mercoledì 20 febbraio 2013

Il migliore rimborso elettorale

Black block (anzi, BACK BOT! per citare B.) violenti, cattivissimi, gente da centri sociali, sovversivi di estrema sinistra, fascisti, antipolitici, populisti, demagoghi, incompetenti.
Uh!
Quanti aggettivi si sprecano per i misteriosi e sconosciuti grillini!
Per chi non ci avesse mai visto in faccia, ecco una carrellata di queste bruttissime persone.

Qualcuno dei miei amici è venuto a conoscerci di persona.
Ha ascoltato le proposte, ha fatto domande, ha giudicato il progetto.
Una di loro mi ha scritto questa lettera:

Cara Patti,
tutti voi siete stati in mezzo alla gente e nessuno meglio di voi ne ha tastato l'umore.
Nell'ultimo periodo, ho cominciato a spendermi palesemente per il movimento ed ogni volta è stata una sorpresa scoprire quante persone sono orientate a darvi il loro voto!
Credimi, molte più di quelle che avrei mai immaginato: queste elezioni saranno una grande rivoluzione, ne sono ormai sicura.

Al movimento il merito di aver ridato la speranza alle persone normali, a quelle che ormai si vivevano anni luce distanti dalla politica italiana.

Al movimento il merito di aver ridato dignità e significato alla parola Politica, smazzandosi in giro per il paese, con i candidati armati di entusiasmo e di desiderio di incontrare e capire i problemi della gente normale. Al movimento il merito di averci regalato un sogno che non pensavamo più di poter sognare. Al movimento l'enorme responsabilità di non deludere e di trasformare il voto di protesta in voto di merito e fiducia.

Sai, Luisa Sabbadini (consigliera comunale di Desenzano n.d.r.) qualche giorno fa mi ha chiesto l'amicizia su FB. Perdona l'infantilismo, ma ho pensato: cavolo, che bello, sono amica, seppure virtuale, di una persona che mi rappresenta nel posto dove il destino della gente si può decidere!

Ragazza cara, un mega in bocca al lupo a tutti noi e un GRAZIE immenso a voi, quelli della prima ora, quelli che non potranno mai più dimenticare la campagna elettorale del riscatto di un popolo, un poco fesso, ma che ha tutto il diritto e il dovere di diventare un popolo migliore di chi, sinora, lo ha indegnamente rappresentato.

Un abbraccio enorme a te e Giorgio.
L. 

Il peso della responsabilità è enorme, e esattamente settimana prossima tireremo un bel respiro e ci rimboccheremo le maniche.
Ma, per un momento, lasciatemi crogiolare nel migliore dei rimborsi elettorali.

venerdì 15 febbraio 2013

1 billion rising e altre rivoluzioni




Si è avvicinata al palco con i suoi volantini.
Una bella ragazza.
Mi ha spiegato che il 14 febbraio in tutto il mondo le donne si sarebbero trovate nelle piazze per ballare contro la violenza e mi ha chiesto se noi del M5S potevamo annunciarlo, se potevamo promuovere l'evento.
E poi, prima che le rispondessi, ha aggiunto, pensierosa: "Forse è meglio di no, il vostro supporto potrebbe essere strumentalizzato".
Mi ha lasciato il volantino e se ne è andata.
Così martedì scorso, a pochi minuti dalla serata TsunamiTour di Brescia, ho scoperto dell'iniziativa "One billion rising." Ballare contro la violenza.

E con il pensiero sono tornata alla mia prima volta in piazza, esattamente due anni fa, per Se Non Ora Quando, iniziativa che nasceva come apartitica (e oggi è il braccio armato femminile dei partiti e partitini di sinistra). E a tutte le volte successive, con il Comitato Civico. 
E a tutti gli appelli, alle collette come " Due Euro per Dieci Leggi"

E mi sono resa conto della mia trasformazione, in soli due anni.
Non solo da cittadina poco interessata alla politica ad attivista sfegatata. 
Ma anche nel tipo di attivismo. 
Sono passata dalla protesta alla proposta.
Il mio impegno sta per passare dalla protesta in piazza 
alla proposta di legge.

Fino a pochi mesi fa mi sarei messa qualcosa di rosso e sarei corsa a ballare. 
Invece fra un paio di settimane diverse amiche di tutta Italia saranno in Regione e in Parlamento.
Donne normali, come me. 
Che lavorano, con o senza figli, che quasi sicuramente hanno subito discriminazioni,  limitazioni, violenze psicologiche o fisiche.

Come non si combatte il cancro (solo) scrivendo post rosa, ma informando le persone e cambiando stile di vita, non si combatte la violenza (solo) ballando, ci vogliono leggi severissime, 
investimenti formativi nelle scuole, prevenzione attiva.
E prima della violenza di genere, va prevenuta la violenza, e, quindi, la disperazione, la solitudine, l'ignoranza. Bisogna ricreare reti di solidarietà, al femminile ma non solo. 
Perché i carnefici sono a loro volta vittime.

Alle mie amiche, cittadine oneste e semplici, che fra pochi giorni diventeranno onorevoli e consigliere, 
io chiederò un impegno speciale per combattere discriminazioni e violenze sulle donne ma anche sui bambini, sui gay, sui "diversi" di qualsiasi tipo. Pene severissime per il femminicidio, per le violenze sessuali, inasprimento delle misure anti-stalking. E farò tutto il possibile per aiutarle in questo obiettivo. 
Ho ballato anche io, e continuerò a ballare. 
Aiutando quelle donne e quegli uomini che entreranno nella stanza dei bottoni non per rappresentare multinazionali, banche, istituzioni estere. 
Non per difendere mignotte minorenni, igieniste dentali superdotate, figli di papà analfabeti, faccendieri, fotografi ricattoni, giornalisti amici, industriali amici, mafiosi amici, sindacati amici, lobby amiche, ladri e ladruncoli di tutti i tipi. 
Non (solo) per aumentare il Prodotto Interno Lordo, diminuire lo spread, varare lo scudo fiscale.
Ma per rappresentare tutti noi.
Noi che vogliamo vivere semplicemente e tornare ad amare uno Stato che, finalmente, ci difenda dalla fame, dalla discriminazione, dall'inquinamento, dall'ignoranza. E dalla violenza. 

domenica 10 febbraio 2013

Dipendenze. A cinque stelle.

Sono drogata. 
E' come se nient'altro avesse importanza.
E' come quando sei innamorato e reggi le notti insonni a forza di serotonina...
E ti batte il cuore al pensiero dei prossimi incontri: conferenze, flash mob, Beppe in piazza!
E se chiudi gli occhi ti viene da piangere, e non sai se per la stanchezza, per l'euforia, per la paura...
Ma no, è proprio una sorta di gioia, da drogati.
Il MoVimento Cinque Stelle dà dipendenza.

Quando vedo quelle piazze traboccanti mi vengono i brividi, la speranza mi fa vibrare, e mi riempio di quella fiducia che pensavo scomparsa.

L'Italia può cambiare. Se ognuna di quelle persone non si limiterà a mettere una x, ma, tornando a casa inizierà a pensare a come consuma.
A come ricicla. A come educa i suoi figli. A come si informa. A come NON più accettare di vedere un paese meraviglioso venduto e distrutto.

Si può avere il senso dello stato in uno stato che fa senso? Lo stato è ognuno di noi, ognuno di noi dimostra che stato vuole ogni giorno, in ogni scelta della vita quotidiana.
Se tu non ti interessi di politica, la politica si interessa a te e al futuro dei tuoi figli.


Ore e ore di lavoro senza sentire la fatica. E con il pensiero a chi attacca manifesti (nei posti assegnati e non in quelli abusivi!).
A chi si gela ai gazebo e manda un tweet per raccontare che la gente non scappa più, ma si ferma e vuole capire.
A chi monta un video fino alle 4 del mattino.
A chi si smazza tonnellate di documenti e di burocrazia.
A chi cerca rappresentanti di lista che vadano a controllare nei seggi.
A chi organizza un pullman per Roma, e si rende conto che quella sera la racconterà ai suoi nipoti, un giorno.
A chi studia tutta la notte lo statuto della Regione e le leggi sull'ambiente.
A chi sta cercando un esperto di linguaggio dei segni perché il comizio di Beppe sia accessibile a tutti.
A chi sta girando per l'Italia per parlare con la gente.
A chi passa ogni sera in una sala civica diversa, nei paesini più sperduti, per spiegare che Grillo non si candida e non ci guadagna nulla se non la soddisfazione, che i nostri problemi di democrazia interna sono problemi solo all'esterno e che, no, non faremo come gli altri. Perché se ti vuoi arricchire non fai politica con il Movimento 5Stelle.
Siamo poveri, e questo garantisce la nostra libertà, la nostra indipendenza.

Venerdì sera dopo l'ennesimo incontro, dopo la conferenza stampa, finalmente abbiamo cenato insieme, mancava poco a mezzanotte e stavo per svenire dalla fame.
C'era un giornalista, con noi, ci ha chiesto se poteva seguirci, e dopo un pò parlava e beveva con noi, io non posso pensare che non abbia capito come siamo felici di fare quello che stiamo facendo.
Come siamo diventati quasi una famiglia allargata.
E, infatti, ci ha chiesto se può venire a Roma, con il pulman, per seguire la serata finale di Beppe.
Chissà, forse si aspettava che gli rispondessimo "Mah, guarda, chiediamo a Casaleggio", perché sembrava stupito quando gli abbiamo risposto "Ovvio che sì, ti paghi la tua quota e sei benevnuto!".

Anche in famiglia ci si scontra ogni tanto, e la democrazia estrema a volte è sfinente...in certi momenti vien voglia di invocare una decisione calata dall'alto.
Lo stress fa brutti scherzi, e rimpiangi per un secondo che l'oscuro guro Casaleggio non ti piloti davvero, scegliendo per te. E invece niente di niente, ci tocca smazzarci tutto da soli.
Regole interne, condivisione, organizzazione di 30 eventi in un mese.

Ma poi capita di incontrare negli uffici di un Comune lo sgaloppino di un altro partito, che ti confida che ne ha già i coglioni pieni, tutto è deciso e i singoli sono pedine, sai che motivazione.

E capisci che la libertà è faticosa, ti dà responsabilità ma è anche quello che rende degna ogni azione. La libertà in questo paese è merce rara e preziosa, ed è incredibilmente motivante.

Noi ci stiamo ammazzando di lavoro volontario per poter essere rappresentati da persone come noi, che non hanno altri interessi che quelli di tutti i cittadini.
I soldi sono una motivazione solo per i poveri di spirito (o per i poveri, ovviamente).
(Quindi io devo essere ricchissima di spirito visto che in questo momento lavorare per soldi mi appassiona assai di meno che farmi in quattro gratis per una cosa in cui credo).

Ma abbiamo i nostri meravigliosi candidati da presentare al mondo, sono i nostri portavoce, sono quelli che abbiamo scelto e preferito tra tutti coloro che si erano proposti.
E sono stati preferiti per la loro integrità, per la credibilità, per la stima che si sono conquistati.
Mica perché amici di, amanti di, favoriti da.

E con il pensiero vado a "quel giorno", quando sarà tutto finito e tutto starà per iniziare, si ritirerà l'onda dello tsunami e lascerà a terra molti ladri.
Ma noi no, noi dovremo iniziare a navigare allora.
E un pò ci disperderemo, ma solo fisicamente, perché ci sarà una rete fortissima e invisibile tra di noi.
Perché mai, per il resto delle nostre vite, potremo dimenticare le emozioni di questa campagna elettorale.


P.S. martedì 12 febbraio 2012, Beppe Grillo in piazza Loggia
Abbiamo schierato 3 film maker (tutti volontari), ci saranno anche le TV ma solo a caccia di gossip e non faranno vedere la piazza che scoppierà, ci saranno artisti, sorprese di carnevale, musica e tanta gente che muore dalla voglia di unirsi, di fare casino, e poi ci saranno i nostri candidati, stravolti dal tour elettorale, dalle notti in piedi a studiare diritto, emozionati e increduli che finalmente tocchi a cittadini puliti e volenterosi andare a rappresentare i cittadini nelle istituzioni...sarà magico!! Abbiamo anche musicisti che hanno composto canzoni originali per l'evento, albergatori e ristoratori che fanno a gara per ospitare Beppe...e noi non stiamo nella pelle di gridare gioiosi PIAZZA LOGGIA ASPETTACI!! arriviamo noi a difenderci!!!!! E poi a giugno, quando in Loggia ci saremo,  voglio vedere se gli ambientalisti bresciani che ci sputano in faccia dandoci dei fascisti diventeranno più gentili con noi!

domenica 3 febbraio 2013

My little pony

Io non ho pregiudizi.
Io non ho pregiudizi.
Io non ho pregiudizi.
Io sono aperta di vedute.

Ecco, a dire il vero, ho solo qualche PICCOLISSIMA preclusione verso alcune proposte televisive per bambini.
Come gli orridi e lobotomizzati Teletubbies, prodotto confezionato per rimbambire i toddlers e prepararli a un futuro di teledipendenti.
Come l'orsetto bulimico e pigro Winnie the Pooh e i suoi amici diversamente intelligenti del bosco dei 100 acri.
Come il violento Ben10 e la sua sfilza di mostri da combattere.

Ma come potrei non essere tollerante nei confronti dei cartoni? 
In fondo, sono cresciuta a pane e eroine transgender della rivoluzione francese. 
Le mie prime pulsioni erotiche sono state per Capitan Harlock, e ho pianto fiumi di lacrime per le tragiche vicende di orfanelle assortite: da Heidi a Candy, passando per Annadaicapellirossi.

Quindi ho sopportato stoicamente Thomas il Trenino e i suoi incidenti.
Quei rompipalle saccenti dei Little Einstein.
Le angoscianti avventure di Conan (serie vintage preferita a suo tempo dal marito A.M. e proposta ad Ale a soli 4 anni, e da lui soprannominata "Conad" come la catena dei supermercati).
La saga infinita di Harry Potter.
Persino i guerrieri Ninjago della Lego.

Ma c'è un cartone che proprio non posso tollerare.
Un cartone la cui scala cromatica va dal rosa pallido al viola.
Protagoniste: un branco di intriganti e starnazzanti pony femmine dotate di fluenti capigliature fucsia e pervinca, dedite all'arte dell'intrallazzo, del pettegolezzo e di violenze psicologiche assortite.
Un prodotto perverso, costruito per vendere una collezione infinita di stupidi personaggi dai nomi improbabili come "RainbowDash" (Rembolasc, per Valentina) o "Princess Celestia" (Prinseseleftia). Già non concepisco la ghettizzazione dei giocattoli rosa, figuriamoci se posso accettare un intero cartone pink. 


Titolo: MyLittlePony (già "Mio mini pony")
Sottotitolo: L'amicizia è magica.
Descrizione: è una serie animata dedicata ad una linea di pony colorati giocattolo indirizzati ad un target di bambini molto piccoli e prodotti dalla Hasbro.

Da Wikipedia: Trama


La serie segue le avventure di un unicorno di nome Twilight Sparkle, allieva prediletta di Princess Celestia, sovrana di Equestria. Twilight, temendo l'avverarsi di un'antica profezia, cerca di avvertire la principessa, ma quest'ultima, preoccupata piuttosto per la poca socialità e l'eccessiva reclusione dimostrate dall'allieva, ignora la minaccia e invia Twilight e il suo draghetto assistente Spike alla cittadina di Ponyville con il compito di stringere nuove amicizie; qui, Twilight conoscerà i pony di terra Applejack e Pinkie Pie, i pegasi Fluttershy e Rainbow Dash e l'unicorno Rarity. Durante la ricerca degli Elementi dell'armonia, gli unici artefatti in grado di contrastare il profetizzato ritorno della malvagia Nightmare Moon, Twilight scopre il valore dell'amicizia e decide di restare a Ponyville per approfondire questo sentimento.

Rendo l'idea?
Un Beautiful in salsa equestre!

Come dicevo, sono una persona tollerante, aperta, e che cerca di alleggerirsi dei propri pregiudizi.
In teoria.
In pratica devo ripetere il mantra:
Io. Non. Ho. Pregiudizi.

Non importa.
Se.
MyLittleCazzodiPony.
E'.
Il.
Nuovo.
Cartone.
Preferito.....
....

...di Alessandro.