M. è giovane, bella, impegnata in mille attività, artista e ambientalista.
Qualche mese fa ha accolto, inattesa, la vita.
Poi la vita si è presa gioco di lei.
Aveva già il pancione ma ha dovuto dare alla luce una creatura senza vita.
Ma dal dolore e dal sangue possono nascere creatività, poesia, persino speranza.
M. mi ha reso partecipe delle sue emozioni e di una sua struggente poesia,
tanto bella che merita di essere condivisa.
E a lei fa piacere che lo sia.
Per ricordarci quanto sottile è il confine tra amore, vita e morte.
CHI ASPETTERA'
Chi aspetterà
il mio ventre vuoto,
sparso nel nulla,
di nuovo a lasciar spazio
al mio lamento solo,
ad abbracciarlo
tenendolo caldo,
lontano dai rumori,
saccheggiato dal tempo
che non muta e mai ferma
la lancetta della vita,
sempre in movimento.
Fra le lenzuola,
nuove saranno le carezze,
con baci risucchio d'amore
mentre lacrime vagheranno
disperse,
in gocce vapore
nelle stanze del pianto
a riemergere dall'affogamento
in un bagno d'ospedale fermo,
a guaire di paura e vedere la morte,
scendere fra le cosce in sangue,
dichiarando d'amare
e baciando l'esistere..
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martedì 10 gennaio 2012
venerdì 5 marzo 2010
LE CESARICHE
Chi mi conosce sa che quando si parla di parti cesarei i miei occhi si iniettano di sangue e
parto con le mie filippiche...Probabilmente tante donne mi hanno preso per una invasata fanatica (soprattutto quelle che hanno partorito in posizione litotomica al Civile oppure accettato senza fiatare dei cesarei pretestuosi), i miei familiari mi hanno supportato e sopportato fino alla nascita di Valentina, ma adesso, giustamente, non ne possono più.
Ma la stampa specialistica ha raccolto il mio sfogo! YEPPA!!
Antefatto: nel mitico periodico indipendente UPPA (Un Pediatra Per Amico), un'oasi di intelligenza nel mare di stupidità e opportunismo della stampa dedicata ai genitori, una lettrice scrive chiedendo se può sperare in un parto naturale dopo due cesarei. Le suggeriscono di abbandonare le speranze.
Mi scateno manco fosse il mio l'utero che verrà affettato inutilmente per la terza volta, e rispondo per le rime. Risultato? Risposta del direttore e, udite udite, pubblicazione del mio messaggio (ovviamente tagliato) in parte ad un bell'articolo di Ivana Arena (che onore!).
Qua sotto trovare il mio intervento originale, nel link qui sopra il PDF dell'articolo, mentre, per chi si forse perso le puntate precedenti...il racconto del mio VBAC.
parto con le mie filippiche...Probabilmente tante donne mi hanno preso per una invasata fanatica (soprattutto quelle che hanno partorito in posizione litotomica al Civile oppure accettato senza fiatare dei cesarei pretestuosi), i miei familiari mi hanno supportato e sopportato fino alla nascita di Valentina, ma adesso, giustamente, non ne possono più.
Ma la stampa specialistica ha raccolto il mio sfogo! YEPPA!!
Antefatto: nel mitico periodico indipendente UPPA (Un Pediatra Per Amico), un'oasi di intelligenza nel mare di stupidità e opportunismo della stampa dedicata ai genitori, una lettrice scrive chiedendo se può sperare in un parto naturale dopo due cesarei. Le suggeriscono di abbandonare le speranze.
Mi scateno manco fosse il mio l'utero che verrà affettato inutilmente per la terza volta, e rispondo per le rime. Risultato? Risposta del direttore e, udite udite, pubblicazione del mio messaggio (ovviamente tagliato) in parte ad un bell'articolo di Ivana Arena (che onore!).
Qua sotto trovare il mio intervento originale, nel link qui sopra il PDF dell'articolo, mentre, per chi si forse perso le puntate precedenti...il racconto del mio VBAC.
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