Sono stata una bambina di città.
Non ho mai desiderato vivere in campagna perché la mia vita era quella lì e a me piacevano anche i giardinetti in mezzo al traffico, le panchine di cemento, i cortili pieni di ragazzini.
E poi appena possibile i miei genitori ci portavano al lago.
Oggi è stata una domenica rovente, di quelle segnalate dai telegiornali con "emergenza caldo".
Ma i miei bambini non se ne sono accorti.
Appena svegli sono stati presi da un evento che per me sarebbe stato scioccante e che loro hanno già visto molte volte: un uccellino morto da osservare e salutare.
Il resto della giornata è trascorso tra bagni, tuffi, giochi in giardino, scivolate, raduni di barchette, esperimenti di giardinaggio, sessioni di spruzzino e di altalena.
Corse infinite, ghiaccioli da sgocciolare nell'erba, pipì nel vasino da sciacquare con la canna, gatti in fuga da rincorrere.
I miei bambini vivono nel verde, a piedi nudi, in mutande o in costume.
Spesso mangiano frutta e verdura che che hanno raccolto loro stessi.
Vanno a salutare le mucche col cui latte sono fatti i formaggi che mangiano.
Hanno visto un vitello o un puledro nati da pochi minuti.
Sanno cosa vuol dire raccogliere le uova ancora calde.
Ci sarà un giorno in cui ci chiederanno un motorino per evadere da questo paradiso
e riunirsi con dei coetanei brufolosi e scazzati, lo so.
Ma adesso sono felici.
Selvaggi e felici.
E nulla mi rende più felice della loro felicità.
2 commenti:
Ho sempre pensato che questi bambini di campagna siano molto fortunati a vivere cose che altri sognano solo in TV. E' vero quello che dici, forse da grandi vorranno andarsene e vivere la grande città, anche a me è successa la stessa identica cosa, ma niente potrà togliere loro questi splendidi ricordi.
La scoperta della natura e` meravigliosa... ormai un lusso o una dimensione sconosciuta...
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