sabato 31 dicembre 2011

Semplicemente buona fine e buon inizio.

Niente bilanci dell'anno che finisce.

Niente pronostici, oroscopi, buoni propositi che non manterrò.
(Quando uno vuole veramente fare qualcosa mica deve imporselo, no?).
Niente cenoni-sbovinate da 12 portate.

Niente parrucchiere delle grandi occasioni (una doccia può bastare).
Niente tacchi o abiti da starlette dentro i quali sentirsi ridicoli.
Niente messaggi di fine anno dai politici, dagli ex presidenti del consiglio, dal papa, da nessuno.
Niente cellulare acceso per la conta degli SMS: con chi conta ci si sente o ci si vede.
(magari non oggi, ma anche ieri, domani, sempre).
Niente botti, niente fuochi di artificio, niente soste notturne a -5°C per assistere alla guerriglia urbana terzomondista.
Niente tag su Facebook, niente tweet.
Invecchiare, per certi versi, è tremendamente liberatorio.

Gli auguri quelli sì, tanti.
I soliti.
Salute, serenità, amore, aria decente da respirare, libero accesso al conto corrente, libertà...
Per tutto il resto (e anche per molte di queste cose) ci rimboccheremo le maniche.


Come dice sempre mia mamma, semplicemente "buona fine, buon inizio".

lunedì 26 dicembre 2011

Un periodo interessante e simpatico.

E' Natale e tutti sono più buoni.
Eccezion fatta per la bionda creatura che durante il suo battesimo urlò con la bava alla bocca come una indemoniata durante un esorcismo.

- Buongiorno, Valentina, è arrivato Babbo Natale.
- No vojooooooooo!!! Vai viaaaaaaa! Vattene!!!

Dieci minuti dopo, in cucina.
-Valentina, staccati dalla scatola dei biscotti, vieni a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale! 
- No, io adeffo manzo, veno dopo.


- Valentina, eccoci arrivati dalla nonna D, sarai contenta, sono due giorni che mi chiedi quando veniamo! Ohhhh guarda quanti regali!!
Io vojo andare a tasa mia! (sguardo torvissimo, seguito da capriccio di 6 minuti con lacrime che sgorgano copiose).

Pomeriggio. L'ora della nanna.
La nonna tenta di farla addormentare leggendole i nuovi libri, coccolandola nel lettone. La creatura sbadiglia e barcolla, ma non molla.
Alla nonna crolla la palpebra e lei, con un sussurro:
- Nonna, fai tome un MAIALE!
Sobbalzo della nonna:-Cosa Vale?
- Tosì:  orf orf (=grugnito). 
(E comunque non si addormenta manco a morire).

Ora di cena.
Eccoti i tuoi tortellini. Sarai contenta, ieri non volevi la pasta e hai chiesto
i tortellini.
- No i vojo. Vojo folo profutto cludo.
E, approfittando della distrazione materna si sbafa da sola 1 etto di crudo.

Ora della nanna.
Dopo quattro capricci (1. No vojo etto pizama 2. No vojo lavae i dentini 3.No, tu non mi puli il nasino! 4.No vojo andae a nanna)
riesco a calmarla sottostando solo ad un paio di ricattini (1. no vojo dormire ton il gatto, vojo dormire con il tannotiale di Ale  2. Ho fete. Nooo no vojo apua, vojo folo il latte).

Finalmente cala il silenzio. Mi sento addosso la stanchezza di Babbo Natale.                   Eppure ho condiviso il dolce fardello, ed è stata una giornata calma e piacevole....
Ahhhhh!!! Finalmente inizia il mio Natale...come posso godermi la serat....

- Mammmmmmaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!mi lezzi antoa un libino?

Cullati dal mar, sotto la luna e i suoi raggi 

Dormono i pesci il sonno dei saggi. 
Ancora un libro ti leggo, ma devi giurare 
Che poi subito a nanna e basta scassare.

(Cfr. Fai 'sta ca...o di nanna, di A. Mansbach- Mondadori 2011. 
Libro cult delle madri devote italiane)


Ore 21.15. Mi ha intortato ancora una volta.
Mi sa che mi butto sul letto. Sono talmente stanca che anche leggere un pò andrà benissim...

- Mammmmmmaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!! Ho feteeeeeee!!!

Sotto un cielo di stelle il bosco riposa 

E calda la coltre del buio si posa. 
Che tu abbia sete è una enorme stronzata 
Fai ’sta caXXo di nanna, mia creatura adorata.
                                                                          (Ibidem)


Poverina, con tutto il crudo che ha mangiato avrà davvero sete.

Dopo due bicchierini e mezzo di acqua (che si sommano al mezzo biberon di latte di prima): 
- Vieni, andiamo a fare la pipì, tesorino.
- Nooooooooooooooooooooooooooooooooooo!! Non mi fcappaaaaa!!
(segue capriccio di 12 minuti, al termine del quale la ripongo dolcemente nel suo lettino per non annegarla nel water sprecare ulteriori energie facendomi venire l'ulcera).
Occhio e croce ha in pancia 400 ml di liquidi. 'Fanculo. Buona notte, tesoro.

La mattina dopo. Una di quelle mattine in cui si potrebbe dormir...
- AAAAAAAAAAHHHH....mi sono fatta 'a pipì addoffo!!
Il letto era ovviamente cambiato di fresco.

Acchiappo il primo, inutile, manuale di puericultura che mi capita sotto mano, alla disperata ricerca di verità calate dall'altro, di pillole di saggezza, di profondissime considerazioni che mi aiuteranno a recuperare la calma zen (che non ho mai avuto) e tornare a sentirmi pervasa da un profondo istinto di amorevole dedizione. 
Lucia Rizzi, "Fate i bravi 0-3 anni".
Capitolo 29. "Dai 2 ai 3 anni, un'età che è una splendida avventura". (per chi?)

"Molti genitori definiscono terribile l'anno dai 2 ai 3, io invece lo trovo veramente interessante e simpatico".

.....mmmmm

.........

MMMMM..........

Mmmma vaffan....., Tata Lucia!

sabato 24 dicembre 2011

Chi ha più bisogno di auguri??

Ci facciamo un mazzo così e affrontiamo ogni giorno mille difficoltà.
Vediamo i soldi faticosamente guadagnati risucchiati dalle bollette, 
dalle pompe di benzina, da uno stato vorace e irresponsabile.
Ci impegniamo per difendere la nostra terra, ma poi ci sentiamo come Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Siamo preoccupati per il futuro, per i nostri figli, per i nostri genitori.
Ma è Natale, e finalmente possiamo rallentare.
Stare insieme.
Goderci le famiglie.
Stiamo tutti (abbastanza) bene.
Abbiamo un lavoro (e pure un lavoro che amiamo).
Abbiamo un tetto, cibo, amore e sufficiente armonia familiare (su cui possiamo e dobbiamo lavorare).

Ecco perché a Gesù Bambino posso chiedere solo di non toglierci la salute.
Per tutto il resto ce la caveremo.
I miei pensieri affettuosi, le mie preghiere (laiche) e i miei auspici vanno a tante altre persone intorno a me, persone che conosco tanto o poco, persone che, nelle ultime settimane mi hanno emozionato o fatto pensare.

E quindi tanti auguri di cuore soprattutto...
  • A L. che ha perso la mamma ma ha guadagnato due gemelli nuovi di zecca, un trasloco e una nuova vita. 
  • A N. che ancora cerca e che è piena di rabbia e di dolore, ma trova comunque la forza di sperare.
  • a I./S. che si è sentita dire da un giudice annoiato che non era degna di diventare genitore.
  • A Nonno Vigile, che dirige il traffico con naso gelato salvando la pelle dei bambini davanti a scuola, ricevendo in cambio non un grazie ma gestacci dalla mamma frettolosa e stronza dall'alto del suo SUV.
  • A L. e P. che hanno avuto il coraggio di iniziare un nuovo progetto imprenditoriale nel momento di maggiore crisi per il loro settore.
  • A P. che si è ripresa se stessa ma le è crollato un matrimonio addosso.
  • A G., madre e imprenditrice coraggiosa e sfortunata, che ha voluto offrirmi un delizioso pranzetto nel suo ristorante per ringraziarmi di quattro sciocchezze che faccio per lei.
  • Alle maestre dei miei figli, che fanno un mestiere prezioso e faticoso con una passione (la loro) che si trasforma in felicità (dei bambini).
  • A L. che, pur alle prese con la malattia bastarda del figlio e tante difficoltà familiari... non smette mai di trasmettere energia ed entusiasmo intorno a sé.
  • A B. che un anno fa coccolava il suo pancione e ora veglia la sua bellissima e sfortunata piccola in un reparto di rianimazione pediatrica.
  • A M. che aveva già il pancione e invece dovrà dare alla luce una creatura senza vita.
  • A M. che non ha più il suo papà, dopo un lunghissimo calvario.
  • A T. che dovrà presto affrontare la chemioterapia e un intervento al cuore del suo papà .
  • A M. che è finalmente in attesa di un bimbo, dopo una lunga e penosa attesa.
  • A N. che è tornato in Italia con la moglie, è appena diventato papà di uno splendido bimbo e cerca un lavoro per dare un futuro alla sua famiglia.
A tutti voi che probabilmente non avete avuto il tempo di preoccuparvi di quanto è aumentato il panettone...auguro forza, serenità e anche un pò di fortuna...
Con affetto,  Patrizia 


venerdì 23 dicembre 2011

I miei elenchi di Natale

Abbasso...
  • i messaggi di auguri seriali e multimediali
  • gli auguri dai fornitori sconosciuti, di hotel dove non sono mai stata e mai andrò (senza nemmeno un buono sconto!) 
  • i ristoranti che ti tampinano con i loro vomitevoli menù a 12 portate dei cenoni a cui non parteciperò
  • le onlus che si ricordano di chiedere il mio aiuto tutte insieme durante la settimana n.51 dell'anno
  • le cassiere che ripetono buonnatalegraziearrivederci meccanicamente e scojonatamente
  • il cestodinatale ai vicini che ti hanno fatto un cestodinatale 
  • i volantini della fiera del bianco (e aspetta un attimo, dai! già che ci sei mandami già la pubblicità di Pasqua, allora!)
  • gli auguri che per essere scaricati richiedono due plug-in e cinque minuti di download.
  • le ultime news sulle ruberie della Casta: voglio una tregua!
  • i panettoni industriali farciti di creme color pastello.

Evviva...
  • abolire lo scambio di regali con le amiche e sostituirli con una bella cena di auguri e di solidarietà femminile
  • convertire lo scambio di regali con il marito in una vacanza sulla neve per tutta la famiglia
  • disertare i centri commerciali e fare acquisti in cascina
  • regalarsi la tessera di socio di Greenpeace 
  • snobbare le insistenti offerte last minute di profumerie e catene 
  • regalare biglietti per spettacoli anziché oggetti seriali 
  • imporre a parenti e amici una moratoria sui regali ai bambini
  • acquistare CD natalizio di Micheal Bublé in seguito ad un raptus di shopping compulsivo social qui sotto documentato.


  • l'insalata di patate della mia mamma
  • iniziare le vacanze con un lungo pigiama party a tre
  • trasformare la casa in un piccolo laboratorio di pasticceria amatoriale



"Per alimentare un blog di buoni contenuti, occorre vivere una buona vita." 
(cit. ReteLab). Io ci sto provando.

martedì 20 dicembre 2011

Adesso è Natale.

Prima di avere figli nutrivo diverse certezze granitiche.
La più sbagliata tra le mie antiche opinioni è che le recite scolastiche fossero una cosa triste e penosa, in cui i piccoli si trasformano in barboncini ammaestrati per compiacere i grandi, e i grandi simulano di divertirsi per compiacere i piccoli.

Come sempre le cose puoi davvero capirle solo quando le vivi sulla tua pelle.
Oddio, magari un pò penose lo sono, e i coretti stonati e stridenti mettono a dura prova l'udito...Mica sono tutti belli e perfetti come i bambini della pubblicità: 



No, ora che ci penso lo sono molto di più.
Perché i bambini, nella loro innocenza e inconsapevolezza sono veri, puri, sorprendenti, tanto più incontaminati quando più sono piccoli, 
perché poi iniziano ad imitare i comportamenti degli adulti e a corrompersi.

Pomeriggio di fine dicembre. Asilo Nido del Paesello.
Inizio a commuovermi già nell'entrare nella sala gremita di genitori e nonni dalle gote arrossate e dagli occhi lucidi. 
Si abbassano le luci, e nell'aria risuonano i cori di voci angeliche. 
Sono gli stessi coretti che per tanti anni ho adorato e che nell'epoca delle disillusioni mi danno quasi fastidio. 
Eppure mi prende un groppo alla gola. La musica risveglia emozioni lontane, 
e ancora di più le immagini di una natività interpretata da piccolissimi attori concentrati e attoniti, con gli occhi sbarrati come i personaggi di un presepio Thun.



E la magia negli occhi della mia bambina riccioluta...


E la sua sagometta inconfondibile nei giochi di ombre... 




Nella penombra si percepiscono solo risatine e nasi che "tirano su",
e la grande suspance si rompe in un applauso festoso quando 
si alza il sipario e luci si accendono su 36 piccoli visetti stupefatti, che ci mettono un pò prima di capire cosa succede e correre a farsi abbracciare dai propri cari.


Ci sono dei momenti così magici, così unici, che ti ripagano di tutta la fatica,
ti fanno scoppiare il cuore di amore.
Momenti tanto più preziosi perché irripetibili, fuggevoli.

Le recite sono già solo ricordi per il primogenito, catapultato nel mondo della scuola pubblica (dove la mancanza di fondi è una cantilena che fornisce molti alibi).

Mentre uscivo dalla scuola ancora gongolante ho pensato che se Natale ha ancora un senso questo senso è proprio l'amore per i più piccoli...

lunedì 19 dicembre 2011

La vaccinazione

La telefonata con la mamma? uccisa dalle urla.
Rispondere alla mail del cliente? non se ne parla neppure.
Mi hanno reclamato violentemente. 


- Costruiamo la casetta Duplo?
- Facciamo un treno con le formine?
- Facciamo la lotta sul tappeto?
- Mamma guardiamo insieme i miei quaderni?
- Ante io ho il puaderno, guadda io!
- Guardiamo harrypotter?
- Novojo ellitottel, mi metti la calica di centouno?
- Giochiamo con il presepio.
- Ma cosa è 'sta puzza, Gesù Bambino ha fatto la cacca?
- Alloa jii vado a tambiare i pannolino. Etto fatto!
- Ma chi è il papà di Gesù? La mamma si capisce, ma qui dentro ci sono un sacco di uomini...
BING. SBANG. BENG
- Ho fameeee
- Mamma ma la Tella mi picchia!
- Non è velo!
- E invece siiiiiii.
BING. SBANG. BENG
- Devo fare la pipiiiii
- Adesso devo fare la tattaaaaa!
Bbing sbeng.
- Mamma cusiniamo insieme?
- E' prontooooo.
- Un attimooooo.
- Ciao a tutti!!
- Papà!!!!

E' appena trascorso un pomeriggio di allenamento.
Una preparazione psicofisica.
Anzi, una vera e propria VACCINAZIONE.
Assumere il principio patogeno a piccole dosi stimola la risposta immunitaria dell'organismo, no?
E allora io sto seguendo una PROFILASSI, per poter sopravvivere all'imminente
PANDEMIA che sconvolgerà il mio precario equilibrio mentale:
LE VACANZE DI NATALE.

Che bello finalmente arrivano le vacanze. Così ci si riposa un pò.

Ci sono giorni in cui temo che il concetto di RIPOSO troverà spazio nella mia vita
solo quando sarò in CASA DI RIPOSO.
Beh se non schiatterò prima, ovviamente.

Auguri, comunque, eh!

giovedì 8 dicembre 2011

La cura

Sto guidando.
Mentre in sottofondo una delle radio pre-impostate da mio marito gracida notizie preoccupanti, sono immersa nei miei pensieri.

Ancora sole. Le polveri sottili alle stelle e nessuno fa niente.
Moriremo tutti di malattie atroci. 
Vorrei organizzare una conferenza con dei medici che ci spieghino cosa rischiamo con tutto questo inquinamento.
Forse potrebbe aiutare la gente a scuotersi dal loro torpore, a capire che se non ci prendiamo in mano il futuro siamo fottuti.
Uffa, tutti questi addobbi di Natale. Ma cosa c'è da festeggiare? 
Il diesel a 1,7 Euro. Praticamente raddoppiato in pochi anni. Ma perché avere un'auto elettrica è praticamente impossibile in Italia?
Che domande. Perché il guadagno di pochi viene sempre prima. Del benessere di tutti, del buonsenso.
Ci ridurremo in povertà. Rispetto a quando ho iniziato devo lavorare il doppio per guadagnare lo stesso.
Devo studiare una soluzione per la pensione. E anche finalmente stare a sentire il marito A.M.: come possiamo proteggerci dal fallimento delle banche?
Ma si, fallissero tutte, un bel default che spazzi via tutto. E ricominciamo dal baratto, dalle cose semplici. Pulizia totale.
Ma poi chissenefrega del benessere materiale. Poi ti ammali e puff. 
Come la ragazza del mio paese che sta morendo di mucca pazza, nel silenzio.
Come il papà di M., che finalmente riposa in pace. 
Vorrei avere il coraggio di far fagotto e scappare, ma non ce la faccio. Sono figlia di sradicati, ho bisogno di radici.
Ma se i miei figli fuggiranno da questo paese senza futuro li sosterrò.
Azz...mi sta tornando il mal di schiena. Da quanti mesi sto lavorando tutte le sere? Anche l'8 che è festa mi toccherà lavorare.
Da quante settimane non passo una sera con il marito A.M.?

All'improvviso l'abitacolo si riempie di una musica celestiale, i virtuosismi degli archi mi distolgono dalla mia meditazione angosciata.
Dalla radio risuonano le note di una bellissima canzone, che mi toglie il fiato.
E resto incantata ad ascoltare.


Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.

I miei occhi si riempiono di lacrime. 
La tensione compressa di settimane e di mesi si scioglie.
E piangendo inizio a sentirmi più leggera.
Passo la vita a pensare come salvare la mia famiglia, la nostra salute, il mondo.
Cosa posso fare, nel mio piccolo, per sentirmi meno impotente?
Chi proteggerà me da tutto questo? 

E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.

Io mi posso salvare.
Io posso trovare il tempo per ascoltarmi e per trovare la serenità.
Per apprezzare tutto quello che ho.
Per concentrarmi sui miei amori, sui miei progetti.
Per essere più paziente, meno impulsiva, meno rabbiosa.

Che bel sole. 
Inutile tormentarsi pensando al fatto che potremmo ammalarci.
Meglio godere di ogni giorno di salute. 
Finalmente arriva Natale. Ci costringerà a stare insieme, a rallentare.
I bambini sono già in fermento. 
Cosa c'è di più emozionante della loro attesa, della loro gioia?
Sabato vorrei fare   farò con loro un'altra torta. Oppure dei biscotti.
Il diesel a 1,7 Euro. Devo fare farò meno trasferte e più teleconferenze.
Per fortuna non devo pendolare tutti i giorni.
Se riusciamo a risparmiare ci prenderemo un'auto ibrida, oppure una a Gpl.
Mi è dispiaciuto non esserci al funerale. 
Per M. e la sua famiglia sarà un Natale doloroso, ma forse anche un pò sollevato. 
Come sono fortunata, noi abbiamo ancora tutti i genitori. 
Non stanno così male e i bambini li adorano.
Non scapperemo da qui, ce li godremo finché ci sarà concesso.
Il lavoro va bene, sono pronta per grandi cambiamenti. 
Riprendendo a pianificare posso riuscire a fare tutto. 
Tutto ciò che riesco.
Ma stasera non lavoro. Voglio passare una sera con il marito A.M.

TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

giovedì 1 dicembre 2011

Come t'ammazzo il mito. Tata Lucia e la Nutella.

La mia -pur felice- infanzia è stata caratterizzata da alcuni limiti talebani imposti con fermezza -per Il Mio Bene- dalla mia mamma (sì, la stessa che ora vizia spudoratamente i nipoti).
Le scarpine alla bebé di vernice? Scivoleresti con la suola di cuoio.
Le espadrillas? Non sostengono la caviglia.
I pattini? Pericolosi.
La danza classica? Sei troppo grassa, al massimo atletica o ginnastica artistica.
Il ghiacciolo? Non nutre.
La bambola Candy Candy originale? Il tarocco va benissimo.
Kinderbrioss, Girellamotta e Nutella? Porcherie.

Non ho sviluppato particolari turbe in seguito a questi divieti, se non per il fatto che, da  adulta ho spesso
reagito allo stress compensando il ventennio di golosità repressa.
Ovvero accrescendo il fatturato della Ferrero. E l'indotto.
Avete presente, no?

Da ragazza ho pianto dal ridere con il libello Nutella- Nutellae (e quelle risate probabilmente rappresentavano anche lo sfogo per essermi fatta per cinque anni il mazzo per imparare il latino senza la ben che minima utilità pratica nella mia vita. Se escludiamo il pronunciare MEDIA e non MIDIA).
Ho organizzato qualche Nutella Party.

Da giovane docente universitaria ho alleggerito le noiose lezioni di marketing raccontando agli studenti la storia della Nutella, più che un prodotto un mito. Mi sono autoassolta poiché si trattava di "energia per fare e per pensare", e ho sempre concordato con il celebre claim: "Che mondo sarebbe senza Nutella?".

In alcuni seminari di marketing avanzato ho raccontato come la campagna di Greenpeace
ha spinto la Ferrero ad aderire alla moratoria sull'espansione delle coltivazioni di palma da olio che distruggono le foreste del Sud-Est asiatico, sviluppando dei sistemi di tracciabilità per il disgustoso e anti-ecologico ingrediente. (Sì, disgustoso, come tutti gli ingredienti della Nutella. Ne sono convinta da quando compro, di tanto in tanto, la Delizia di nocciole dell'azienda agricola sotto casa. Ingredienti: nocciole 90%, zucchero di canna, stop. Grammi 170 per nemmeno 4 euro).
Ma tutto ciò non mi ha impedito di considerare la Nutella come la regina delle tentazioni.

L'anno scorso mi sono fatta abbindolare dalla bufala mediatica dell'abolizione della Nutella,
un caso ben più interessante di distorsione delle informazioni da parte del produttore-lobbysta.
Chi mi frequenta teme le mie filippiche sul marketing non etico delle multinazionali,
ma con la Ferrero non potevo non essere indulgente.
Per cui mi sono sicuramente iscritta almeno a quattro gruppi Facebook contro l'abolizione della Nutella.

Salvo poi desiderarne l'effettiva scomparsa dal mercato quando il mio dolce primogenito mi ha rinfacciato il saccheggio bulimico del suo barattolo, lanciandomi la fatwa delle coscione cellulitiche


Ma  la Nutella non è stata abolita.
Anzi. Due volte a settimana mi ammicca seduttiva dagli scaffali del supermercato,
ultimamente in quella geniale forma mignon da 30 g che allude alla più masochista delle perversioni: affondare il cucchiaino e svuotare il barattolino in una sola mossa. Due in uno. 
Alla modica cifra di 60€ al kg.

Ma oggi la mia vita è cambiata.
Dopo aver visto questo.


Eh no.
NON ESISTE.
La Tata Lucia che consiglia di mangiare la Nutella??
E' un bestemmia!
Sarebbe come...
...la mamma che ti suggerisca di provare una canna...
...il papà che ti incoraggi a trombare di nascosto col morosino...
...il funzionario RAI che ti proponga di eludere il canone.
...il professore che lasci copiare impunemente (frustrando ogni creatività nei bigliettini).
...il marito che ti proponga di flirtrare con...che ne so...il maestro di basket di tuo figlio.

La castrazione di ogni tentazione.
La dimostrazione dell'efficacia dell'antiabolizionismo.
La fine di un mito.


Che gusto c'è a sottrarsi clandestinamente alla famiglia del Mulino Bianco se mentre affondi il cucchiaino
non pensi a 9 settimane e 1/2 ma alla Tata Lucia che mette tutti intorno a un tavolo a mangiare la Nutella?
Ma che due maroni!!
La Nutella mi diventa sexy come un omogeneizzato Plasmon.
Stuzzicante come il brodo Liebig.
Goduriosa come gli All Bran (che faranno pure superare la prova costume ma fanno proprio...cagare. Ecco, l'ho detto).

Questa campagna (insieme all'albero di Natale traboccante di fottute sorpresine natalizie UNA-SU-TRE, che a conti fatti, oltre a fare schifo, costano come un set di decorazioni in vetro soffiato e Swarovsky decorate a mano) mi ha decisamente e tardivamente persuaso a ...boicottare la Ferrero.

Mi restano solo due consolazioni.
un nuovo caso di marketing da manuale per intrattenere i partecipanti ai miei corsi,
e...
il vino novello.
Salute!!

lunedì 28 novembre 2011

la letterina a santa lucia

- Allora Ale, hai deciso cosa chiedere a Santa Lucia?
- Si...no...boh. Adesso devo giocare...
Ma se nemmeno tu sai cosa desideri, perché mai dovrei saperlo io dovrebbe saperlo Santa Lucia al tuo posto?
La nonna:
- Ma come???Voi da piccoli avevate delle liste infinite (e la povera santa non ci arrivava con il budget...)
Già...
La fondamentale differenza tra me e i miei figli?
Io sono cresciuta guardando televisione e tanta, tantissima pubblicità.
E desideravo un sacco di cose.
I miei desideri venivano esauditi fino ad un certo punto, 
lasciandomi felice e comunque sempre piena di altri desideri. 
Desideri materiali. Perché, per fortuna, non mi mancava ciò che davvero conta e serve.
Loro non vedono pubblicità, quindi non subiscono l'imposizione subliminale di  desiderare a comando.
E quindi giocano con quello che hanno.
E non è che abbiano pochissima roba, eh...ma hanno poco e niente rispetto a molti loro compagni, (che hanno magari case piccolissime ma camerette traboccanti come bazar cinesi).
Non posso che essere contenta se non sono già schiavi dell'illusione di poter comprare la felicità.
Ma mi rode un tarlo. Che vita è senza desiderio?


E, soprattutto, è giusto voler alimentare in loro il desiderio di altre cose?
Come amici, viaggi, lavori stimolanti,aria pulita, un mondo giusto, una laurea, conoscere tre lingue?
Sarò in grado di accettare che i loro desideri siano diversi da quello che io desidero per loro?


Santa Lucia, visto che loro sono troppo impegnati a giocare ti scriverò io una letterina. Ma per me.

domenica 27 novembre 2011

femminile plurale

Per fortuna il tuo colore preferito è l'azzurro: il rosa era già abolito dal tuo guardaroba.
E anche i tuoi giocattoli sono di tutti i colori, mica solo rosa.
I bambolotti che ti ha regalato la nonna giacciono abbandonati.

Cartoni con principesse? Il minimo indispensabile.
E i personaggi in cui ti immedesimi sono Leo dei Little Einstein, il re Leone. 
Mica le Winx. 
Rapunzel la imiti solo perché prendi a padellate i cattivi con il tuo padellino finto di plastica.
Cenerentola e Biancaneve non hanno fatto breccia nel tuo immaginario.
Molto meglio dimenarsi insieme agli Umpa Lumpa guardando la Fabbrica del cioccolato agitando la frusta che vieni a sottrarre dal mio cassetto.  

Non vuoi metterti la gonna e la calzamaglia.
Non vuoi pettinarti.
Non vuoi metterti le mollette.
Non hai paura di andare a cavallo.

Vuoi aiutarmi fare la torta.
Vuoi bere il taffé dei pittoli nella tazzina della mamma.
Vuoi vestirti da fola.
Vuoi tagliare col coltello da fola.
Vuoi pulirti il sedere da fola. (tuo fratello se lo farebbe ancora pulire, se potesse).
Mi sottrai la scopa dicendo "Pulo io".
Riempi un figlio di scarabocchi e poi mi annunci orgogliosa che anche tu, come tuo fratello, hai fatto il puaderno.

E stasera eri a quattro zampe sulla ferrovia quando ti abbiamo chiamato per la cena. 
Hai risposto - un pò stizzita- Ma non poffo adeffo! Fto dando da mangiare ai trenini!!!

Avere una figlia femmina inizia ad essere divertente.

venerdì 25 novembre 2011

Parlano di me!

Come la mia amica Chiara la gallina lurker (e forse come tutte le blogger) adoro ricevere nuove visite,
che spesso si trasformano in nuove e arricchenti conoscenze.
Come non essere felice, quindi, dell'intervista che Dolce Attesa mi ha dedicato sull'omonimo portale?


Il che, probabilmente, non mi proietterà nel gotha delle mamme blogger più famose (anche perché non me lo merito, soprattutto in questo periodo, in cui trascuro clamorosamente la mia blog-therapy risucchiata da mille altre incombenze)...però mi permette di tirarmela una cifra, aprendo subito la sezione "dicono di me". Egocentrica vanitosa che non sono altro!

martedì 15 novembre 2011

What really matters

- Bambino mio, devi avere un pò di pazienza, perché nei prossimi giorni la mamma avrà moltissimo da lavorare e ci sarà un pò meno del solito.
- Perché devi lavorare così tanto, mamma?
- Beh, perché ho l'opportunità di guadagnare dei soldini.
- Ma lo sai, mamma, i soldi non sono tanto importanti. Solo l'amore è davvero importante.

lunedì 14 novembre 2011

Piccole lenze

- Chi ha fatto 'sto casino?
- Ale!

- Chi vuole le patatine?
- Ioooooo!!!

- Chi arriva per primo?
- Ioooooooo!

- Chi viene a darmi un bacino?
- Io, io! Vieno io!!

- Chi è raccoglie più matite da terra?
-Ale!


Ragazza, se sei così furbetta e paracula a 2 anni...cosa mi devo attendere nei prossimi 30? 
Ne vedremo delle belle...

venerdì 11 novembre 2011

#2eurox10leggi: verso la cittadinanza attiva.

un cappuccino per dimenticare (la crisi)

Domenica mattina. 
Elegante pasticceria cittadina.
Via vai di fighetti metropolitani. Macchinone, vestiti firmati.
Sono seduta al tavolino con due carissime amiche.
Donne capaci, per cui provo grandissimo affetto e stima.
A loro confido che, in questo momento di enorme incertezza e preoccupazione, mi crogiolo nell'essere lì, circondata da lusso e profumi inebrianti: una piccola parentesi di leggerezza e vacuità per distrarmi dal pensiero dominante della mia vita. 
Che non è più solo: "come costruire un futuro per me e per la mia famiglia".
Ma anche: "Come contribuire, nel mio piccolo, a fermare la follia autodistruttiva del nostro paese".

Le mie amiche, però, mi sembrano molto distanti da questa mia urgenza di impegno civile.
Una commenta che "non bisogna farsi fagocitare perché tanto è inutile". 
Una racconta delle molte ore trascorse in un gruppo di lettura con altri giovani uomini e donne, a scannarsi per l'interpretazione di un romanzo. 
Mentre il paese è sull'orlo del tracollo.
Mentre non ci sono più garantiti i diritti fondamentali sanciti dalla nostra costituzione: 
diritto al lavoro, alla salute, alla salubrità dell'ambiente, all'uguaglianza, alla libertà di manifestazione del pensiero, a una giustizia equa.

Non voglio giudicarle.
Io stessa mi sono svegliata dal torpore individualista solo in tempi recenti.
Certo, l'essere diventata genitore proietta il mio senso dell'esistenza più in là della mia mera esistenza,
e sento prepotente l'aspirazione ad un mondo più equo e più sano per i miei figli.
Ma non è solo questo. 
In fondo i miei genitori mi hanno trasmesso un'etica e il senso della responsabilità 
pur avendo sempre disdegnato qualsiasi forma di impegno che andasse al di fuori della sfera privata o familiare. 

Il fatto è che oggi non possiamo più limitarci ad essere responsabili tra le pareti di casa.
Il mio mantra è diventato: 
"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno li a guardare”.(Albert Einstein).
Chi ha colpa, ad esempio dei recenti disastri ambientali che seminano morte e distruzione? 
"Sono io elettore, il responsabile, quando non vigilo sull’ operato degli eletti, non li stimolo, 
controllo, quando dopo aver espresso il mio voto delego ad altri in toto e mi allontano  dalla cosa pubblica, dalla vita associativa, dal volontariato". Questo l'intenso e accorato intervento di un cittadino e amministratore.

A scuotere quotidianamente il mio egocentrismo è la mia intensa frequentazione del web,
dove ho la possibilità di interagire con persone straordinarie, aprire i miei orizzonti e scoprire ogni momento cose nuove, (e, ahimé, nuove fonti di preoccupazione).
La gente inizia a volersi rimboccare le maniche.
Si moltiplicano le iniziative di cittadinanza attiva: referendum, petizioni, manifestazioni, comitati civici.
La mia taverna sta per trasformarsi in un laboratorio di idee per futuri amministratori locali di buona volontà.

E persino le donne, spesso maestre nell'arte di lamentarsi a vuoto, iniziano a mettere insieme iniziative via via più concrete. Dalle generiche recriminazioni di Se non ora quando alle Giornate di blogging collettivo (sulla scuola, sulle buone pratiche al femminile ...), ci si avvicina sempre più a costruire, proporre, ideare.

Un esempio? #2eurox10leggi, l'iniziativa di un gruppetto di blogger che sta raccogliendo i soldi per pubblicare su un quotidiano la proposta di 10 leggi che diminuiscano la discriminazione e la penalizzazione subite dalle donne nel nostro paese. 
Leggi a favore delle donne, ma anche della società nel suo complesso, visto che, ad esempio,
la questione femminile si intreccia alla annunciata estinzione degli italiani.
Solo una parte decrescente delle donne italiane riesce a lavorare, produrre e creare una famiglia, ma quasi nella metà dei casi una scelta esclude l'altra. Le donne, perno della famiglia e della società sono tagliate fuori dalle gerarchie produttive e decisionali, con pesanti ricadute in termini di benessere collettivo ma anche di natalità, di fiducia, di qualità della vita.

Contribuire ad una richiesta di leggi è già una piccola forma di impegno diretto, significa già uscire dall'apatia, ricominciare non solo a sperare ma anche ad agire.
Volete passare anche voi dalle parole ai fatti?
Potete prendere l'impegno a versare qualche quota, ma, soprattutto, dire la vostra sulle leggi che verranno richieste ai nostri futuri amministratori.
Anche solo interrogarci su che leggi vorremmo per migliorare la nostra vita è un passo.

Un piccolo passo verso i paesi che vengono - con successo- guidati da donne.
La Merkel, la Halonel (Finlandia), Mary McAleese (Irlanda), ma anche Dilma Rousseff (Brasile), Cristina Kirchner (Argentina), Pratiba Patil (India), Ellen Johnson Sirleaf (Liberia) Laura Miranda (Costarica)...fino al Ruanda, primo paese al mondo per numero di parlamentari donne (oltre il 50%) dove una classe dirigente femminile ha   restituito al paese un futuro (per saperne di più).

Impossibile? 
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. 
E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
San Francesco 
E, se ci pensate, ogni giornata della donna media italiana è la dimostrazione che impossible is nothing.