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lunedì 6 giugno 2011

Non ci sono proprio più.

Cosa? Ma le mezze stagioni, chiaro.
O meglio, ci sono pure, ma in una sequenza incomprensibile.

Ad aprile siamo passati dal cappotto alle infradito.
Ci sono voluti due mesi per:
- completare il cambio di stagioni x 4 (inclusa la gestione-prestiti-abiti-figli);
- sistemare il portico;
- portare a lavare i piumoni (e quindi chiedere un mutuo e poi dimenticarli in lavanderia per non pensarci);
- fare installare il condizionatore per la camera del figlio;
- portare su tutti i giochi estivi;
- inaugurare la piscinetta gonfiabile;
- riporre anche gli ultimi maglioncini "perché tanto ormai";
- e, dulcis in fundo, convincere il suocero ad aprire la piscina. Tadaaaaaa!!!
Aspett che 'mo mi tufffff ROARRRR. Echecazz, un tuono?

E quindi?
E quindi è tornato l'inverno.





Coro dei lettori: E adesso che ti sei lamentata del tempo?
E adesso che mi sono lamentata del tempo, ho acceso la luce, chiuso le finestre e infilato un maglione...
torno a lavorare. Pensando alle vacanze estive.


Rettifica (poche ore dopo)
E adesso che mi sono lamentata del tempo ho tirato fuori il nureflex e la tachipirina per la piccola che ha
una super tosse e la febbre, mi accingo a fissare appuntamento con la pediatra per i soliti, noiosi malanni di stagione. Si, ma di quale stagione?

venerdì 11 marzo 2011

Colpo di coda dell'inverno

Questa settimana mi sono compiaciuta della salute di ferro dei miei figli.
E quindi un virus influenzale mi ha punito, tramortendo il grande con vomito febbre fino a 39.5. Ovviamente in contemporanea a una valanga di lavoro da sbrigare per me e il marito in trasferta.
Bilancio:
Due giornate di lavoro compromesse.
Un appuntamento trasformato in teleconferenza.
Una festa di compleanno e un pomeriggio alle giostre saltati.
Salti mortali per portare e riportare la piccola al nido.
Collaboratrice domestica a casa per non disturbare i sonni diurni del malato.
Pulizie da fare.
Lavoro da recuperare in notturna.
Vomito da pulire.
Pianti da consolare.

Ma anche...

Due giornate da sola con il mio bambino grande.
La sua prima volta a casa da solo, sia pure per 15 minuti.
Insperati momenti di coccola e di accudimento.
La reazione della piccola (Ale ha la bua. -Metti cerotto!) 
Riso in bianco e latte caldo.
La super-nonna che si precipita in soccorso, portando generi di conforto e supporto logistico.
Le favole della mia infanzia "A mille ce n'èèèèèèè"
Ore sul tappeto a costruire un plastico con Lego Duplo appena riesumato dalla cantina.
Il tempo di scovare giocattoli dimenticati dagli angoli più nascosti della casa.
La gioia di vederlo godere intensamente del riposo ripigliando ora dopo ora energie e voglia di giocare...

Tappati in casa, in tuta e pigiama tutto il giorno, abbiamo assaporato una strana atmosfera da vacanze di Natale.
Tempismo perfetto, visto che anziché arrivare la primavera si annunciano due settimane di diluvio novembrino...

domenica 8 agosto 2010

webless

Un post scritto di getto giovedì scorso!



Stamattina il mio cucciolo grande è partito per il mare con i nonni.
Lasciandomi in una casa grande e silenziosa, alle prese con la sua dispotica sorellina.
Sono felice per lui, ma ho un terribile magone.


Come distrarmi? 


Piove a catinelle da stamattina, quindi niente giardino, niente piscina, niente passeggiate. 
L'amica che doveva venire a trovarmi ha tirato il pacco.
Ho un ginocchio super incriccato e il dolore continua ad aumentare nonostante gli antinfiammatori.
Ho appena saputo che la mia Oksana, fantastico supporto familiare e domestico, mi lascerà.


Ma c'è una cosa peggio di tutte.
Sono senza connessione web da stamattina.


Il che significa che:
- non ho potuto mandare le fatture che ho finalmente concluso;
- non posso seguire e chiudere gli ultimi lavori in sospeso che quindi ritarderanno la chiusura;
- non posso guardare le previsioni del meteo e fare programmi per i prossimi giorni;
- non posso leggere la mail della mia migliore amica;
- non posso lamentarmi su facebook;
- non posso distrarre Valentina mostrandole i video della baby TV;
- non posso controllare che dicono le mie blogger preferite;
- non posso studiarmi i suggerimenti di libri che ho raccolto nella chat di ieri sera;
- non posso cercare da cosa può dipendere l'infiammazione del mio ginocchio;
- non posso caricare le foto del mare che ho finalmente spulciato;
- non posso inventare programmi alternativi in caso di pioggia per la settimana di montagna.


Capisci davvero il valore delle comodità della vita solo quando vengono a mancare.