domenica 26 dicembre 2010

Benedizioni e vacanze di Natale

I figli sono una benedizione.
Ma anche la più grande fortuna quando ce l'hai sotto il naso (o al polpaccio) 24 ore al giorno, la apprezzi un pelino di meno.

Ed è proprio per questo che domani mattina mi sacrificherò per svegliarmi presto e portare:
-1.  la nana piccola al suo fantastico e costosissimo nido privato che non fa mai vacanze, dove potrà giocare con i suoi simili e ritemprarsi dal troppo mangiare con la mensa nutrizionalmente bilanciata e approvata dalla ASL.
-2. il nano grande nel fantastico parco giochi dell'IKEA, dove potrà stare tra le palle della piscina con le palle, o anche tra le palle delle apposite educatrici svedesi, ritemprandosi dai troppo videogiochi con un pò di sano scalmanarsi indoor. Al termine del quale sarò lieta di offrirgli un lauto pasto a base di pasta al pomodoro bio (1.99€) e polpette svedesi.

Nel frattempo mi diletterò nell'acquisto di indispensabili suppellettili per la casa di comprovata qualità svedese, insieme a due fantastiche amiche.

Questa strategia mi permetterà di ritemprarmi dalla troppa benedizione, considerando che alla fine delle vacanze mancano ancora 14 benedettissimi giorni.

giovedì 23 dicembre 2010

Tu scendi dalle scale...

Una volta gli amici ti mandavano gli auguri via e-mail, sms o via Facebook.
Adesso vanno di moda i Tag-auguri.
In sostanza l'augurante ti tagga insieme a 200 amici (suoi), e di questi 200 almeno 100 pensano bene di rispondere a tutti.
Così ti ritrovi la casella di posta intasata di notifiche, con le risposte dei 100 amici, mai visti né sentiti nominare.
"Grazie, anche a voi!!" "Un bacio anche a zia Carlotta!". "Che stupenda fotografia!!!"
Due palle di Natale così!!

Ma perché le persone non possono un pò mettersi nei panni degli altri?
E non è l'unico interrogativo di questi frenetici giorni prenatalizi.

Perché ogni anno giuro di fare "solo pensierini" e acquisti saggi e morigerati e finisco per spendere l'equivalente di una settimana in Mar Rosso per due?

Perché tra le leccornie dei cesti di Natale ci sono i PACCHERI, ovvero il formato di pasta più cattivo e scomodo che c'è?

Perché dopo il 20 dicembre si scatena una guerriglia urbana in qualsiasi luogo deputato ad attività commerciali?

Perché il salmone in tranci che fino a una settimana fa era ovunque a 9,90 € al KG adesso non lo porti a casa a meno di 15?

Perché dovremmo essere più buoni? E invece siamo tutti un pò soli? O troppo poco soli?

Perché ogni anno giuro che non mi farò commissionare regali contro terzi  (pensaci tu che lo/li conosci meglio/che hai più occhio, poi ti do i soldi!!) e poi finisco per lavorare la notte per recuperare le ore perse a fare lo shopping altrui???

Perché proprio quando i bambini dovrebbero essere angelicati e ammutoliti dal timore di ritorsioni...saltano e urlano come invasati e ti mettono a soqquadro la casa?

Perché quando mangi il pandoro si scatena fortissimo il desiderio di strapparlo a morsi e finirsi il culetto puciato nel latte, senza riguardo alcuno al fatto che una fetta apporta l'equivalente calorico di mezzo cenone?

Perché tutti gli anni si giura di non esagerare e invece si comincia a strafocarsi di dolci di Halloween per poi proseguire - senza soluzione di continuità- con Natale, Carnevale e Pasqua?

Perché si idealizza sempre il passato e il futuro?

Perché a Natale si fanno i bilanci della propria vita? Non si potrebbe farli a Ferragosto?

Perché le scuole a Natale chiudono per 20 giorni?


Perché a Natale ci vestiamo di rosso?

Perché anche gli asili - come gli ospedali- non istituiscono un servizio di pronto soccorso aperto 24/24?

Perché tutti gli alberghi a cui ho mai chiesto un preventivo mi mandano la loro cazzo di newsletter e nessuno un buono sconto per un soggiorno da loro?

Perché gli ultimi pacchetti e gli ultimi biglietti che restano da fare sono sempre quelli che non avresti voluto fare?

Perché fai dei regali che non avresti voluto fare?

Perché siamo atei, miscredenti, nichilisti, menefreghisti, ma poi restiamo invischiati ogni anno in questa orgia collettiva dei buoni sentimenti che si chiama Natale?

Sia chiaro che io ho sempre adorato in modo viscerale e patetico il Natale, pur avendolo sempre vissuto in modo controverso per storia familiare .
Ma proprio come la magia non si può ripetere, dopo 55 giorni che ci scassano i maroni con Jingle Bells e consigli per gli acquisti (complusivi)...
mi è un pò scesa la catena.

Vabbeh. Vado a farmi un bel bagno e a dipingermi le unghie (di rosso, ovvio). 
Buon Tatale!




PS ieri questo blog ha compiuto 1 anno!!!


PS2 Perché se alla vigilia di Natale vai a cercare un panettone trovi LA FIERA DEL BIANCO?

domenica 19 dicembre 2010

La letterina a Babbo Natale



Caro Babbo Natale per favore io vorrei i pennarelli nuovi, i libri da colorare dei dinosauri e un treno di Natale. 
Alessandro.

Mio figlio non vuole Gormiti, Bakugan e nemmeno Ben 10. 
Ha sfogliato tutto il catalogo dei giocattoli, ma è restato immune alle seduzioni del marketing.
E non ha incollato sulla letterina gli annunci pubblicitari come, ad esempio, faceva il suo avido zio alla stessa età.
E' ancora soddisfatto da Santa Lucia, la Santa Lucia più povera di sempre. 

Sì, perché quest'anno Santa Lucia ha cambiato le regole.

Nei primi anni della sua vita, Alessandro riceveva regali di Santa Lucia da ogni parente-amico-conoscente vicino alla famiglia.
Persino dalla collaboratrice domestica!
Risultato?
L'anno scorso al terzo "Vieniiii, andiamo da X, è passata Santa Lucia!!!" non mostrava alcun interesse.
Al quarto richiamo era visibilmente scocciato.
Oltre, forse, a chiedersi se Santa Lucia è un pò stordita: non può portarli tutti insieme in un unico posto i regali?

Alt, mi sono detta: che senso ha? è per lui o per loro? 
La magia mica la puoi replicare: se la trasformi in routine perde ogni fascino e diventa una rottura di scatole.
E se togli il DESIDERIO ad un bambino gli togli il senso della vita e il bello dell'infanzia.
E così stop a tutti. VIETATO fare regali per S. Lucia. 
Basta pellegrinaggi, basta orge regalizie, basta fingere noi stupore e meraviglia per compensare la sua aria annoiata.

Io ho ancora benissimo in mente tutti i giocattoli, i dolci e le esperienze che non ho potuto fare da bambina.
Desiderare era ciò che rendeva speciali le feste, i compleanni.
Desiderare sapendo che non necessariamente i desideri sarebbero stati esauditi.
Avere ancora motivazioni per essere brava, per meritarmi ciò che volevo. 

Quest'anno Babbo Natale non verrà a casa. Farà un'improvvisata dai nonni, che raggiungeremo per pranzo.
Quella mattina Alessandro sarà probabilmente deluso, ma imparerà a non dare per scontato nulla.
Ad apprezzare l'inatteso.
E a continuare a desiderare.


Caro Babbo Natale,
puoi finalmente portarmi il Dolce Forno Habert, L'Allegro Chirurgo, la Casa di Barbie?
Le espadrillas, le scarpine nere di vernice alla bébé, il tutù da ballerina (invece del triste body blu di ginnastica artistica)? 
E anche una tonnellata di girellemotta e di kinderbriosc?
Se mi porterai tutto ciò sarò felice. 
Se non me lo porterai...sarò felice lo stesso.






P.S. Sullo stesso tema, un interessante contributo della pedagogista Serena Rocchi

venerdì 17 dicembre 2010

Sing Coca Cola


Un tributo ai Train, che fanno canzoni bellissime.
E un riconoscimento alla Coca Cola, che ha inventato la moderna iconografia del Natale
(perché credete che Babbo Natale sia di rosso vestito? Dai commercial della Coca, begli anni '30!!)
e che, da sempre, ci regala stupendi spot natalizi, un trionfo di buoni sentimenti, bollicine e kitch natalizio.
Vorrei cantare insieme a voi...

lunedì 13 dicembre 2010

Santa Lucia


La letterina, l'attesa,  le scampanellate notturne, i "segnali".
Il cartellone della bontà, le minacce, gli apprezzamenti.
I cataloghi di giocattoli, i giri nei negozi, l'occultamento dei regali.
La paura della vigilia, i biscotti per l'asinello,  i pacchetti colorati.
La complicità assonnata ed euforica tra Santa Lucia e l'Asinello.
La sveglia all'alba, la corsa verso le scale, gli occhi che brillano nel vedere la pista di monete di cioccolata.
L'eccitazione contagiosa, le vocine acute, i pacchetti che vengono sbranati avidamente.
La prova dei giochi, le facce rosse di gioia e sporche di cioccolata, carte e scatole ovunque.
I biscotti mangiucchiati, il latte rovesciato, la terra dell'asinello.
La corsa per arrivare in tempo all'asilo, la casa devastata, il silenzio irreale.

Nel cuore di Santa Lucia emozione, ricordi, gratitudine.
La consapevolezza che la magia non è eterna, e che il resto della vita passa nel ricordo della magia.

Dedicato a chi stamattina scriveva sul suo profilo facebook "Santa Lucia non esiste".

lunedì 6 dicembre 2010

Il bue e gli asini.

Garden center di paese. 
Mercatino di Natale (deserto). 
Sto girando con mio figlio, deluso perché quest'anno non hanno allestito il solito plastico natalizio con il trenino
(anche se poi il trenino non lo facevano mai andare, forse per risparmiare elettricità).

- Scusi ce l'avete il bue per il presepio?
- No, il bue l'ho finito. Però c'è l'asinello!
- Grazie ma mi serve il bue.
- Ma l'asinello è bellissimo, tutto dipinto a mano!
- Come le ripeto non mi occorre. Piuttosto, avete un rotolo di cielo diverso da questo?
Ne vorrei un di quelli con anche il paesaggio.
- Ah, no, i cieli con il paesaggio non li fanno proprio più. 
- Beh a dire il vero settimana scorsa l'ho visto all'ipermercato.
- Si, ma sono quelli di qualità scadente!! (con aria seccata).

Aspetto al varco il prossimo che mi dice che "il piccolo commercio specializzato 
è in crisi per colpa della grande distribuzione".
E non perché, se devo avere a che fare con commercianti incompetenti,
supponenti e neppure dotati di un assortimento decente...
preferisco sopportare la calca dell'ipermercato, dove almeno non ho grandi aspettative in quanto a cortesia e qualità.
E quando le aspettative sono basse è più difficile restare delusi.



sabato 4 dicembre 2010

I preparativi di Natale. Prima e dopo (i figli).

I preparativi di Natale PRIMA di avere figli.

Le note romantiche di White Christmas cantata da B.B.King accompagnano questo momento di relax.

Con calma estrai le decorazioni natalizie dalle loro confezioni, una ad una.
Per questo Natale hai scelto un tema rustico-nordico: delicati addobbi di vimini e rattan, graziosamente ricamati con nastri di raso rosso.
Addobbi l'albero lentamente, canticchiando e ripensando ai Natali della tua infanzia. Verifichi attentamente l'omogenea distribuzione di lucine e decori. 
Il presepio è contenuto in una delicata capanna di terracotta proveniente da Napoli, con i personaggi dipinti a mano.
Ogni tanto sorseggi una tisana tirolese alla cannella.
Quando hai finito riponi gli addobbi non utilizzati, ripulisci velocemente e ti godi soddisfatta il risultato.

L'atmosfera è perfetta, e tu fantastichi e pensi, con emozione, a quando questa festa varrà VERAMENTE la pena di essere vissuta, ovvero a quando i frutti del vostro amore saranno nati e allieteranno la vostra esistenza.



I preparativi di Natale DOPO avere avuto figli.

Le canzoncine stridule del coro natalizio dell'Antoniano a malapena si sentono, in quanto coperte da urla gioiose: "Che bellooooooo facciamo l'alberoooooooo!!" "Tatale! Tataaaaaaale!". 
Non facciamo nemmeno in tempo ad aprire i rami dell'alberello 
che le creature vi si avventano per appenderci la loro stupenda collezione di decorazioni dell'ovetto Kinder.
Ovviamente tutti i pupazzetti vengono collocati su tre o quattro rami bassi, lasciando il resto dell'abete tristemente spoglio. 
Inutile chiedersi quale sarà l tema natalizio dell'anno, perché il tuo primogenito ha sentenziato che "L'albero di Natale è dei bambini e decidono i bambini cosa metterci".
Vengono bocciate le decorazioni hi-tech, e "queste con la paglia non mi piacciono". 
Promossi i giocattolini di legno, i pupazzi, avanzi dei biscottini fatti in casa e decorati con la glassa 2 anni fa, e, ovviamente, Kinder Ferrero spopola soprattutto trai rami bassi.

Mentre cerco di collocare uniformemente le lucine senza finire incaprettata nel filo, e dribblando  biberon di acqua spaciugati e pezzi di clementina spappolati,
i tesorini si scaraventano sullo scatolone delle decorazioni.

"Tatalliiii!!! (=cavalli)" urla deliziata la nana, brandendo una delicata giostra-cavalli di legno con il carillon. Riesco a distogliere la sua attenzione con una renna di peluche, mettendo in salvo il carillon,
insieme alla palla di vetro con i pinguini e la neve.
Ma il mio momento di distrazione è fatale al puntale d'argento, che viene smazzuolato sul tavolino e spaccato in due. 
Pam! Uno dei biscotti superstiti è appena caduto disintegrandosi in mille briciole. 
Mi giro e mi accorgo che TUTTI i biscotti sono stati collocati dal grande in punta di ramo, con il ramo piegato in giù, precarissimi. Ma, mentre sistemo i biscotti, la mia dolce bambolina prende a randellate un Babbo Natale con le le corna della renna, in una sorta di inconsapevole vendetta animalista.

Non mi sogno nemmeno di farmi una tisana, in compenso devo interrompermi a ripetizione per 1.pulire un sedere ossuto 2. cambiare un pannolino pieno di cacca 3.tamponare lo stomachino vorace della nana famelica
che alle 18 inizia a urlare "AAAAAMMM" (=ho fame!).

Quando dichiariamo l'albero finito il pavimento è un campo di battaglia coperto da uno spesso strato di decorazioni vaganti, nastri, gancini verdi, peli di albero, briciole e pattume vario.
L'atmosfera è l'ultimo dei miei pensieri, sono stremata e rimpiango le feste prive di festoni, come Ferragosto.
"Facciamo il presepio?". "Magari un altro giorno, eh!".