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sabato 17 agosto 2013

Meid-in-Italì

campagna pubblicitaria D&G

Qualche giorno fa, mentre combattevo la dolce noia agostana sfogliando Vanity Fair, sono stata colpita da questa campagna pubblicitaria di D&G, gli stilisti considerati (e autocelebrati) come grandi ambasciatori del made in Italy nel mondo.

(Sì, gli stessi che recentemente hanno chiuso i negozi e imprecato via tweet perché qualcuno ha osato definirli evasori dopo una condanna per frode fiscale.
Perché si sa, i grandi contribuenti, nel nostro paese, anziché vergognarsi o scusarsi, si indignano e rinfacciano sguaiatamente tutte le tasse che hanno pagato e il bene che hanno fatto nel paese. Come se un assassino si offendesse perché quell'unica volta che ha ammazzato conta poco rispetto a tutto il resto della sua vita in cui si è comportato bene).

L'immagine ritrae, in un antico chiostro, donne curatissime, appariscenti e molto addobbate,
intente in una tipica "sceneggiata alla napoletana"...
Me le immagino lagnose, urlanti, eccessive, sguaiate, volgari nonostante i bei vestiti. 
Ma le donne italiane sono così? 
Beh, in effetti, almeno qualche celebre esemplare mi viene in mente, ahimé. 
 

E gli uomini? Eleganti, bamboccioni, comparse di poco spessore. 
"Quale sarà il messaggio che la campagna voleva trasmettere?" mi sono chiesta, senza sapermi dare una risposta. Ma l'immagine mi ha messo a disagio, mi ha fatto un pò vergognare...

Questa mattina su Facebook qualcuno dei miei amici definiva come "divertentissimo" lo spot USA per la FIAT 500L, nel quale l'auto è venduta con un optional particolare: una famiglia di italiani che vive sul sedile posteriore. 


Lo spot USA per la Fiat 500 L
Lo spot USA per la Fiat 500 L

Nello spot della 500 una coppia americana, composta e morigerata, sceglie "the most stylish car we've ever had" e finisce per scorrazzarsi una famiglia di italiani (per l'esattezza napoletani): 
madre, figlio e, parrebbe, di lui fidanzata. 
(Il maschio alfa italico ancora non pervenuto).

I tre sono maniacalmente curati nel look, ma chiassosi, sguaiati, così ignoranti da non sapere che negli USA c'è il dollaro e non l'Euro. 
Ovviamente non parlano una parola di inglese, ma ne vanno praticamente orgogliosi, sono gli americani a doversi adattare ad espresso, fettuccine, partite di calcio e urli. 

L'icona della mamma italica, poi, soffocante e petulante, 
che alleva bamboccioni e poi non vuole che se ne vadano di casa, si preoccupa solo dell'eleganza e non, ad esempio, di una improbabile inversione a U proposta dal navigatore. 
E, come risultato, il figliolo è un perfetto mentecatto fighetto, 
preoccupato delle scarpe che indosserà al matrimonio e spudoratamente fedele al mito del latin lover impenitente. 
"Vorrei accarezzare la tua morbida pelle e portarti sulla spiagga deserta e poi baciarti..." scrive il fedifrago tentatore all'americana così ingenua da cascarci (intanto lui si è già volatilizzato). 

Alla fine gli americani si "italianizzano", ovvero diventano irritanti, volgari, ma, si lascia intendere, finalmente non sono più noiosi.
Già, perché con noi italiani non ci si annoia, mentre tutti gli altri sono noiosi.

Forse sono bacchettona, ma ho trovato lo spot molto deprimente, non divertente.

Al netto di una sceneggiatura davvero scarsa e dei dialoghi insulsi, 
e fingendo di dimenticare che il gioiello del Made in Italy è, in realtà prodotto in Serbia, 
potrei rallegrarmi del fatto che lo stereotipo proposto ci risparmi allusioni a bunga bunga, mafia, pizza e mandolino. 

E, invece, mi rattrista riconoscere, nello stereotipo, molta, troppa realtà.

sabato 25 giugno 2011

Basta odiosi privilegi: finalmente possiamo fare qualcosa di concreto.

"I referendum fanno schifo perché servono solo ad abolire dei pezzi di leggi" disse quello che non andava a votare.
Ecco una iniziativa propositiva e non abrogativa.





Un progetto di Legge di iniziativa popolare per ridurre i costi della politica in Lombardia.
Per risparmiare decine di milioni di euro di assurdi e medievali privilegi dei politici lombardi.
Gente come questi qua, per intenderci:

 



Servono 5000 firme autenticate di cittadini lombardi entro ottobre 2011.
Ecco dove firmare

Una volta tanto puoi cambiare le cose con una semplice firma!!
Passaparola!!

mercoledì 19 gennaio 2011

Peccati veniali

Ricevo questa serissima lettera dalla compuntissima peppina (*) del commercialista che segue la mia società.
Buonasera dottoressa, 
ho inserito l'iva del 4^trimestre, le elenco di seguito alcune cose che gentilmente mi dovrebbe verificare:
- Tra le fatture di Giustacchini Office Store, gli articoli "scheletro di gomma", "palloncini colorati" "porta zucca e candela halloween" li considero acquisti personali?
Nooooo. Trattasi di beni STRUMENTALI. A cosa? Ehm....all'organizzazione di una strepitosa festina di Halloween. Organizzazione di eventi rientra nell'oggetto sociale, no? Come dice? Ah...solo a titolo oneroso per terzi e previo fattura. Uhm. E se alla prossima festa emettessi fattura fiscale ai partecipanti?
- La fattura d'acquisto IBS "DVD Winnie the Pooh. Tempo di regali"  lo considero acquisto personale?
Ma CERTO che no! Trattasi di materiale didattico. Per cosa? Ah, sì, è per la preparazione di un seminario sull'analisi comparata delle TECNICHE DI MARKETING per l'età evolutiva negli ultimi tre decenni. Come dice? Sì, la fattura di riferimento è proprio quella, "Corso di riqualificazione degli addetti metalmeccanici cassintegrati di Lumezzane". Come no. 
- Con con la fattura d'acquisto MediaWorld ha comprato un lcd + accessori, ma cosa sarebbe l'articolo senza iva di Euro 10,96 con descrizione "CASA DI"? forse un libro?
Ma certamente! Anzi, per la precisione un AUDIOLIBRO; dal titolo "LA CASA DI Topolino". Utilissimo per potenziare le capacità di ascolto dei partecipanti al corso "Comunicazione efficace e paralinguistica". Anzi, se vuole le mando l'invito alla prossima edizione.


In un paese in cui tutti (dal premier in giù) fregano, evadono, trombano lo stato e il prossimo, io ho scelto un commercialista SERIO ed ONESTO. 
Così SERIO e ONESTO che non mi è permesso scaricare abusivamente 
NEMMENO l'IVA sullo scheletro di gomma. Non senza coprirmi di ridicolo, almeno. :-)

peppina (*)= impiegata tuttofare zelante e un pò pedante, generalmente addetta ad attività amministrative totalmente esecutive ed operative. Solitamente di intelligenza allineata alla media, e abbastanza priva di sense of humour.
(Definizione del marito A.M.)