, terribili lotte di potere, come ci hanno insegnato millenni anni di predominio maschile.
Si può essere forti anche con la flessibilità, il coraggio, la capacità di ascolto e di mediazione, il superamento del proprio egoismo, la ricerca di un mondo migliore.
Migliore non solo per il proprio portafoglio, ma per i propri figli, per gli uomini e le donne di domani.

Riusciranno le madri di tutto il mondo a ribellarsi alle discriminazioni, alle infibulazioni, alle violenze?

Nel mio piccolo ce la metterò tutta per aiutarti ad avere 
pari dignità, pari opportunità, pari felicità.


Buona festa della donna, figlia mia!

giovedì 24 febbraio 2011

Le mamme degli altri.

Scrive la collega blogger Panzallaria di intense frequentazioni con gli amici dei figli e le loro madri, rese difficili non tanto dalla volontà quanto dai limiti di spazio.

Oh come vorrei vivere a Bologna!
Ma probabilmente qualsiasi posto d'Italia sarebbe meglio della provincia di Brescia.

Mi ritengo una persona mediamente simpatica, piuttosto aperta e socievole, 
disponibile a metter in gioco la mia casa e il mio tempo quando si tratta di vita sociale.
Siccome trascorro metà del mio tempo con i miei figli al paesello, 
mi piacerebbe frequentare di più i loro coetanei e le loro madri, perché conoscere persone è arricchente per i grandi e per i piccoli. 
Ma, salvo qualche preziosa eccezione, questo mio desiderio si scontra con la natura cavernicola delle genitrici locali.
Che le rende praticamente INFREQUENTABILI.
Cosa intendo dire?? OK... faccio parlare qualche esempio...

Cena di classe. 
Mamma di D.: Siediti pure tu al centro della tavolata, io me ne sto volentieri in disparte
perché tanto di chiacchierare NON MI IMPORTA NIENTE.
(Simpatica come un mal di denti!)
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MammadiB.:  Sentiiiii....visto che alla gita pioveva, perché non organizzi un pomeriggio per i bambini, magari in un parco acquatico? 
Così stanno un pò insieme.
Pamen: Bella idea, grazie MammadiB.
Passa un mese. Trenatcinque telefonate, locandina, giro di inviti, prenotazione, coinvolgimento della maestra.
Pamen: Ciao, MammadiB, hai visto che ho organizzato il pomeriggio al parco aquatico, mi aiuti a coinvolgere un pò di altri genitori?
MammadiB: Beh, sì, bello, comunque io non posso venire.
(Mavaffanc...!)
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MammadiG: Ah, si, io il mio G lo mando dalle Madri Canossiane. 
Ci tengo che abbia una educazione CRISTIANA. E poi è una buona scuola, non come la statale che è piena di GIARGIANIS (*)

GIARGIANIS (*)= simpatico e CRISTIANO modo di definire gli extracomunitari.
(Un altro buon motivo per iscrivere Ale alla Statale!).
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Fine febbraio. Splendido pomeriggio di sole. Da un mese mi trovo da sola quasi tutti i pomeriggi al parco
con i bambini. Che si scalmanano felici. Mentre io mi rompo amorevolmente le balle.
Le uniche madri presenti sono straniere e interagiscono solo tra di loro in ostrogoto.
Pamen a MammadiF: Venite al parco dopo la scuola?
MammadiF: Ma scherzi? Con QUESTO FREDDO? No, non vorrei che F. si AMMALASSE.
(Come mai la madre media italiana tiene il figlio tappato in casa da ottobre a maggio e esce di casa solo per 
andare dal pediatra o al pronto soccorso con cadenza settimanale? 
Come mai io passo per degenere ma i miei figli in otto anni di vita complessivi hanno preso l'antibiotico UNA VOLTA a testa?)
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MammadiL: Mi sento sola, non conosco nessuno.
MammadiM:Eh già.
Pamen: - Vediamoci domani in pasticceria per un caffè!
MammadiL: Volentieri!
MammadiM: Io non posso.
Pamen: MammadiL, visto che siamo tu ed io, perché non vieni a casa mia per il caffè?
MammadiL: Ah...beh...mi spiace, forse vengo, forse no. Sai, ho delle commissioni da sbrigare. 
(Poi non viene, non si fa viva e non ricambia mai l'invito).
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MammadiA: Grazie per aver invitato A alla festa di Alessandro. Solo che noi martedì andiamo a musica alle 17. Possiamo venire MA SOLO PER UN QUARTO D'ORA.
Pamen: 8-O (strabuzza gli occhi). Beh vedi tu, ti chiedo solo di farmelo gentilmente sapere, perché l'anno scorso ho prenotato per venti bambini poi dieci non si sono presentati e nessuno mi ha informato.
MammadiA: Si, certo. Allora facciamo così se non mi vedi vuol dire che NON HO POTUTO VENIRE! 
(Ma sei scema o mangi sassi?)
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SMS Anonimo.
"Ciao grazie per l'invito ma non possiamo venire alla festa".
(Ah. Ma chi caXXo sei?)
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MammadiA: Ciao, scusa, volevo dirti che non ho ancora dato i soldi per il regalo alla maestra, ma considera anche me, te li do quando ti vedo!!
Un mese dopo.
MammadiA: Ciao, ah, senti, io il regalo alla maestra l'ho fatto da sola, visto che era passato molto tempo. 
(si, è sempre la stessa mamma di A, il genio della lampada!!).

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MammadiN: Dai, Pamen, vediamoci lunedì, facciamo merenda insieme!!
Lunedì pomeriggio. Non viene, non risponde al telefono o agli SMS. 
Aspetto inutilmente fuori dalla scuola con i nani scalpitanti.
Incontro il marito tre giorni dopo e gli chiedo se è viva.
MammadiN via SMS: So che mi hai dato per dispersa ma sai ho avuto degli IMPREVISTI!
(e sticaxxi...e avvisare no?)
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Riunione di presentazione della Scuola Primaria (così si chiama ora la Scuola Elementare).
Dopo aver presentato progetti, materie, attività, laboratori, le insegnanti lasciano spazio alle domande.
Coro di mamme belanti e ansiose: "Ma come si mangia in mensa???"
Nessun'altra domanda viene posta.
MammadiS: Ah, io me lo vado a prendere e lo riporto a scuola tutti i giorni, così almeno sono sicura che MANGIA BENE!

Ma perché le altre mamme sono ossessionate da cosa mangiano e da quanto cagano i loro figli E IO NO? 
Cosa ho che non va? Sarà per questo che l'operazione socializzazione NON MI RIESCE?

lunedì 17 gennaio 2011

Mai dire mai

Mi ritengo una persona abbastanza ferma, coerente, decisa.
Eppure la mia vita è costellata di piccole e grandi, inquietanti incoerenze.
Del tipo:

La matematica mi fa schifo.
- Ecco, avrei pensato di fare il liceo scientifico...

Decisamente per me ci vuole una facoltà umanistica.
- Beh tutto sommato Economia e Commercio è quella che fa per me.

Non mi sposerò mai.
- Amore, che bello, certo che ti sposo!

Non mi sposerò mai in chiesa.
- E' qui il corso di preparazione alla Santa Cresima?


Non sposerò mai un bresciano.
- Sì, lo voglio.

Non vivrò mai appiccicata alle famiglie di origine.
- Ecco, vi offro il mio terreno, costruite pure qui casa vostra in parte alla mia.
- Beh grazie! 

Non vestirò mai mia figlia di rosa.
- Grazie, questo scamiciato color confetto con giacchina coordinata è davvero bellissimo!

Non restringerò mai i miei orizzonti culturali a pappe e cacche.
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Non smetterò mai di viaggiare.
- Amore guarda che carino questo villaggio a Jesolo!

Non scenderò a compromessi e ricatti coi figli per il cibo.
- Se finisci tutto ti dò l'ovettokinder!

Non accetterò più di fare regali su commissione.
- Ecco quello che ho comprato per i bambini. Qui c'è lo scontrino.

Non mi candiderò più come rappresentante genitori.
- Daiii, fallo TU, lo fai COSI' bene!
- OK.


L'ultima della serie?

Non mi correrò mai a scaldare biberon di notte, quando c'è la comoda tetta!
Ore 3.15. - Amore, non piangere, la tetta è rotta, sì. Ma se vuoi il latte la mamma ti porta subito il biberon da ciucciare, ok?

Però essere flessibili e versatili è una qualità altrettanto importante dell'essere sempre fedeli a se stessi. Vero?


lunedì 27 settembre 2010

Numerologia

- Mamma, che numero è il SEI NOVE?
- Il SESSANTANOVE? Beh...è un ...ehm...bel numero...perché me lo chiedi?
- No, così.
- Scusa ma dove l'hai visto?
- Sono le superstelle di SuperMario!
- Aaaaaaaaaaaaah!