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martedì 25 settembre 2012

Il cancro?

Il cancro una volta era una cosa rara.
Non ne morivano giovani o bambini se non in casi eccezionali.
Invece oggi il 50% della popolazione italiana può aspettarsi di ammalarsi di cancro, prima o dopo.
CINQUANTA PER CENTO.
In alcune zone (come quella dove vivo io) il tasso di mortalità per cancro supera il 35%.
E fin qui le statistiche.
E starete sbadigliando e magari anche toccando ferro, perché lo so che sono pesante.
Adesso guardate questa foto.



Lei è Moizza.
Ci siamo conosciute in rete condividendo l'interesse per l'allattamento materno, tanto difficile in Italia (qui la sua storia).
E' morta domenica, di cancro. 
Aveva 38 anni. Suo figlio ne ha 7 come il mio.

Oggi apro Facebook e trovo il primo annuncio così.


In breve si avvicina ottobre, il mese della prevenzione del tumore al seno e fioccano le proposte di giochini stupidini al femminile: scrivi sul profilo il colore del reggiseno o la data di nascita mascherata, per "farne parlare".
Mi parte un embolo. 
Poi scatta il post su Facebook.

Posso permettermi di rammentarvi che i giochini non vi salveranno la pelle mentre una diagnosi precoce forse sì? Allora invece di scrivere sciocchezze, tenete d'occhio http://www.nastrorosa.it/ e informate le vostre amiche che a ottobre potranno farsi una ecografia o mammografia gratis. Oppure cercate la sede AIRC più vicina e chiedete già di prenotarla. 
(E i telegiornali farebbero bene a dare notizie di utilità pubblica, invece di amplificare le bimbominkiate).

Ma non mi basta ancora.
Ho bisogno di scriverne.

Perché dopo Moizza ce ne saranno tanti altri.
Perché ne conosco tanti, troppi.
Perché nella mia famiglia è già passato, il cancro, e passerà ancora, è statisticamente certo.
Perché l'oncoematologia pediatrica dell'Ospedale Civile di Brescia è piena: +8% di cancri infantili 
(la media europea è +1% all'anno).
Cazzo, l'idea di un solo bambino con il cancro mi fa uscire di senno.

E perché QUALCOSA SI PUO' E SI DEVE FARE.
Non parlo solo della diagnosi precoce, ma di prevenzione.
Certo, l'alimentazione.
Il fumo.
L'alcol.
Lo stress.
Lo stile di vita.

Scrive il mio amico Luca.
"Io penso che la sensibilizzazione vada fatta verso il basso e non verso l'alto, nel senso che non dobbiamo convincere la politica che gli inceneritori fanno male, dobbiamo convincere la gente a cambiare le proprie abitudini."

Allora come mai il cancro viene anche ai neonati, o all'amica S. che è una salutista che non fuma, fa meditazione e va in vacanza a fare trekking in Tibet?
La risposta è scritta qui: "Ambiente e Tumori." una monografia in cui alcuni medici e oncologi spiegano come l'inquinamento uccide.  
Senza se e senza ma.

E cosa produce inquinamento? 
Il traffico, gli allevamenti intensivi e i pesticidi,  certo, ma soprattutto i grandi impianti industriali.
Che danno lavoro (sempre meno), ma, soprattutto, sempre più ricchezza a pochi, sotto forma di contributi pubblici (ma finiscono pure quelli!), mazzette, ecc.
E siccome i dati sono stati occultati, mascherati, nascosti, ci prendono per i fondelli,
dicendo, ad esempio, che "non ci sono nessi tra l'inceneritore più grande d'Europa e l'aumento di tumori."

Due mesi fa sono riuscita a vedere lo sconvolgente e rarissimo documentario "Sporchi da morire", che ha messo insieme tutte le prove scientifiche mondiali dei danni mostruosi degli inceneritori.


E avrei urlato dalla rabbia.
Perché c'è stato un tempo in cui ero quasi orgogliosa dell'inceneritore più grande d'Europa.
Per anni ci hanno fatto vedere Napoli invasa di 'monnezza dicendo"mica vorrete finire come Napoli?"
Ci hanno raccontato che gli inceneritori sono "energie rinnovabili" e li hanno chiamati "termovalorizzatori".
Ci hanno detto che erano super efficienti e che non interferivano con la raccolta differenziata e il riuso dei materiali. (E invece dalle nostre parti la differenziata è sotto ai limiti fissati dalla legge, e parte di quanto raccolto finisce comunque nel mostro, per alimentare il business).
Ed erano tutti d'accordo, con i grandi oncologi come Veronesi a tranquillizzarci.
(Tranquillo lui, perché la sua Fondazione è finanziata dai più grandi inquinanti d'Italia! Bella credibilità, eh caro Umberto?).
Nel frattempo quello che si è scoperto sulle nanoparticelle ha ribaltato tutto.
Ma lo hanno messo a tacere, come hanno fatto con l'Eternit per oltre cinquant'anni, 
prima di ammettere che, sì, migliaia di morti potevano essere evitati.
Eh, scusate, ma noi dovevamo guadagnare.

Ed eccolo qui, Renzi. 
Il pupillo d'Italia.
Il nuovo che avanza. 
Un neo-comunista berlusconiano.
Che difende l'indifendibile e spara a zero sull'autorevole oncologa Gentilini.
L'UE ha parlato chiaro: divieto i bruciare rifiuti che possono essere trattati in altro modo .
Ma il rottamatore d'Italia difende gli inceneritori, perché ovviamente a Firenze ne hanno uno 
e chissà quanti bei fiorellini sputa fuori, chissà quanti problemi risolve.


Lo so che non tutto si risolverà spegnendo gli inceneritori.
E la questione è complessa.
Bisogna ripensare l'intero sistema, dagli imballaggi agli stili di consumo.
Sugli stili di consumo un pò siamo responsabili noi.
Però abbiamo eletto per proteggerci e rappresentarci dei politici
e questi politici hanno scelto di LUCRARE su tutto ciò che ci fa morire.

L'Ilva che ha, ad esempio, generosamente sponsorizzato le loro campagne elettorali (non gli bastavano le milionate indebitamente sottratte alle casse dello Stato?).
La percentuale che lo Stato si prende su alcol, fumo e petrolio.
Gli organismi di controllo (Arpa, ASL...) politicizzati e sottoposti al controllo di chi devono controllare.
Nessun incentivo all'agricoltura biologica che rispetta il terreno e non devasta.
Invece via libera a pesticidi e OGM, via libera alla cementificazione massiccia, anzi, anche lì mangiamoci un pò.

Io pretendo che la politica non guadagni sulla mia morte. 
Io pretendo che l'impresa sia libera solo se non nuoce alla salute (art.41 Costituzione).
Io pretendo che chi ho votato difenda la vita dei miei figli, non i suoi privilegi assurdi.

Adesso che ho capito tante cose non mi tirerò indietro.
Mangio biologico, uso la macchina meno possibile, produco pochi rifiuti.

E, da oggi in poi, cercherò di fare prevenzione del cancro anche dalla cabina elettorale. 




Per saperne di più:
  • L'impressionate studio sul tema rifiuti zero portato avanti dai cittadini volontari del Movimento 5  Stelle di Brescia, a cui sono orgogliosa di fornire il mio modesto aiuto. 
  • Il lavoro straordinario di altri volontari, gli attivisti della Rete Antinocività Bresciana,  la prima rete tra comitati di cittadini attiva a difesa dell'ambiente e della salute. Uomini e donne che anziché fare politica da Facebook si fanno un mazzo così per cambiare le cose. E a volte ci riescono. 

POST SCRIPTUM
1. Grazie a MaryG per il suo commento che condivido in pieno: la politica siamo anche noi e tutte le nostre scelte!

2. Un altro commento ha accusato il post di essere politicizzato

Quindi il SUV di Grillo (dato che lì va a parare l'articolo, fornendo il link al movimento 5 stelle) sputa fiorellini ed emana brezza alpina. Mi dispiace la chiusura, che rende politicizzato l'articolo e perché, per l'appunto, indica un movimento che ha a capo un grande inquinatore.

Il mio post parlava di responsabilità pubbliche in materia ambientale, quindi, sì, era politicizzato.
Nei due movimenti che ho citato ci sono persone di tutti i tipi, con macchine di tutti i tipi, persone magari non perfette ma che si stanno sbattendo come dannati per migliorare la situazione.  
Non so cosa c'entri Beppe Grillo, non mi interessa che macchina ha, visto che 
1.non l'ha comprata con i miei soldi 
2. può anche aver detto immense castronerie ed essere incoerente (e, soprattutto, essere trai più grandi inquinatori al mondo, come è noto :-) !) ma non è eletto né candidato. 






giovedì 14 giugno 2012

Yes, we can!

Tredici mesi di lotta, culminati con una grande delusione.
Il tempo di piangersi un pò addosso e poi, via, ripartenza.
In due settimane abbiamo organizzato tre manifestazioni, coinvolgendo migliaia di cittadini, giornali, amministrazioni. Giovani e vecchi, bambini e ragazzi.
Tutti uniti, per una volta. Non dal tifo calcistico, ma dalla consapevolezza: non si può continuare ad ammalarci così, ad accettare continue nuove fonti di pericolo e di inquinamento, magari finanziate con i nostri soldi, magari frutto di lucro per pochi imprenditori e politici.
Se questo paese è allo sbando dove sono i cittadini?
Eccoci!!

13 giugno 2012. Ultima conferenza di servizi. 
Una manifestazione vivace e rumorosa più che mai, ma pacifica, piena di bambini, di musica, di gente.
Piena di speranza nonostante la tensione e le intimidazioni e le minacce. 
(Eh, sì, noi "rivoluzionari reazionari" siamo stati filmati uno ad uno dalla Digos, e c'è stata qualche tensione con poliziotti in borghese...Per non parlare dell'aggressività rabbiosa degli imprenditori proponenti...)




E, alla fine, arriva la notizia, ormai quasi insperata.
La Provincia ha rifiutato l’autorizzazione al gassificatore di pollina!
Ho pianto in preda ad una gioia dirompente. 
Un delirio di telefonate, abbracci, emozioni condivise.
(E, come spesso capita nella vita, ti guardi in parte e vedi che a trepidare con te c'è magari un estraneo e non quelli che, in teoria, dovrebbero essere tra le persone a te più vicine. Pazienza. Non si smette mai di crescere). 

13 giugno 2012. Non dimenticherò mai questa data.

Grazie ai miei colleghi del direttivo. 
Non è stata una passeggiata, abbiamo fatto tanti errori e ci siamo parecchio sbeccati tra di noi, ma fino alla fine sulle antipatie  e le ripicche dell'asilo ha prevalso la collaborazione.

Grazie a chiunque si è informato, si è preoccupato, ha firmato, è venuto alle riunioni o alle manifestazioni, grazie a chi ha fotocopiato, volantinato o parlato con la gente, grazie per chi non ha smesso di dare il suo contributo, anche se piccolo. 

Grazie a chi ha esposto una bandiera (a proposito, le bandiere costavano 10 euro eh!), 
grazie a chi ha dato la sua offerta (il Comitato non prendeva finanziamenti europei, giuro. Tutto di tasca nostra). 

Grazie anche a chi non veniva ma da Facebook ci dava le istruzioni: "Dovete fare così, avreste dovuto fare cosà. Dobbiamo fare casino!! Ah io non posso venire, però". 
Perché l'interessamento è una prima forma di partecipazione. 
(Se poi un centesimo di tutti i cittadini attivi di Facebook muovessero il sedere e facessero qualcosa il mondo sarebbe un posto migliore, ma un passo alla volta, OK!). 

La mobilitazione popolare è stata la grande ragione dietro al NO. 

Questa vittoria è dedicata a chi crede "che non serve a nulla".
A chi aveva il documento in macchina e non aveva tempo per firmare. 
E anche a E. che ci ha scritto: 
"Bravi Bravi Bravi a tutti! Io sono un individualista cinico di natura e sono contento oggi di vergognarmi del mio modo di essere! 
Sarà difficile spiegarlo a mio figlio ma deve capire, si deve riabituare ai valori che molti di noi hanno perso compreso suo padre, deve capire quanto conti la condivisione di un obiettivo per un bene comune, quanto bene possa dare sia al singolo che alla collettività un risultato di questo genere ottenuto con un lavoro di grande unione di intenti, deve capire che la partecipazione è la più grande delle libertà e l'unica forza da poter dare alle proprie idee!
Un forte abbraccio a tutti da uno che non ci credeva..."

A chi fuori dai banchetti ci diceva "no, grazie" con la faccia "non compro nulla". 
A chi pensa che la politica debbano farla gli altri, e che lo Stato siano gli altri e che il cancro tanto a loro non verrà. 
A chi crede che tutto possa essere sacrificato ai soldi. E, infine, dedico questa vittoria a tutti quelli che, nelle loro famiglie, hanno già pagato un tributo pesante all'inquinamento, attraverso la malattia. 
Signor Imprenditore Proponente del Progetto, non se la prenda tanto, si concentri sulla sua salute e si rallegri perché la malattia (che, a quanto pare ha anche lei) può essere risparmiata magari a qualche bambino. 

13 giugno 2012. Non si  può tornare indietro.
Bisogna andare avanti, cioé dobbiamo tornare indietro. 
A uno sviluppo solo se compatibile e rispettoso. 
A meno benessere ma più condiviso.
A meno sviluppo, meno rifiuti, meno industrializzazione, meno consumismo selvaggio, meno globalizzazione scriteriata, meno strapotere della finanza e delle multinazionali, meno auto, meno ciminiere, meno finanziamenti faraonici per opere assurde...

Nel mio piccolo da qualche giorno ho aggiunto un piccolo tassello alla mia famiglia sostenibile:
un composter in giardino. Siamo riusciti a liberarlo dal sequestro ludico dei nanetti e ora potremo compostiare un terzo dei nostri rifiuti domestici. 


Se a qualcuno serve un pò di humus per l'orticello si accettano prenotazioni!

lunedì 23 gennaio 2012

Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò.


Tutto era iniziato così, con una elucubrazione a sfondo musicale, e un libero sfogo di emozioni troppo compresse in un periodo carico di stress (stress che da due settimane mi è tornato indietro sotto forma di dolori addominali a cui la medicina moderna ha saputo dare una sola risposta, che è "toradol". Ma questa è un'altra storia).

(...)Vorrei organizzare una conferenza con dei medici che ci spieghino cosa rischiamo con tutto questo inquinamento. Forse potrebbe aiutare la gente a scuotersi dal loro torpore, a capire che se non ci prendiamo in mano il futuro siamo fottuti.

Così avevo pensato e scritto. E Bradipa, una mia affezionata lettrice aveva commentato: "Riguardo alla conferenza...bè, probabilmente visto il torpore generale ci andrebbero in 10 persone e sarebbe inutile!".
E invece sono venuti in 200. Ed è stato utile.

Sì perché, nonostante il torpore, le vacanze di Natale, la gente che se ne frega,
nonostante il mio malessere che mi ha trattenuto dal volantinare (ma non dal mandare centinaia di inviti digitali), nonostante la nebbia che si tagliava con un coltello e mille difficoltà, il proposito si è trasformato in realtà.

Il direttivo del comitato ha accolto la mia proposta di dare alla conferenza un taglio legato alla salute, e, con grandi sforzi, siamo riusciti ad avere due relatori eccellenti e, soprattutto, sette amministrazioni comunali di colori diversi unite per far fronte comune. 
Tutte chiamate a raccolta, ancora una volta, da un comitato civico, un umile manipolo di cittadini che, armati solo della forza del dialogo e della tenacia del buonsenso, hanno impedito, fino ad oggi, che un impianto folle ed assurdo - ma perfettamente a norma di legge!- peggiorasse ulteriormente la già gravissima situazione dell'inquinamento provinciale.







Perché so che è stato utile? 
Perché il giorno dopo una mamma ha scritto sul blog del Comitato:
"Sono una mamma che ha partecipato alla conferenza di ieri sera.
Sono una mamma che ieri ha fatto molto fatica ad addomentarsi.
Non riesco a togliermi dalla testa i dati presentati dai relatori, non riesco a non pensare che sto avvelenando le mie figlie e lo sto facendo da quando stavano nel mio “pancione”, solo per il fatto di vivere qui.
A causa dell’orario non ho potuto partecipare alla discussione e me ne sono andata con tante domande e una consapevolezza: non ci si può nascondere dietro una comoda ignoranza o nella disarmante convinzione che tanto non ci può fare niente."

Se volete sapere approfondire qua ci sono tutti gli atti della conferenza.
In sintesi estrema,
·      E' sempre più alta la probabilità che i miei figli si ammalino, anche gravemente, e che siano sterili.
·      La nostra aspettativa di vita sana è diminuita di 10 anni in 10 anni.
·      Le fonti inquinanti peggiori (inceneritori, cementifici, acciaierie, ecc.) spesso sono fonte di lucro per pochi, con danni enormi per molti: ci stiamo autodistruggendo.
·      La politica è complice dello sfacelo perché ci mangia pesantemente.
·      E noi "onesti cittadini per bene"siamo colpevoli di averglielo lasciato fare, votando con leggerezza e restando come ci vogliono, passivi, distratti, chiusi nella nostra bolla suicida di menefreghismo e di "tanto non serve a niente". (cfr. "La colpa dei disastri di chi è?").

Non fare niente, ecco cosa non serve a niente.

E, per finire in musica...

"Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò. 
Non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò. ORA."
(Jovanotti, "Ora")



giovedì 8 dicembre 2011

La cura

Sto guidando.
Mentre in sottofondo una delle radio pre-impostate da mio marito gracida notizie preoccupanti, sono immersa nei miei pensieri.

Ancora sole. Le polveri sottili alle stelle e nessuno fa niente.
Moriremo tutti di malattie atroci. 
Vorrei organizzare una conferenza con dei medici che ci spieghino cosa rischiamo con tutto questo inquinamento.
Forse potrebbe aiutare la gente a scuotersi dal loro torpore, a capire che se non ci prendiamo in mano il futuro siamo fottuti.
Uffa, tutti questi addobbi di Natale. Ma cosa c'è da festeggiare? 
Il diesel a 1,7 Euro. Praticamente raddoppiato in pochi anni. Ma perché avere un'auto elettrica è praticamente impossibile in Italia?
Che domande. Perché il guadagno di pochi viene sempre prima. Del benessere di tutti, del buonsenso.
Ci ridurremo in povertà. Rispetto a quando ho iniziato devo lavorare il doppio per guadagnare lo stesso.
Devo studiare una soluzione per la pensione. E anche finalmente stare a sentire il marito A.M.: come possiamo proteggerci dal fallimento delle banche?
Ma si, fallissero tutte, un bel default che spazzi via tutto. E ricominciamo dal baratto, dalle cose semplici. Pulizia totale.
Ma poi chissenefrega del benessere materiale. Poi ti ammali e puff. 
Come la ragazza del mio paese che sta morendo di mucca pazza, nel silenzio.
Come il papà di M., che finalmente riposa in pace. 
Vorrei avere il coraggio di far fagotto e scappare, ma non ce la faccio. Sono figlia di sradicati, ho bisogno di radici.
Ma se i miei figli fuggiranno da questo paese senza futuro li sosterrò.
Azz...mi sta tornando il mal di schiena. Da quanti mesi sto lavorando tutte le sere? Anche l'8 che è festa mi toccherà lavorare.
Da quante settimane non passo una sera con il marito A.M.?

All'improvviso l'abitacolo si riempie di una musica celestiale, i virtuosismi degli archi mi distolgono dalla mia meditazione angosciata.
Dalla radio risuonano le note di una bellissima canzone, che mi toglie il fiato.
E resto incantata ad ascoltare.


Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.

I miei occhi si riempiono di lacrime. 
La tensione compressa di settimane e di mesi si scioglie.
E piangendo inizio a sentirmi più leggera.
Passo la vita a pensare come salvare la mia famiglia, la nostra salute, il mondo.
Cosa posso fare, nel mio piccolo, per sentirmi meno impotente?
Chi proteggerà me da tutto questo? 

E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.

Io mi posso salvare.
Io posso trovare il tempo per ascoltarmi e per trovare la serenità.
Per apprezzare tutto quello che ho.
Per concentrarmi sui miei amori, sui miei progetti.
Per essere più paziente, meno impulsiva, meno rabbiosa.

Che bel sole. 
Inutile tormentarsi pensando al fatto che potremmo ammalarci.
Meglio godere di ogni giorno di salute. 
Finalmente arriva Natale. Ci costringerà a stare insieme, a rallentare.
I bambini sono già in fermento. 
Cosa c'è di più emozionante della loro attesa, della loro gioia?
Sabato vorrei fare   farò con loro un'altra torta. Oppure dei biscotti.
Il diesel a 1,7 Euro. Devo fare farò meno trasferte e più teleconferenze.
Per fortuna non devo pendolare tutti i giorni.
Se riusciamo a risparmiare ci prenderemo un'auto ibrida, oppure una a Gpl.
Mi è dispiaciuto non esserci al funerale. 
Per M. e la sua famiglia sarà un Natale doloroso, ma forse anche un pò sollevato. 
Come sono fortunata, noi abbiamo ancora tutti i genitori. 
Non stanno così male e i bambini li adorano.
Non scapperemo da qui, ce li godremo finché ci sarà concesso.
Il lavoro va bene, sono pronta per grandi cambiamenti. 
Riprendendo a pianificare posso riuscire a fare tutto. 
Tutto ciò che riesco.
Ma stasera non lavoro. Voglio passare una sera con il marito A.M.

TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

mercoledì 5 ottobre 2011

Action speaks louder than words

http:www.nastrorosa.it

Anna Lisa se l'è portata via il cancro al seno. Mia nonna se l'è portata via il cancro al seno.
Una donna su 33 muore di cancro al seno.

L'anno scorso ho onorato la Campagna Nastro Rosa della Lega Italiana Lotta Tumori con un post.
Quest'anno, visto che non allatto più, con una telefonata.
A un numero verde: SOS LILT 800-998877
Un pochino di attesa e poi mi hanno prenotato una mammografia.
Gratuita.
Per la settimana prossima.

Donne, che ne dite di fare altrettanto?
E...passate parola!

martedì 4 ottobre 2011

In memoria di Anna staccato Lisa

Cara Anna-staccato-Lisa.

ho iniziato a seguire il tuo blog dopo un bellissimo articolo di Wonderland su Vanity Fair, una rassegna dei malati di cancro che si curano (anche) con la blog-terapia.
Ho letto la tua storia d'un fiato, ammirandoti per la forza, il coraggio, lo spirito.
Poi, negli ultimi mesi, i tuoi post erano sempre più rari, faticosi, intrisi di disperazione.
Fino al tuo matrimonio in corsia, di cui hanno parlato tanti media.

Non ti commentavo, ma c'erano migliaia di persone a coccolarti, apprezzarti, amarti.
Facevo il tifo per te. Ti leggevo con il fiato sospeso, a volte con una lacrima.
Poi tornavo alla mia vita privilegiata, ripromettendomi di fare quanto possibile, nel mio piccolo,
per combattere questa malattia bastarda.

Questa notte te ne sei andata via.
Ma il tuo spirito indomito resterà nel cuore di tutti coloro con cui hai condiviso il tuo percorso.
Il mio pensiero va a quel tuo marito speciale e alla tua mamma, nuovamente colpita dall'inimmaginabile  lutto di perdere un figlio. Prego che possa essere per loro consolante la fine delle tue terribili sofferenze.

Non ti dimenticherò.
Grazie per la tua testimonianza, per avermi ricordato cosa davvero conta nella vita.