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martedì 11 novembre 2014

Cara figlia adottiva pelosa



Cara figlia adottiva pelosa.
Non so ancora come ti chiamerai.
Lo decideranno i tuoi fratellini umani quando ti conosceranno.

Loro nemmeno sanno che arriverai.
Sarà una sorpresa, fra pochi giorni. 
Da mesi mi pressano per averti.
Recentemente avevano deciso di aggirare il diniego genitoriale inoltrando la richiesta a Santa Lucia, che, si sa, è di più ampie vedute.

E, siccome raramente li ho visti desiderare tanto intensamente qualcosa,
abbiamo deciso che poteva essere una buona opportunità.

Per regalarci la gioia di un cucciolo. Per responsabilizzare i bambini, che dovranno rispettarti e contribuire alle tue cure.

Non so molto di te.
So che sei stata trovata in un cespuglio sotto la pioggia.
So che sei spaventata e timida ma dolce e affettuosa.

E così ho superato la mia reticenza ad accollarmi un altro impegno, un'altra creatura con dei bisogni da soddisfare.
Per di più un gatto, io che non ho mai amato i gatti, che non li conosco.
E ho già tanti argomenti su Facebook, mica mi mancavano le foto del gattino da condividere :-)

Ci organizzeremo, impareremo a prenderci cura di te.
Siamo un pò caotici e rumorosi e  forse all'inizio ti faremo rimpiangere la quiete del gattile.
Ma poi starai bene, con noi, ne sono sicura.


A presto, allora.

martedì 29 aprile 2014

Amori bestiali

Ci siamo lasciati alle spalle anche il compleanno della principessa.
"Una cosa semplice e intima" è diventata una festa al parco con mille bambini urlanti e un gonfiabile ma fa niente.
In fondo c'è tanto da festeggiare nel suo uscire dall'età grumosa dei capricci, delle scenatacce, dell'irrazionalità.
Ed è sbocciata, in effetti.
E' solare, vivace, allegra, furba come una faina. Colora compulsivamente, ritaglia miliardi di farfalline, con la costanza di un monaco certosino,
fa e disfa puzzle, si cimenta con la lettoscrittura (con un paio di anni di anticipo rispetto al fratello), gioca alla Wii, e smanetta con scioltezza su PC, tablet, smartphone. Ma ha anche iniziato a pedalare in bicicletta procurandosi le prime gloriose sbucciature e meritandosi il rito solenne di medicazioni e cerotti.

La osservo intenerita mentre gioca con i suoi pupazzetti.
Mi compiaccio tra me e me che sembri immune al fascino delle winx, delle violette e del troiame assortito che le sue coetanee adorano.
Ma nemmeno principi e principesse o spose e bambolotti sono in cima ai suoi pensieri.
Finalmente una generazione di bambine indipendenti con orizzonti più vari rispetto al "vissero felici e contenti!"
Gioca con gli animali della fattoria, fa le vocine. Si interrompe vedendomi arrivare.
- Mi racconti il tuo gioco?
Sorriso malizioso. 
- Il cavallo si era innamorato della mucca....
..................................................
- Ah. E poi? Cosa accadeva?
- Eh, poi si fposavano.

domenica 20 aprile 2014

Stagion lieta è cotesta.

Un'altra primavera.
Un'altra campagna elettorale. (Questa volta la candidata in famiglia sono io).
Un'altra stagione di impegni fittissimi, di stress.
Un anno più vecchia e il tempo che vola.
Ho appena rimesso via l'albero di Natale ed è già Pasqua.

Anche per una miscredente come me Pasqua è un rito di benvenuto alla primavera, alla rinascita della natura e della vita.
E delle vite a cui ho dato vita.


Nella loro eccitazione mattiniera e rumorosa rivivo l'emozione delle mie caccie alle uova da bambina, e mi tornano alla mente i sorrisi dei miei genitori, le lacrime dei miei nonni.
Non riuscivo mai a capire perché i nonni piangessero mentre noi eravamo così felici, ma non avevo mai troppo tempo per soffermarmi su quel dettaglio, troppi giochi e troppe sorprese mi attendevano.

E adesso che sono nel secondo tempo della mia vita, li guardo correre quà e là a celebrare questo piccolo rito giocoso, li spio, li inseguo con la macchina fotografica, cercando di carpire ogni grido, ogni sorriso. 

Ora quelle lacrime furtive e agrodolci le capisco, perché sono il mio stesso nodo in gola.
Contemplo il presente, mi godo l'attimo, grata per la loro salute e spensieratezza, il dono in assoluto più prezioso.
Ma, allo stesso tempo, non posso fare a meno di pensare che per lui è la decima primavera, per lei la sesta.
Per quanto tempo ancora si sveglieranno eccitati all'alba impazienti di consumare questo piccolo rito?
Per quanto ancora la sopresa di un uovo di cioccolato, o la corsa matta a frugare ogni angolo della casa per accaparrarsi anche l'ultimo, minuscolo pulcino di zucchero
potrà suscitare un acuto di meraviglia? 

Saprò smettere di nascondere coniglietti di cioccolato avvolti nella stagnola prima che un'annoiata commiserazione si dipinga sui loro volti?
O forse avrò la fortuna di crescere quei pochi adolescenti che non si vergognano di restare un pò bambini prima di correre alla conquista del loro mondo?
Chi vivrà vedrà.


(...)
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave. 

(Giacomo Leopardi)

Buona Pasqua! 


martedì 31 dicembre 2013

L'anno che verrà

Da stamattina la mia home page di Facebook trabocca dei soliti pensierini di fine anno: bilanci, propositi, oroscopi, lagne…
E, all'improvviso, mi torna voglia di mettere in ordine i pensieri su una pagina di blog, attività terapeutica che ho smesso di fare da tanti, troppi mesi.
Perché non è uno stereotipo, un nuovo anno simboleggia una pagina bianca, una proiezione verso il futuro: cosa potremo, vorremo, saremo capaci di fare? 
Ma prima di pensare al nuovo anno, bisogna chiudere i conti con quello che passa, una sorta di rito catartico.

Per me il 2013 è stato l'anno dell'impegno attivo.  
Per tutta una vita la parola "politica" è stata per me repulsiva, sinonimo di intrallazzi, lotte di potere, ruberie.
E invece, una volta scoperto che se non ti occupi di politica stai comunque lasciando che la politica si occupi di te (e dei tuoi figli),  attivarsi è stata un'urgenza impellente, dolorosa, faticosa, gioiosa.

Impellente perché o cerchiamo di riportare i cittadini (onesti) nelle istituzioni o non ci rimarrà alcuna speranza che questo paese alla deriva possa ospitare la nostra vecchiaia e la vita dei nostri figli.

Dolorosa perché più sai più vorresti non sapere. Nel corso dell'anno i nostri amici nelle istituzioni ci sono entrati, e abbiamo capito meglio il livello di degrado, di corruzione, di marciume in cui versa lo Stato italiano, dalla presidenza della repubblica in giù, fino all'ultimo cittadino. 
Quello che non esita a buttare la sua immondizia per strada invece che nel cassonetto, quello che sa solo lamentarsi e non esita a truffare il prossimo o la collettività quando può. 
Ogni cittadino è un sessantamilionesimo di Stato,  e quanti ce ne sono di opportunisti, di ipocriti, di parassiti, di furbi?

Faticosa, perché si è presa tanto, tanto tempo. Risorsa rara e preziosissima per genitori lavoratori autonomi, già compressi tra i mille impegni dei figli, della professione, della famiglia. E così non c'è più stato tempo per fermarsi a raccontare la vita nel blog, al massimo un tweet o un post al volo su FB.
Ma, soprattutto, non c'è (quasi) più tempo senza pensieri, preoccupazioni. 
Le brutte notizie ti rincorrono sullo smartphone, per la strada, nei racconti della gente.

Gioiosa, per partire dal nulla e raggiungere il 25% dei voti senza appoggi e senza soldi, è stato un percorso anche esaltante.
Abbiamo lavorato con tanti nuovi amici, (per la verità ben lontani dallo stereotipo del grillino, intransigente, ottuso e incapace di dialogo). Siamo orgogliosamente onesti, quello sì ("moralisti del cazzo" ci ha urlato un parlamentare di destra in aula) e in questo paese di CettoLaqualunque siamo noi gli strani, quelli da guardare con diffidenza.
Ma non abbiamo perso la gioia nell'incontrarci, nel condividere valori, nel progettare eventi, nel sognare un paese a misura di cittadino, non di banche e multinazionali.


E poi ci sono loro. Il motore del nostro impegno, della nostra proiezione nel futuro.

Noi siamo cresciuti nel benessere ma anche in un torpore menefreghista che ha contribuito allo sfascio.
Abbiamo 40 anni e nessuno ci ha consegnato il paese che dovremo porgere ai nostri figli: se lo tengono stretto per spolparlo meglio.
Se cerchiamo di riprenderci il paese è per i nostri figli, perché non debbano vivere di stenti in un paese senza più cultura, valori, prospettive.
Ecco, se c'è una cosa per cui vorrei tanto un Dio da ringraziare è per i miei figli. Perché sono sani, vitali, felici. Una continua fonte di scoperte, di emozioni, di giochi.
Ognuno dei due tesori ci ha dato grattacapi e ci pone ogni anno di fronte a nuove sfide. 
Non è facile educarli, non è facile trovare l'equilibrio tra le loro infinite esigenze e le nostre, non è facile convivere con due piccoli vulcani di energia e richieste.
Ma, inutile negarlo, sono il centro della nostra vita, di ogni progetto.
E ricorderò il 2013 per i tanti momenti speciali con loro, con loro e con i nostri cari, momenti che ho cercato di immortalare nel nostro album di famiglia, ricco di vacanze, feste, viaggi, incontri con amici, nuovi sport, nuove esperienze...

Ecco, forse quello che mi è mancato di più in questo anno è stato il tempo, 
tempo per il mio compagno di vita, tempo per me stessa.

Ho compiuto 40 anni e sono migliorata in tante cose.
Ho smesso di investire a vuoto nelle amicizie unilaterali.
Non credo più che lo scambio di lunghi monologhi scritti possano davvero portare il chiarimento tra le persone.
Sto imparando a farmi scivolare addosso i capricci distruttivi di alcune persone, anche a me molto care.
Sto imparando a dire NO, a selezionare.

Nel 2014 voglio assolutamente portare a termine i miei progetti di cambiamento professionale.
Voglio imparare ad essere meno irascibile, dire meno parolacce.
Vorrei mangiare bene, senza fretta, e muovermi di più.

E concordo con la mia amica Laura, c'è solo una cosa da augurarsi e in cui sperare: la salute. 
Per tutto il resto ci arrangeremo.



domenica 10 febbraio 2013

Dipendenze. A cinque stelle.

Sono drogata. 
E' come se nient'altro avesse importanza.
E' come quando sei innamorato e reggi le notti insonni a forza di serotonina...
E ti batte il cuore al pensiero dei prossimi incontri: conferenze, flash mob, Beppe in piazza!
E se chiudi gli occhi ti viene da piangere, e non sai se per la stanchezza, per l'euforia, per la paura...
Ma no, è proprio una sorta di gioia, da drogati.
Il MoVimento Cinque Stelle dà dipendenza.

Quando vedo quelle piazze traboccanti mi vengono i brividi, la speranza mi fa vibrare, e mi riempio di quella fiducia che pensavo scomparsa.

L'Italia può cambiare. Se ognuna di quelle persone non si limiterà a mettere una x, ma, tornando a casa inizierà a pensare a come consuma.
A come ricicla. A come educa i suoi figli. A come si informa. A come NON più accettare di vedere un paese meraviglioso venduto e distrutto.

Si può avere il senso dello stato in uno stato che fa senso? Lo stato è ognuno di noi, ognuno di noi dimostra che stato vuole ogni giorno, in ogni scelta della vita quotidiana.
Se tu non ti interessi di politica, la politica si interessa a te e al futuro dei tuoi figli.


Ore e ore di lavoro senza sentire la fatica. E con il pensiero a chi attacca manifesti (nei posti assegnati e non in quelli abusivi!).
A chi si gela ai gazebo e manda un tweet per raccontare che la gente non scappa più, ma si ferma e vuole capire.
A chi monta un video fino alle 4 del mattino.
A chi si smazza tonnellate di documenti e di burocrazia.
A chi cerca rappresentanti di lista che vadano a controllare nei seggi.
A chi organizza un pullman per Roma, e si rende conto che quella sera la racconterà ai suoi nipoti, un giorno.
A chi studia tutta la notte lo statuto della Regione e le leggi sull'ambiente.
A chi sta cercando un esperto di linguaggio dei segni perché il comizio di Beppe sia accessibile a tutti.
A chi sta girando per l'Italia per parlare con la gente.
A chi passa ogni sera in una sala civica diversa, nei paesini più sperduti, per spiegare che Grillo non si candida e non ci guadagna nulla se non la soddisfazione, che i nostri problemi di democrazia interna sono problemi solo all'esterno e che, no, non faremo come gli altri. Perché se ti vuoi arricchire non fai politica con il Movimento 5Stelle.
Siamo poveri, e questo garantisce la nostra libertà, la nostra indipendenza.

Venerdì sera dopo l'ennesimo incontro, dopo la conferenza stampa, finalmente abbiamo cenato insieme, mancava poco a mezzanotte e stavo per svenire dalla fame.
C'era un giornalista, con noi, ci ha chiesto se poteva seguirci, e dopo un pò parlava e beveva con noi, io non posso pensare che non abbia capito come siamo felici di fare quello che stiamo facendo.
Come siamo diventati quasi una famiglia allargata.
E, infatti, ci ha chiesto se può venire a Roma, con il pulman, per seguire la serata finale di Beppe.
Chissà, forse si aspettava che gli rispondessimo "Mah, guarda, chiediamo a Casaleggio", perché sembrava stupito quando gli abbiamo risposto "Ovvio che sì, ti paghi la tua quota e sei benevnuto!".

Anche in famiglia ci si scontra ogni tanto, e la democrazia estrema a volte è sfinente...in certi momenti vien voglia di invocare una decisione calata dall'alto.
Lo stress fa brutti scherzi, e rimpiangi per un secondo che l'oscuro guro Casaleggio non ti piloti davvero, scegliendo per te. E invece niente di niente, ci tocca smazzarci tutto da soli.
Regole interne, condivisione, organizzazione di 30 eventi in un mese.

Ma poi capita di incontrare negli uffici di un Comune lo sgaloppino di un altro partito, che ti confida che ne ha già i coglioni pieni, tutto è deciso e i singoli sono pedine, sai che motivazione.

E capisci che la libertà è faticosa, ti dà responsabilità ma è anche quello che rende degna ogni azione. La libertà in questo paese è merce rara e preziosa, ed è incredibilmente motivante.

Noi ci stiamo ammazzando di lavoro volontario per poter essere rappresentati da persone come noi, che non hanno altri interessi che quelli di tutti i cittadini.
I soldi sono una motivazione solo per i poveri di spirito (o per i poveri, ovviamente).
(Quindi io devo essere ricchissima di spirito visto che in questo momento lavorare per soldi mi appassiona assai di meno che farmi in quattro gratis per una cosa in cui credo).

Ma abbiamo i nostri meravigliosi candidati da presentare al mondo, sono i nostri portavoce, sono quelli che abbiamo scelto e preferito tra tutti coloro che si erano proposti.
E sono stati preferiti per la loro integrità, per la credibilità, per la stima che si sono conquistati.
Mica perché amici di, amanti di, favoriti da.

E con il pensiero vado a "quel giorno", quando sarà tutto finito e tutto starà per iniziare, si ritirerà l'onda dello tsunami e lascerà a terra molti ladri.
Ma noi no, noi dovremo iniziare a navigare allora.
E un pò ci disperderemo, ma solo fisicamente, perché ci sarà una rete fortissima e invisibile tra di noi.
Perché mai, per il resto delle nostre vite, potremo dimenticare le emozioni di questa campagna elettorale.


P.S. martedì 12 febbraio 2012, Beppe Grillo in piazza Loggia
Abbiamo schierato 3 film maker (tutti volontari), ci saranno anche le TV ma solo a caccia di gossip e non faranno vedere la piazza che scoppierà, ci saranno artisti, sorprese di carnevale, musica e tanta gente che muore dalla voglia di unirsi, di fare casino, e poi ci saranno i nostri candidati, stravolti dal tour elettorale, dalle notti in piedi a studiare diritto, emozionati e increduli che finalmente tocchi a cittadini puliti e volenterosi andare a rappresentare i cittadini nelle istituzioni...sarà magico!! Abbiamo anche musicisti che hanno composto canzoni originali per l'evento, albergatori e ristoratori che fanno a gara per ospitare Beppe...e noi non stiamo nella pelle di gridare gioiosi PIAZZA LOGGIA ASPETTACI!! arriviamo noi a difenderci!!!!! E poi a giugno, quando in Loggia ci saremo,  voglio vedere se gli ambientalisti bresciani che ci sputano in faccia dandoci dei fascisti diventeranno più gentili con noi!

giovedì 13 dicembre 2012

Una strana Santa Lucia

I preparativi, i regali, le emozioni non sono stati diversi.
Anzi, quest'anno è venuta anche la nonna Dana a fare i biscotti con noi, e, ovviamente, 
non ha resistito alla tentazione di caratterizzare sessualmente i gingerbread. 
Sì, insomma, si divertiva ad attaccare cazzetti e tettine ai pandizenzero piangendo dal ridere insieme ai bambini...

Santa Lucia è stata più precisa ed efficiente che mai: tutti i regali richiesti sono arrivati. 
Le richieste erano ragionevoli, e sono state evase con largo anticipo, prevalentemente via web.
E senza nemmeno carbone dolce minatorio. Alessandro è bravissimo, e anche la piccola ienetta, finalmente, ha diradato i capricci e ammorbidito l'atteggiamento "tutto intorno a me". 
E' più ragionevole, sempre più sveglia e divertente, e ci stupisce con le sue attenzioni e mostrandosi spesso dolce ed affettuosa...
Insomma, non dico che non ho qualche ansia al pensiero di 18 giorni di vacanza natalizia, ma diciamo che il periodo più faticoso dell'accudimento, dei pianti e e dei capricci sembra allontanarsi, e cosa posso dire? 
Li adoro, sono felice e fortunata perché ho due figli splendidi, e non c'è giorno in cui io non mi baci i gomiti per come stanno crescendo e per il dono immenso della loro salute.


E allora cosa c'è di strano in questa S.Lucia?
Beh, questa notte, anche noi grandi avremo la nostra sorpresa di S.Lucia, e sapremo se il marito A.M. è candidato per le elezioni regionali o se sarà stato preferito qualcun altro. 
Cosa spero?

Bah. Sotto la sua candidatura  ho scritto:
"Da moglie preferirei di gran lunga che venisse scelto qualcun altro. 
E lo scrivo nell'ennesima domenica in cui sono da sola con i bambini.
Ma proprio perché ti conosco molto bene so che sei una persona preparata, profondamente onesta e capace di spendersi con grande generosità. Ecco, da cittadina vorrei essere rappresentata da persone come te."

La candidatura o meno non cambierà il nostro impegno, il nostro supporto a quella che non solo ci sembra l'unica strada per salvare il paese, ma che si è anche rivelata un'avventura umanamente arricchente e persino piena di gioia ed entusiasmo. 
Nel Movimento 5 Stelle il candidato non è l'uomo della provvidenza, ma un semplice portavoce dei cittadini attivi e del programma dal loro costruito. 

Ma, se stanotte Marito A.M. risulterà trai candidati ...beh qualcosa cambia, eccome.
La pressione sulla nostra famiglia, la visibilità mediatica, la responsabilità anche di riuscire a raccogliere sufficienti voti per portare la nostra voce al Pirellone: da domani potrebbe cambiare tutto...senza contare che la remota possibilità di una elezione, invece, non cambierebbe, ma stravolgerebbe ritmi e spazi di tutti noi. 

Nel frattempo lo scenario politico è degno della profezia dei Maya che si celebra fra pochi giorni.
Tante, troppe famiglie, faticano ad arrivare a fine mese.
Siamo in balia delle banche, dello spread, della recessione. 
E di una casta politica immonda, piena di gentaglia disgustosa, interessata solo a salvare la poltrona o la propria immunità rispetto ai molti reati commessi. 
Per fare questo non esitano a mettere in atto qualsiasi lercio espediente per impedire ai cittadini del Movimento di portare la loro carica di onestà e voglia di fare nelle istituzioni. 
Una legge elettorale anti-M5S non gli riuscirà,  probabilmente, ma mentre noi ci geleremo nelle piazze per cercare disperatamente di raccogliere sufficienti firme gli attuali politici ne saranno dispensati. 

Nel frattempo, le pressioni interne ed esterne sul M5S crescono.
Grillo si è irrigidito contro chiunque faccia di testa sua e tradisca il senso del gruppo e le poche regole che il M5S si è dato. 
Certo che le sue "esplusioni" dal blog non suonano democratiche, e i media ci sguazzano, con questa storia della democrazia interna del movimento.
Ma è anche vero che la democrazia richiede senso civico e rispetto delle regole.
Doti che in Italia sono scarsamente diffuse. 
Ognuno vuol fare come gli pare, in nome della democrazia. 
Se ci siamo dati delle regole e tu di testa tua le trasgredisci e ci danneggi, è più democratico lasciare correre e lasciare che ognuno faccia quel cavolo che vuole, o, data anche la gravità del momento, è lecito pensare che sia più democratico far rispettare le regole, persino con tolleranza zero? 

Ma chi ha tempo ed energie per fare filosofia? 
Forse giusto i giornalisti. 
E i detrattori, quelli che, per motivi diversi, devono distruggerci per tornare a occupare le solite poltrone. 

E comunque ieri sera mi sono un pò depressa. 
Dopo l'ennesimo sfogo di Grillo, la cacciata di Favia e della Salsi.  
Che un minuto dopo era dalla Gruber in TV a esprimere la sua libertà di andare ai talk show (sic). 
Ma basta!! Non abbiamo bisogno di tensioni, il paese cola a picco come la Costa Concordia,
la strada per portare un pò di pulizia nelle istituzioni è già abbastanza impervia e dura. 

E poi ho letto questo articolo. Che, fatte salve alcune imprecisioni (tra appoggiare Casa Pound e condannare la violenza c'è una bella differenza, ad esempio), condivido.
E ho pensato che non c'è tempo per le seghe mentali.

I consiglieri del M5S stanno facendo un buon lavoro nelle istituzioni, 
e questo nessuno è riuscito a negarlo. 
Non c'è alcun motivo per smettere di lottare per portare la voce dei cittadini nelle istituzioni, dove oggi ad essere ascoltati sono solo le lobbies di potere, il Vaticano, gli amichetti vari e la mafia. 

E quindi avanti tutta. 
Sarà quel che sarà. Comunque si concluderanno questa S.Lucia e la settimana più delirante dell'anno, andremo avanti.
Finche la profezia Maya non ci separi. :-)

martedì 28 agosto 2012

Emozioni di fine estate

Più di un mese senza scrivere un solo post.
Tanti post ancora dentro di me, ma è quasi settembre e quei post si trasformeranno, se va bene, in recensioni su Tripadvisor.

Agosto è stato un mese lento, lungo e caldo, allo stesso tempo vuoto e pieno.

Vuoto perché ho trascurato lavoro, computer, cellulare, impegni socio-ecologici.
Sono stata disorganizzata, spettinata, struccata, svestita, scoordinata, deconcentrata.
Ho intenzionalmente evitato di leggere troppe notizie, ho accantonato le preoccupazioni economiche e politiche, sono stata volutamente leggera e vacua dopo tanti mesi di pressione e di impegno.

Pieno perché non ci siamo fatti mancare amici, lezioni di nuoto, sessioni di tango, cene, feste di paese, gite a parchi di divertimenti o al lago, lunghi bagni in piscina, pic nic in giardino, serate a guardare le stelle, pulizie straordinarie della casa e liste piene di propositi autunnali...

Ho incontrato la mia amica-blogger Chiaradinome per una pizza sul lungo-lago
e ho spulciato a lungo la lista di nascita di EroLucy fino a trovare un pensierino per la sua Piccy.
(Ed è di oggi il suo commovente post di ringraziamento che mi ha riempito di gioia!)

Ho acquistato (compulsivamente) da Amazon e poi letto con il mio Kindle un sacco di libri e libracci (sì, anche la stupida trilogia delle 50 sfumature, e il bello di invecchiare è che non me ne vergogno affatto! Mi sono divertita a e svagata in barba all'Italia che si spaccava nei soliti inutili giudizi pseudo sociologici!).

Ho cucinato vagonate di verdure bio, preparato ghiaccioli di frutta, pesti, paté e tiramisù dietetici,  sperimentato nuovi alimenti, come la quinoa e il seitan e ho iniziato a sistematizzare le mie nuove conoscenze alimentari (grazie alle quali io e marito A.M. abbiamo anche perso un bel pò di kg superflui!) riorganizzando appunti e ricette...

I bambini hanno giocato, giocato, giocato allo sfinimento, crogiolandosi nell'assenza di orari e di limiti alla loro fantasia.
Ci siamo goduti a pieno le vacanze anche in casa, visto che abbiamo la fortuna di abitare in un posto che, d'estate, è come un luogo di villeggiatura.




E adesso, come ponte tra tutta questa goduria vacanziera e il ritorno alle responsabilità, stiamo dando una mano nell'organizzazione della prima festa del Movimento 5 Stelle
Grillo può piacervi o starvi sulle balle.
Ma qui c'è un paese allo sfascio nelle mani di una casta di corrotti, disgustosi, pagliacci e incapaci.
E quando sono sobri e capaci (o meglio "tecnici") sono asserviti agli interessi spaventosi di banche e multinazionali, e ci raccontano che, "per il bene del paese" devono fare a pezzi il paese e venderlo al migliore offerente.
E' ora che la democrazia (= potere del popolo) torni ad avere un senso. 
I candidati del Movimento non politicamente vergini, incensurati, rinunciano ai rimborsi elettorali, si impegnano a dimettersi immediatamente nel caso in cui perdano questi requisiti.
Questo sulla carta (e non è poco).
Se poi vai a conoscerli di persona, trovi cittadini di buona volontà che non si limitano a lamentarsi su Facebook, ma si rimboccano le maniche e si attivano per cambiare le cose.
Laboratori di studio e di cittadinanza attiva, progetti concreti per formare i cittadini, contrastare gli abusi. E, infine, qualche coraggiosa candidatura. Perché il vero senso della politica non è un percorso di ruberie e privilegi, ma sacrificare il proprio tempo libero e la propria famiglia per offrire le proprie competenze al servizio della collettività.

Ci aspettando tempi pesanti.
Ma ho fatto il pieno di leggerezza e cercherò di trattenerla dentro di me il più a lungo possibile!!

domenica 11 marzo 2012

Preludio di primavera

Non importa se tre settimane fa nevicava e sto ancora lavando le tute da sci e i costumi di carnevale.
Non importa se la notte ci crogioliamo ancora sotto il piumone.
Non importa se l'aria è più frizzante che tiepida.

Il primo sole di marzo richiama irresistibilmente all'abbandono del letargo.

E così quel vecchio nerd del Marito A.M. si è staccato dal computer, e, di sua spontanea volontà, si è recato al garden center e ha compiuto il primo passo verso l'autosostentamento della famiglia: l'acquisto e la messa a dimora tre arbusti di lamponi, vegetali buonissimi e dalle note proprietà AntiCancro*.

I bambini hanno partecipato con entusiasmo all'operazione, splendida occasione per armeggiare con palette e rastrelli, sbroffare acqua ovunque e riempirsi di terra.
L'idea di coltivare qualcosa nel nostro giardino li ha riempiti di primitiva eccitazione.
" Io vojo piantale i pomodoli, le flagole e ante il salame!" ha sentenziato la nanetta golosa. 

Si sono dilettati nel mozzare raccogliere margherite, spostare sassi e e foglie e lanciare sguardi languidi alla sabbiera, temporaneamente interdetta  in attesa della manutenzione e della rimozione di ragni e vermi invernali.



E poi le possenti braccia rubate all'agricoltura dell'ingegnere hanno impugnato gli attrezzi e montato 
il canestro, ultimo acquisto del parco giochi familiare. 
Il mio modesto contributo è stato "tenere dritto il bastone lungo e duro del canestro" mentre veniva
fissato alla base, come da gentile richiesta. Ognuno si rende utile come può.

Il profumo del sole mi ha fatto dimenticare l'odore acre dei concimi nei campi, 
e l'idea minacciosa dell'invisibile inquinamento. 
La luce si è trasformata in energia, e una sottile euforia mi ha pervaso
nell'osservare le gemme rigonfie della forsizia. 


Ancora una manciata di giorni e una esplosione di fiori gialli annuncerà la rinascita,
il trionfo della vita e della natura che ci sbatterà sotto il naso la sua prepotente bellezza, 
in un tripudio di verde, di pollini e di profumi. 
Come si fa a non amare la primavera?
Beh, almeno se non sei allergico....


(* da quando siamo entrati nel tunnel bio-salutistico-ambientalista, culminato nella recente sottoscrizione del servizio CortoBio e nella lettura del libro AntiCancro,
gli approvvigionamenti alimentari della famiglia si sono orientati con decisione verso tutti gli alimenti dalle provate virtù antitumorali, dai semi di lino ai frutti rossi).



venerdì 23 dicembre 2011

I miei elenchi di Natale

Abbasso...
  • i messaggi di auguri seriali e multimediali
  • gli auguri dai fornitori sconosciuti, di hotel dove non sono mai stata e mai andrò (senza nemmeno un buono sconto!) 
  • i ristoranti che ti tampinano con i loro vomitevoli menù a 12 portate dei cenoni a cui non parteciperò
  • le onlus che si ricordano di chiedere il mio aiuto tutte insieme durante la settimana n.51 dell'anno
  • le cassiere che ripetono buonnatalegraziearrivederci meccanicamente e scojonatamente
  • il cestodinatale ai vicini che ti hanno fatto un cestodinatale 
  • i volantini della fiera del bianco (e aspetta un attimo, dai! già che ci sei mandami già la pubblicità di Pasqua, allora!)
  • gli auguri che per essere scaricati richiedono due plug-in e cinque minuti di download.
  • le ultime news sulle ruberie della Casta: voglio una tregua!
  • i panettoni industriali farciti di creme color pastello.

Evviva...
  • abolire lo scambio di regali con le amiche e sostituirli con una bella cena di auguri e di solidarietà femminile
  • convertire lo scambio di regali con il marito in una vacanza sulla neve per tutta la famiglia
  • disertare i centri commerciali e fare acquisti in cascina
  • regalarsi la tessera di socio di Greenpeace 
  • snobbare le insistenti offerte last minute di profumerie e catene 
  • regalare biglietti per spettacoli anziché oggetti seriali 
  • imporre a parenti e amici una moratoria sui regali ai bambini
  • acquistare CD natalizio di Micheal Bublé in seguito ad un raptus di shopping compulsivo social qui sotto documentato.


  • l'insalata di patate della mia mamma
  • iniziare le vacanze con un lungo pigiama party a tre
  • trasformare la casa in un piccolo laboratorio di pasticceria amatoriale



"Per alimentare un blog di buoni contenuti, occorre vivere una buona vita." 
(cit. ReteLab). Io ci sto provando.

martedì 20 dicembre 2011

Adesso è Natale.

Prima di avere figli nutrivo diverse certezze granitiche.
La più sbagliata tra le mie antiche opinioni è che le recite scolastiche fossero una cosa triste e penosa, in cui i piccoli si trasformano in barboncini ammaestrati per compiacere i grandi, e i grandi simulano di divertirsi per compiacere i piccoli.

Come sempre le cose puoi davvero capirle solo quando le vivi sulla tua pelle.
Oddio, magari un pò penose lo sono, e i coretti stonati e stridenti mettono a dura prova l'udito...Mica sono tutti belli e perfetti come i bambini della pubblicità: 



No, ora che ci penso lo sono molto di più.
Perché i bambini, nella loro innocenza e inconsapevolezza sono veri, puri, sorprendenti, tanto più incontaminati quando più sono piccoli, 
perché poi iniziano ad imitare i comportamenti degli adulti e a corrompersi.

Pomeriggio di fine dicembre. Asilo Nido del Paesello.
Inizio a commuovermi già nell'entrare nella sala gremita di genitori e nonni dalle gote arrossate e dagli occhi lucidi. 
Si abbassano le luci, e nell'aria risuonano i cori di voci angeliche. 
Sono gli stessi coretti che per tanti anni ho adorato e che nell'epoca delle disillusioni mi danno quasi fastidio. 
Eppure mi prende un groppo alla gola. La musica risveglia emozioni lontane, 
e ancora di più le immagini di una natività interpretata da piccolissimi attori concentrati e attoniti, con gli occhi sbarrati come i personaggi di un presepio Thun.



E la magia negli occhi della mia bambina riccioluta...


E la sua sagometta inconfondibile nei giochi di ombre... 




Nella penombra si percepiscono solo risatine e nasi che "tirano su",
e la grande suspance si rompe in un applauso festoso quando 
si alza il sipario e luci si accendono su 36 piccoli visetti stupefatti, che ci mettono un pò prima di capire cosa succede e correre a farsi abbracciare dai propri cari.


Ci sono dei momenti così magici, così unici, che ti ripagano di tutta la fatica,
ti fanno scoppiare il cuore di amore.
Momenti tanto più preziosi perché irripetibili, fuggevoli.

Le recite sono già solo ricordi per il primogenito, catapultato nel mondo della scuola pubblica (dove la mancanza di fondi è una cantilena che fornisce molti alibi).

Mentre uscivo dalla scuola ancora gongolante ho pensato che se Natale ha ancora un senso questo senso è proprio l'amore per i più piccoli...

giovedì 29 settembre 2011

God save the spritz

Ore e ore a volantinare, a parlare con le persone.
La nonna. - Signora, venga alla conferenza. Non vorrà mica lasciare che avvelenino i suoi nipotini?
Il negoziante - Guarda che se costruiscono questo mostro nel giro di 10 anni tu resti senza clienti.
La ragazza con il piercing. - L'unica soluzione è fare un gran casino, però abbiamo bisogno di te.
Ad ogni target il suo messaggio.

Poi però la gente è venuta. Duecento, almeno. 
A sentirsi dire che viviamo in uno dei cinque posti più inquinati al mondo.
Che siamo la provincia numero uno per tumori, asma, inctus, infarti.
Che l'UE sanzionerà l'Italia per le misure assolutamente insufficienti per contrastare l'inquinamento.
Che non abbiamo bisogno di inceneritori, perché abbiamo già sufficiente energia elettrica.
E per smaltire la pollina ci sono sistemi più innocui e più efficaci.
Ma che non godono dei finanziamenti pubblici che fanno gola a questi bastardi.
La gente ha partecipato,  qualcuno ha polemizzato, poi si iniziava a fare filosofia:
"La provincia in questa fase è il nemico o un interlocutore? Blablabla".

Ho preso in mano il microfono.
Mi sono presentata come "una cittadina e una mamma".
(In questo paese di merda se c'è un'unica cosa che fa sempre effetto è dire che sei una mamma. La mamma è sempre la mamma). Poi ho fatto un appello ai concittadini.
"Il comitato non è fatto di extraterrestri, siamo gente come voi. Non diteci "fate così, fate cosà", venite con noi. Ci aspetta una dura battaglia legale. I Comuni sono dalla nostra parte ma non hanno soldi per noi (e intanto guardavo negli occhi il sindaco). Le imprese non hanno soldi. Noi siamo pochi, non possiamo arrivare dappertutto. Ma se ognuno di noi ci mette 10 euro e un pò di collaborazione possiamo farcela".

Mi hanno applaudito e poi hanno aperto il portafoglio.
Un collega del direttivo mi ha detto: "Mi sei piaciuta, allora non sei una spaccamaroni solo con noi!".
Ne sono stata felice.

Il direttivo del comitato civico. 
La dimostrazione pratica che un obiettivo comune può davvero unire persone diversissime per età, esperienza, idee, orientamento politico, carattere.
Alcuni di loro non mi piacciono.
Ma è  bellissimo il gioco di squadra, il farsi ognuno in quattro.
Imparare ad apprezzare ognuno per i suoi pregi.

Il giorno dopo la maestra della polpetta, scherzando, mi ha chiamato "la nostra suffragetta".
Ne sono stata orgogliosa.
E' bello avere degli obiettivi.
E' bello poter convogliare la rabbia in attività, progetti. 
Non so se sono tagliata per la politica.
Però non sono tagliata per stare zitta e nemmeno ferma.

E, dopo l'impegno, un pò di leggerezza.
Un pomeriggio al parco, con i bambini e con la mia migliore amica.
Che non ha esitato a spararsi 60 km per stare un pò con me, per incastrarsi un pò nella mia vita.
Il gelato, una partita di calcetto all'oratorio.
Chiacchiere, idee.
Magari faranno anche loro il corso di tango argentino, magari andremo insieme alla milonga a coprirci di ridicolo e sentirci giovani, vivi e scemi.
Ma come cavolo ci si veste per andare alla milonga?
Non ho niente da mettermi.
Non ho tempo né soldi per fare shopping.
E...chissenefrega!


















Poi l'aperitivo home-made: Dio benedica l'inventore dello spritz casalingo!
Ghiaccio, fettina di arancia. Crostini con il paté di melanzana.
E per i bambini, montagne di pop corn davanti alla tele!
'Fanculo le regole per una volta!
Tanto data la probabilità elevatissima di ammalarci è meglio spassarsela.














Di nuovo soli, io e i piccoli mostri biondi.
(Il loro papà è impegnato a salvare un altro pezzetto di mondo).
Io ero felice, e loro lo sapevano. Perché erano buoni, allegri.
Hanno fatto persino meno casino del solito (vabbeh, se dimentichiamo il tappeto di pop corn non scoppiati sul pavimento).
Dopo un lungo bagno con una anti-ecologica dose extra di schiuma,
abbiamo letto il nuovo libro di storie della Virginia, coccole e tottue  e poi si sono addormentati senza storie.
E io ho pensato a tutte le cose che avevo ancora da fare.

Poi ho deciso, che, invece, mi sarei ritagliata un momento per rivivere le mie emozioni.
Solo un momento.
Il prossimo obiettivo è vicinissimo e ambizioso, da domani si torna a correre.
Da domani, però.

domenica 25 settembre 2011

Ti posso stickerare? Cronaca di un meeting molto mammesco e abbastanza marketing.

24 settembre, Milano. 
Il MomCamp è un raduno nazionale di mamme blogger, ma è anche una festa, una fiera, una scampagnata, un ritrovo pieno di colore e di energie positive. 
Il mio divertimento inizia durante il viaggio, condiviso con Chiara ed Enrica tra mille chiacchiere e qualche gossip.



TETTE & STICKERS
Le Camper Moms arrivano alla spicciolata e subito dopo la registrazione iniziano a scrutare le tette delle altre alla ricerca di nomi noti.
Si perché qui il badge è sostituito da uno sticker identificativo che la quasi totalità delle mamme presenti si è attaccata al petto.
E non fai in tempo a salutare Chiara, la mitica Wonderland di Machedavvero, che ti chiede dolcemente: "Che ti posso stickerare?",
attaccandoti sulla spalla l'adesivo promozionale di Mums up, il nuovissimo sito di recensioni mammesche, la sua nuova avventura imprenditoriale.
Ma Chiara è in buona compagnia: oltre agli sponsor che presentano i loro prodotti, numerose sono le donne che hanno approfittato dell'occasione per promuovere blog, iniziative, corsi, libri. E così, già all'arrivo, le due bellissime shopper omaggio si riempiono di flyer, volantini, adesivi, cartoline, gadget. Menzione speciale meritano i deliziosi segnalibri pubblicitari per ChiaradinomeThe Queen Father!




CARRAMBA!
- Ma sei Stefania!!! Ciaaaaaaooooo!
- Eccovi quaaaa, cercavo la bionda e la mora...
Ad ogni angolo ci sono donne che si riconoscono, si abbracciano, iniziano a parlare e ridere.
Il primo obiettivo della camper-mom, in modo particolare se neofita, è collegare le facce ad un nome. 
Le amicizie in rete non sono affatto "virtuali", semplicemente non sono "fisiche".
Di una blogger che segui o con cui discuti su facebook, puoi conoscere anche dettagli molto intimi, ma non necessariamente sai che 
faccia ha. E questo è un altro aspetto rivoluzionario della rete.
Nel web c'è spazio per tutte: belle e bruttine, giovani e stagionate, magre e robuste. 
Quel che conta sono le idee, il carisma, la voglia di fare, non le misure.
E scusate se è poco in questi tempi di escort, mignottocrazia, e donne sempre più ridotte ad oggetto nelle gerarchie sociali, aziendali e culturali.


MULTIMEDIA E MULTITASKING
Durante gli speech le mamme presenti ascoltano, prendono appunti sull'iPad, chiacchierano, allattano, twittano con le altre a due file di distanza, gestiscono le famiglie a distanza. 
Sì, perché alcune sono cui con figli e mariti, impegnati in uno strepitoso programma di attività sportive e ludiche. Altre, invece, vengono tempestate di chiamate a distanza dai mariti: "La bimba non riesce a fare la cacca e piange da un'ora? Ti faccio portare un clisterino...".  
Conforta sapere che presto sarà pronta SaveTheMom, una app che promette di condividere con i babbi il know how e la pianificazione materne, il vero viatico per la parità. Scherzando con l'ideatrice del progetto e la sua project manager, le bresciane Sara e Milo, butto lì che il pay off perfetto per il prodotto potrebbe essere "basta alibi: i mariti non potranno più dire di non sapere".
Per fortuna che a "Vivere semplice" ci insegna Sabrina, che, con tre figli ed un lavoro ha deciso che scegliere le priorità è meglio che cercare di fare tutto. Sicuramente la seguirò con attenzione sul blog e sulle pagine di Kids.




OLTRE ALLA CACCA C'E' DI PIU'.
Vi ricordate la canzone? "Siamo donne, oltre le gambe c'è di più".
Ora, leggenda vuole che le mamme tra loro parlino solo di cacche e pannolini. 
Ma quando mai? Se escludiamo le comunicazioni di ordine tecnico-logistico con le famiglie, io ho sentito parlare di progetti, di lancio di start up, di piani editoriali, di eventi, di app, di formazione, di piani editoriali. 
Quelle che il Corriere  dipinge un pò come sfigate ex-precarie, padroneggiano le tecnologie dell'informazione e le lingue straniere, twittano alla velocità della luce, dissertano delle differenze tra facebook e google+, hanno idee lucidissime sul mercato e sulla politica.
Le aziende, i media, gli sponsor ancora faticano ad afferrare il fenomeno. 
Per non dire che non hanno capito niente.

Le aziende guidate da vecchi obsoleti che non saprebbero sostenere mezza conversazione con queste giovani donne agguerrite. E però le hanno sbattute fuori dal mondo del lavoro, tenendosi magari degli incapaci con i testicoli, per evitare i costi delle maternità (e senza avere idea di  quanto questo costerà a loro e a noi tutti).
I media che, nel ridicolo tentativo di riaffermare il primato di TV e carta stampata, non perdono occasione per ridicolizzare chi in rete
vive, impara, conosce, lavora, ama, cresce. E non sa più che farsene dei mass media, perché i social media sono molto meglio.
Gli sponsor, che pur avendo fiutato con interesse questo target di opinion leader al femminile, fanno fatica a passare dal monologo al dialogo.
Un esempio? La prima delle presentazioni è proprio a cura dello sponsor, una nuova crema dolce spalmabile. La relatrice è capace, ma sbaglia completamente il taglio: che c'entra la merenda con il futuro delle mamme on-line? E chissenefrega della merenda, oggi?



WEB ADDICTED
E infatti la relatrice successiva, in arte Mammafelice, viene accolta con un'ovazione al suo esordio: "Mi chiamo Barbara, ho 35 anni e da 1,5 ore non mi collego a internet". 
Già, perché la rete da dipendenza.
Molte ammettono di essere drogate di Internet, ma nessuna intende disintossicarsi. Tutte le relatrici descrivono il web come uno strumento di incontro, di acquisizione di competenze, di realizzazione. Emblematica, ad esempio, la storia di Serena, di Genitoricrescono,
ricercatore di fisica disoccupato che, in Svezia, si è reinventata come esperta di web communication.
Certo, alla ventesima relazione, la storia "dopo il parto mi sentivo disperata e il web...bla bla" esce un pò dagli occhi. 
Vero, verissimo, lo abbiamo provato praticamente tutte, però non tutti gli interventi brillavano per idee straordinarie ed originali.
E allora niente di meglio che aspettare la merenda al desk di accoglienza parlando con Francesca, vecchia amicizia AEGEE, adesso esperta di comunicazione e di social media.
Si è fatto tardi, ma come resistere alle crepes ripiene della famosa crema di formaggio cioccolatoso? 


Non c'è malinconia nel salutare le nuove e vecchie amiche: perché ci saranno altre occasioni, e, soprattutto, sappiamo bene che la rete annulla le distanze.
E a volte, paradossalmente, si condivide più quotidianità con chi ti fa compagnia sul monitor che con gli amici "reali", così difficili da sentire e frequentare nei sincopati ritmi attuali.

Ma torno a casa arricchita di mille spunti, sorrisi, idee, indirizzi di siti e blog da scoprire.
In attesa del prossimo MomCamp!



PS A Iolanda va un enorme ringraziamento per essere stata l'anima della festa, e per l'eccellente organizzazione!

domenica 10 luglio 2011

Bambini di campagna

Sono stata una bambina di città.
Non ho mai desiderato vivere in campagna perché la mia vita era quella lì e a me piacevano anche i giardinetti in mezzo al traffico, le panchine di cemento, i cortili pieni di ragazzini.
E poi appena possibile i miei genitori ci portavano al lago.

Oggi è stata una domenica rovente, di quelle segnalate dai telegiornali con "emergenza caldo".
Ma i miei bambini non se ne sono accorti.
Appena svegli sono stati presi da un evento che per me sarebbe stato scioccante e che loro hanno già visto molte volte: un uccellino morto da osservare e salutare.


Il resto della giornata è trascorso tra bagni, tuffi, giochi in giardino, scivolate, raduni di barchette, esperimenti di giardinaggio, sessioni di spruzzino e di altalena.
Corse infinite, ghiaccioli da sgocciolare nell'erba, pipì nel vasino da sciacquare con la canna, gatti in fuga da rincorrere.



I miei bambini vivono nel verde, a piedi nudi, in mutande o in costume.
Spesso mangiano frutta e verdura che che hanno raccolto loro stessi.
Vanno a salutare le mucche col cui latte sono fatti i formaggi che mangiano.
Hanno visto un vitello o un puledro nati da pochi minuti.
Sanno cosa vuol dire raccogliere le uova ancora calde.

Ci sarà un giorno in cui ci chiederanno un motorino per evadere da questo paradiso
e riunirsi con dei coetanei brufolosi e scazzati, lo so.

Ma adesso sono felici.
Selvaggi e felici.
E nulla mi rende più felice della loro felicità.

venerdì 6 maggio 2011

La settimana del volontariato :-)

Con grande gioia annuncio la nascita del sito della fantastica scuola dei miei figli!
Un progetto a cui ho dedicato tanta cura e tanto amore.
Per dire grazie a chi ogni giorno si impegna ben oltre il valore del suo stipendio.
Per partecipare attivamente ad una comunità dove ogni giorno conosco nuove persone meravigliose.
Ma è stato anche un progetto che mi ha dato tanto umanamente.
Un doveroso grazie va a Laura per la fiducia, la collaborazione e per avermi fatto respirare da vicino la realtà bellissima della Angela Volpi.
E grazie anche a Michele, perché è bello lavorare con persone professionali, precise, brave ma anche gentili e disponibili.
E con questo si chiude la mia settimana del volontariato, dalla prossima dovrò decisamente
tornare a dare la priorità al mio lavoro e alla mia famiglia.
Ma ha perfettamente ragione chi dice che il volontariato arricchisce soprattutto chi lo fa.
Non solo ho imparato un sacco di cose e credo di essere cresciuta anche professionalmente.
Ma, soprattutto, da tempo non mi sentivo così carica e soddisfatta, nonostante la terribile stanchezza accumulata: sentirsi utili è davvero gratificante!

giovedì 7 aprile 2011

La gioia





Che emozione provi più frequentemente? 
Che emozioni esprimi più frequentemente?


Queste sono solo due delle molte, scomode domande che ci ha rivolto la psicoterapeuta ieri sera.
Uno fa un corso dal titolo "Navigando nelle relazioni primarie" per diventare un genitore perfetto,
e si trova rivoltato come un calzino, incoraggiato a ravanare tra le sue emozioni sopite, negate e malgestite.


Se non sai gestire le tue emozioni come credi di poter insegnare a tuo figlio a gestire le sue?
Vaaaaaaaaaaaaaa bene!
La mia prima risposta è stata "La rabbia".


Ho pensato a tutto ciò che mi fa arrabbiare.
Lo stress.
Gli imprevisti.
Le ciabatte in giro.
Alcune discariche abusive in casa mia.
Alcuni rapporti familiari.
Le ingiustizie.
Le discriminazioni ai danni delle donne.
La stupidità di molte donne (quelle che anziché far fronte comune passano la vita a scannarsi tra di loro,
a competere ossessivamente per il nulla).
La stupidità di molti uomini (quelli che pensano solo a farla franca e a fottere a destra e manca).
La violenza. Il nucleare. Il turismo italiano. L'Italia. Il Gov.... Grr Grr Grr

Poi, però, ho scritto, d'istinto, anche "La gioia". E oggi è stata una giornata piena di gioia.

Il sole sfrontato di aprile.
Una sferzata inattesa di estate che spazza via il grigiore e ti entra nelle ossa.
Salire le scale di casa mia e sentire il profumo del sole che traspira dal legno, dalle lenzuola e dalle tende.
Il mio giardino incolto, un tripudio di erbacce e fiori di campo selvaggi.
Vanity Fair consegnato dalle mani di un postino sorridente e gentile, che fa il suo lavoro con amore.
(E in copertina George Clooney, scusate se è poco).

L'ultimo giorno di un corso. Anzi DEL corso. Una sfida raccolta e vinta.
Tornare a parlare di web marketing dopo due anni in cui il web si è trasformato.
Ad un pubblico di persone che il web marketing lo masticano tutti i giorni: gli albergatori.
(Gente appassionata, che fa il suo lavoro con dedizione, scontrandosi con la mancanza di aiuti di uno
Stato che dovrebbe portarli come il fiore all'occhiello e, invece, li penalizza e li abbandona a loro stessi).
Ho sudato sette camicie. Mi sono ripresa in mano tutto, ho seguito un corso on-line nottetempo,
ho preparato centinaia di esempi. Tra una malattia e l'altra dei figli.
E il mio impegno è stato ripagato con il loro entusiasmo, i loro complimenti, il loro calore.
C'è qualcosa che dà più gioia di fare il proprio lavoro con amore ed essere apprezzati e ringraziati?

Sì. 
Tornare a casa e trovare i bambini finalmente sani, sporchi, felici,
con le mani affondate nella sabbia o intenti a rincorrere bolle di sapone.

Stare lì a guardarli finché si accorgono di te, lanciano un urlo e ti corrono incontro,
con le loro mani lerce e il moccolo, e gli occhi che brillano di gioia e di amore.

Aspettare insieme il loro papà, e poi festeggiare (finalmente!) insieme il suo compleanno,
soffiando le candeline su una torta fatta con amore da una persona cara.

Progettare qualche ora finalmente sottratta a lavoro e figli e dedicata alla casa,
a un pò di shopping, un parrucchiere volante.

E, rinvigorita da tutta questa gioia, mi appresto ad abbandonare le mie stanche e gioiose membra
tra le braccia di Morfeo (magari prima un occhiatina a Clooney gliela diamo, ok).

Ho gestito bene la mia emozione, prof?

sabato 26 marzo 2011

Piccoli momenti di insperata felicità

Sfilarsi il tailleur e accomodarsi nei vecchi jeans 
Accantonare il pensiero di Libia, Giappone, lavoro e politica 
Portare i bambini a mangiare il gelato e al parco
Rincorrere le bolle di sapone sul prato
Riuscire a farsi un lungo bagno
Scoprire che il nipotino in arrivo sarà maschio, per la gioia del cugino grande
Iniziare a riporre piumini e maglioni pesanti
Annusare il profumo del bucato steso al sole
Andare a scegliere i giochi da giardino pregustando la gioia dei destinatari
Tirare fuori le biciclette...
Rubare il tempo per un pranzetto last minute al ristorante col marito
Pianificare le migliorie alla casa a lungo rimandate
Guardare l'ultima puntata di Grey's Anatomy abbracciati sul divano
Ricevere un messaggio euforico da una persona cara che si trova alle Seychelles 
Progettare le gite di primavera e i viaggetti dell'estate
Stirare cantando vecchie canzoni di Baglioni (sottraendomi per una preziosa mezz'ora al monopolio insopportabile delle canzoncine per bambini)

In primavera un fine settimana senza impegni sociali può riservare tanti piccoli momenti di insperata felicità.


martedì 1 febbraio 2011

Sei anni



A sei anni non sei più piccolo, anzi esci dal mondo dei piccoli.
Ma sei geloso se la tua sorellina beve il latte la sera, e ne chiedi un pò anche tu.

A sei anni nulla ti diverte di più che dire cacca merda puzza pipì. Anzi, si, forse scoreggia.
Ma sai già pronunciare dei nomi irripetibili di dinosauro.

A sei anni vuoi andare al cinema e guardi senza paura Monster's house e Jurassic Park.
Ma poi rimani imbambolato anche davanti a Pingù, Pooh, Barbapapà e gli altri eroi di tua sorella. 

A sei anni ti è appena spuntato il primo dente permanente, ma ancora c'è davanti il suo corrispettivo da latte che dondola. Non vedi l'ora di poter riporre il dentino sotto il cuscino per vedere se, come ai tuoi amici arriverà la fatina dei denti a portarti il soldino. Ma, allo stesso tempo, attendi con apprensione che la tua bocca assomigli ai  merli di  una torre medievale.

A sei anni sei preoccupato dall'idea che presto dovrai andare a scuola.
Ma mi informi con orgoglio che all'asilo stai lavorando su un quaderno tutto per te,
il tuo primo quaderno.

A sei anni ti ritrai schifato se tua sorella ti dà un bacio umido di saliva.
Però poi scaccoli il naso, ti pulisci la bocca nella manica, e dopo la pipì scappi via senza lavarti le mani perché hai fretta di tornare a giocare.

A sei anni vorresti stare 24 ore al giorno attaccato ai videogiochi.
Ma se te lo impediamo,  sei capace di giocare per ore con una stellina di plastica e due pupazzetti  e mi comunichi soddisfatto puoi continuare a giocare a Super Mario "con la fantasia".

A sei anni sei già così lontano e diverso da quel fagottino rugoso che mi hanno messo in braccio quel martedì 1 febbraio di 6 anni fa.
Ma questa sera sei venuto a reclamare la tua coccola della buona notte, e quando
ti ho abbracciato, scricciolo ossuto, sapevi di buono, sapevi di bambino. Il mio bambino.

Buon compleanno, amore mio.
Mi sono goduta intensamente ciascuno di questi sei anni,
e ogni tuo compleanno è sempre più vicino a quello successivo.
Puoi crescere un pochino più lentamente, per favore?