Niente pronostici, oroscopi, buoni propositi che non manterrò.
(Quando uno vuole veramente fare qualcosa mica deve imporselo, no?).
Niente cenoni-sbovinate da 12 portate.
Niente parrucchiere delle grandi occasioni (una doccia può bastare).
Niente tacchi o abiti da starlette dentro i quali sentirsi ridicoli.
Niente messaggi di fine anno dai politici, dagli ex presidenti del consiglio, dal papa, da nessuno.
Niente cellulare acceso per la conta degli SMS: con chi conta ci si sente o ci si vede.
(magari non oggi, ma anche ieri, domani, sempre).
Niente botti, niente fuochi di artificio, niente soste notturne a -5°C per assistere alla guerriglia urbana terzomondista.
Niente tag su Facebook, niente tweet. Invecchiare, per certi versi, è tremendamente liberatorio.
Gli auguri quelli sì, tanti.
I soliti.
Salute, serenità, amore, aria decente da respirare, libero accesso al conto corrente, libertà...
Per tutto il resto (e anche per molte di queste cose) ci rimboccheremo le maniche.
Come dice sempre mia mamma, semplicemente "buona fine, buon inizio".
Eccezion fatta per la bionda creatura che durante il suo battesimo urlò con la bava alla bocca come una indemoniata durante un esorcismo.
- Buongiorno, Valentina, è arrivato Babbo Natale.
- No vojooooooooo!!! Vai viaaaaaaa! Vattene!!!
Dieci minuti dopo, in cucina.
-Valentina, staccati dalla scatola dei biscotti, vieni a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale!
- No, io adeffo manzo, veno dopo.
- Valentina, eccoci arrivati dalla nonna D, sarai contenta, sono due giorni che mi chiedi quando veniamo! Ohhhh guarda quanti regali!!
- Io vojo andare a tasa mia! (sguardo torvissimo, seguito da capriccio di 6 minuti con lacrime che sgorgano copiose).
Pomeriggio. L'ora della nanna.
La nonna tenta di farla addormentare leggendole i nuovi libri, coccolandola nel lettone. La creatura sbadiglia e barcolla, ma non molla.
Alla nonna crolla la palpebra e lei, con un sussurro:
- Nonna, fai tome un MAIALE!
Sobbalzo della nonna:-Cosa Vale?
- Tosì: orf orf (=grugnito).
(E comunque non si addormenta manco a morire).
Ora di cena.
- Eccoti i tuoi tortellini. Sarai contenta, ieri non volevi la pasta e hai chiesto
i tortellini.
- No i vojo. Vojo folo profutto cludo.
E, approfittando della distrazione materna si sbafa da sola 1 etto di crudo.
Ora della nanna.
Dopo quattro capricci (1. No vojo etto pizama 2. No vojo lavae i dentini 3.No, tu non mi puli il nasino! 4.No vojo andae a nanna),
riesco a calmarla sottostando solo ad un paio di ricattini (1. no vojo dormire ton il gatto, vojo dormire con il tannotiale di Ale 2. Ho fete. Nooo no vojo apua, vojo folo il latte).
Finalmente cala il silenzio. Mi sento addosso la stanchezza di Babbo Natale. Eppure ho condiviso il dolce fardello, ed è stata una giornata calma e piacevole....
Ahhhhh!!! Finalmente inizia il mio Natale...come posso godermi la serat....
- Mammmmmmaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!mi lezzi antoa un libino?
Cullati dal mar, sotto la luna e i suoi raggi
Dormono i pesci il sonno dei saggi.
Ancora un libro ti leggo, ma devi giurare
Che poi subito a nanna e basta scassare.
(Cfr. Fai 'sta ca...o di nanna, di A. Mansbach- Mondadori 2011.
Libro cult delle madri devote italiane)
Ore 21.15. Mi ha intortato ancora una volta.
Mi sa che mi butto sul letto. Sono talmente stanca che anche leggere un pò andrà benissim...
- Mammmmmmaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!! Ho feteeeeeee!!!
Sotto un cielo di stelle il bosco riposa
E calda la coltre del buio si posa.
Che tu abbia sete è una enorme stronzata
Fai ’sta caXXo di nanna, mia creatura adorata.
(Ibidem)
Poverina, con tutto il crudo che ha mangiato avrà davvero sete.
Dopo due bicchierini e mezzo di acqua (che si sommano al mezzo biberon di latte di prima):
- Vieni, andiamo a fare la pipì, tesorino.
- Nooooooooooooooooooooooooooooooooooo!! Non mi fcappaaaaa!!
(segue capriccio di 12 minuti, al termine del quale la ripongo dolcemente nel suo lettino per non annegarla nel water sprecare ulteriori energie facendomi venire l'ulcera).
Occhio e croce ha in pancia 400 ml di liquidi. 'Fanculo. Buona notte, tesoro.
La mattina dopo. Una di quelle mattine in cui si potrebbe dormir...
- AAAAAAAAAAHHHH....mi sono fatta 'a pipì addoffo!!
Il letto era ovviamente cambiato di fresco.
Acchiappo il primo, inutile, manuale di puericultura che mi capita sotto mano, alla disperata ricerca di verità calate dall'altro, di pillole di saggezza, di profondissime considerazioni che mi aiuteranno a recuperare la calma zen (che non ho mai avuto) e tornare a sentirmi pervasa da un profondo istinto di amorevole dedizione.
Lucia Rizzi, "Fate i bravi 0-3 anni".
Capitolo 29. "Dai 2 ai 3 anni, un'età che è una splendida avventura". (per chi?)
"Molti genitori definiscono terribile l'anno dai 2 ai 3, io invece lo trovo veramente interessante e simpatico".
Ci facciamo un mazzo così e affrontiamo ogni giorno mille difficoltà.
Vediamo i soldi faticosamente guadagnati risucchiati dalle bollette,
dalle pompe di benzina, da uno stato vorace e irresponsabile.
Ci impegniamo per difendere la nostra terra, ma poi ci sentiamo come Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Siamo preoccupati per il futuro, per i nostri figli, per i nostri genitori.
Ma è Natale, e finalmente possiamo rallentare.
Stare insieme.
Goderci le famiglie.
Stiamo tutti (abbastanza) bene.
Abbiamo un lavoro (e pure un lavoro che amiamo).
Abbiamo un tetto, cibo, amore e sufficiente armonia familiare (su cui possiamo e dobbiamo lavorare).
Ecco perché a Gesù Bambino posso chiedere solo di non toglierci la salute.
Per tutto il resto ce la caveremo.
I miei pensieri affettuosi, le mie preghiere (laiche) e i miei auspici vanno a tante altre persone intorno a me, persone che conosco tanto o poco, persone che, nelle ultime settimane mi hanno emozionato o fatto pensare.
E quindi tanti auguri di cuore soprattutto...
A L. che ha perso la mamma ma ha guadagnato due gemelli nuovi di zecca, un trasloco e una nuova vita.
A N. che ancora cerca e che è piena di rabbia e di dolore, ma trova comunque la forza di sperare.
a I./S. che si è sentita dire da un giudice annoiato che non era degna di diventare genitore.
A Nonno Vigile, che dirige il traffico con naso gelato salvando la pelle dei bambini davanti a scuola, ricevendo in cambio non un grazie ma gestacci dalla mamma frettolosa e stronza dall'alto del suo SUV.
A L. e P. che hanno avuto il coraggio di iniziare un nuovo progetto imprenditoriale nel momento di maggiore crisi per il loro settore.
A P. che si è ripresa se stessa ma le è crollato un matrimonio addosso.
A G., madre e imprenditrice coraggiosa e sfortunata, che ha voluto offrirmi un delizioso pranzetto nel suo ristorante per ringraziarmi di quattro sciocchezze che faccio per lei.
Alle maestre dei miei figli, che fanno un mestiere prezioso e faticoso con una passione (la loro) che si trasforma in felicità (dei bambini).
A L. che, pur alle prese con la malattia bastarda del figlio e tante difficoltà familiari... non smette mai di trasmettere energia ed entusiasmo intorno a sé.
A B. che un anno fa coccolava il suo pancione e ora veglia la sua bellissima e sfortunata piccola in un reparto di rianimazione pediatrica.
A M. che aveva già il pancione e invece dovrà dare alla luce una creatura senza vita.
A M. che non ha più il suo papà, dopo un lunghissimo calvario.
A T. che dovrà presto affrontare la chemioterapia e un intervento al cuore del suo papà .
A M. che è finalmente in attesa di un bimbo, dopo una lunga e penosa attesa.
A N. che è tornato in Italia con la moglie, è appena diventato papà di uno splendido bimbo e cerca un lavoro per dare un futuro alla sua famiglia.
A tutti voi che probabilmente non avete avuto il tempo di preoccuparvi di quanto è aumentato il panettone...auguro forza, serenità e anche un pò di fortuna...
Prima di avere figli nutrivo diverse certezze granitiche.
La più sbagliata tra le mie antiche opinioni è che le recite scolastiche fossero una cosa triste e penosa, in cui i piccoli si trasformano in barboncini ammaestrati per compiacere i grandi, e i grandi simulano di divertirsi per compiacere i piccoli.
Come sempre le cose puoi davvero capirle solo quando le vivi sulla tua pelle.
Oddio, magari un pò penose lo sono, e i coretti stonati e stridenti mettono a dura prova l'udito...Mica sono tutti belli e perfetti come i bambini della pubblicità:
No, ora che ci penso lo sono molto di più.
Perché i bambini, nella loro innocenza e inconsapevolezza sono veri, puri, sorprendenti, tanto più incontaminati quando più sono piccoli,
perché poi iniziano ad imitare i comportamenti degli adulti e a corrompersi.
Pomeriggio di fine dicembre. Asilo Nido del Paesello.
Inizio a commuovermi già nell'entrare nella sala gremita di genitori e nonni dalle gote arrossate e dagli occhi lucidi.
Si abbassano le luci, e nell'aria risuonano i cori di voci angeliche.
Sono gli stessi coretti che per tanti anni ho adorato e che nell'epoca delle disillusioni mi danno quasi fastidio.
Eppure mi prende un groppo alla gola. La musica risveglia emozioni lontane,
e ancora di più le immagini di una natività interpretata da piccolissimi attori concentrati e attoniti, con gli occhi sbarrati come i personaggi di un presepio Thun.
E la magia negli occhi della mia bambina riccioluta...
E la sua sagometta inconfondibile nei giochi di ombre...
Nella penombra si percepiscono solo risatine e nasi che "tirano su",
e la grande suspance si rompe in un applauso festoso quando
si alza il sipario e luci si accendono su 36 piccoli visetti stupefatti, che ci mettono un pò prima di capire cosa succede e correre a farsi abbracciare dai propri cari.
Ci sono dei momenti così magici, così unici, che ti ripagano di tutta la fatica,
ti fanno scoppiare il cuore di amore.
Momenti tanto più preziosi perché irripetibili, fuggevoli.
Le recite sono già solo ricordi per il primogenito, catapultato nel mondo della scuola pubblica (dove la mancanza di fondi è una cantilena che fornisce molti alibi).
Mentre uscivo dalla scuola ancora gongolante ho pensato che se Natale ha ancora un senso questo senso è proprio l'amore per i più piccoli...
La telefonata con la mamma? uccisa dalle urla.
Rispondere alla mail del cliente? non se ne parla neppure. Mi hanno reclamato violentemente.
- Costruiamo la casetta Duplo?
- Facciamo un treno con le formine?
- Facciamo la lotta sul tappeto?
- Mamma guardiamo insieme i miei quaderni?
- Ante io ho il puaderno, guadda io!
- Guardiamo harrypotter?
- Novojo ellitottel, mi metti la calica di centouno?
- Giochiamo con il presepio.
- Ma cosa è 'sta puzza, Gesù Bambino ha fatto la cacca?
- Alloa jii vado a tambiare i pannolino. Etto fatto!
- Ma chi è il papà di Gesù? La mamma si capisce, ma qui dentro ci sono un sacco di uomini... BING. SBANG. BENG
- Ho fameeee
- Mamma ma la Tella mi picchia!
- Non è velo!
- E invece siiiiiii. BING. SBANG. BENG
- Devo fare la pipiiiii
- Adesso devo fare la tattaaaaa!
Bbing sbeng.
- Mamma cusiniamo insieme?
- E' prontooooo.
- Un attimooooo.
- Ciao a tutti!!
- Papà!!!!
E' appena trascorso un pomeriggio di allenamento.
Una preparazione psicofisica.
Anzi, una vera e propria VACCINAZIONE.
Assumere il principio patogeno a piccole dosi stimola la risposta immunitaria dell'organismo, no?
E allora io sto seguendo una PROFILASSI, per poter sopravvivere all'imminente
PANDEMIA che sconvolgerà il mio precario equilibrio mentale: LE VACANZE DI NATALE.
Che bello finalmente arrivano le vacanze. Così ci si riposa un pò.
Ci sono giorni in cui temo che il concetto di RIPOSO troverà spazio nella mia vita
solo quando sarò in CASA DI RIPOSO.
Beh se non schiatterò prima, ovviamente.
La mia -pur felice- infanzia è stata caratterizzata da alcuni limiti talebani imposti con fermezza -per Il Mio Bene- dalla mia mamma (sì, la stessa che ora vizia spudoratamente i nipoti).
Le scarpine alla bebé di vernice? Scivoleresti con la suola di cuoio.
Le espadrillas? Non sostengono la caviglia.
I pattini? Pericolosi.
La danza classica? Sei troppo grassa, al massimo atletica o ginnastica artistica.
Il ghiacciolo? Non nutre.
La bambola Candy Candy originale? Il tarocco va benissimo. Kinderbrioss, Girellamotta e Nutella? Porcherie.
Non ho sviluppato particolari turbe in seguito a questi divieti, se non per il fatto che, da adulta ho spesso
reagito allo stress compensando il ventennio di golosità repressa.
Ovvero accrescendo il fatturato della Ferrero. E l'indotto. Avete presente, no?
Da ragazza ho pianto dal ridere con il libello Nutella- Nutellae (e quelle risate probabilmente rappresentavano anche lo sfogo per essermi fatta per cinque anni il mazzo per imparare il latino senza la ben che minima utilità pratica nella mia vita. Se escludiamo il pronunciare MEDIA e non MIDIA).
Ho organizzato qualche Nutella Party.
Da giovane docente universitaria ho alleggerito le noiose lezioni di marketing raccontando agli studenti la storia della Nutella, più che un prodotto un mito. Mi sono autoassolta poiché si trattava di "energia per fare e per pensare", e ho sempre concordato con il celebre claim: "Che mondo sarebbe senza Nutella?".
In alcuni seminari di marketing avanzato ho raccontato come la campagna di Greenpeace
ha spinto la Ferrero ad aderire alla moratoria sull'espansione delle coltivazioni di palma da olio che distruggono le foreste del Sud-Est asiatico, sviluppando dei sistemi di tracciabilità per il disgustoso e anti-ecologico ingrediente. (Sì, disgustoso, come tutti gli ingredienti della Nutella. Ne sono convinta da quando compro, di tanto in tanto, la Delizia di nocciole dell'azienda agricola sotto casa. Ingredienti: nocciole 90%, zucchero di canna, stop. Grammi 170 per nemmeno 4 euro). Ma tutto ciò non mi ha impedito di considerare la Nutella come la regina delle tentazioni.
L'anno scorso mi sono fatta abbindolare dalla bufala mediatica dell'abolizione della Nutella,
un caso ben più interessante di distorsione delle informazioni da parte del produttore-lobbysta.
Chi mi frequenta teme le mie filippiche sul marketing non etico delle multinazionali, ma con la Ferrero non potevo non essere indulgente.
Per cui mi sono sicuramente iscritta almeno a quattro gruppi Facebook contro l'abolizione della Nutella.
Salvo poi desiderarne l'effettiva scomparsa dal mercato quando il mio dolce primogenito mi ha rinfacciato il saccheggio bulimico del suo barattolo, lanciandomi la fatwa delle coscione cellulitiche.
Ma la Nutella non è stata abolita.
Anzi. Due volte a settimana mi ammicca seduttiva dagli scaffali del supermercato,
ultimamente in quella geniale forma mignon da 30 g che allude alla più masochista delle perversioni: affondare il cucchiaino e svuotare il barattolino in una sola mossa. Due in uno.
Alla modica cifra di 60€ al kg.
Ma oggi la mia vita è cambiata.
Dopo aver visto questo.
Eh no. NON ESISTE. La Tata Lucia che consiglia di mangiare la Nutella??
E' un bestemmia!
Sarebbe come...
...la mamma che ti suggerisca di provare una canna...
...il papà che ti incoraggi a trombare di nascosto col morosino...
...il funzionario RAI che ti proponga di eludere il canone.
...il professore che lasci copiare impunemente (frustrando ogni creatività nei bigliettini).
...il marito che ti proponga di flirtrare con...che ne so...il maestro di basket di tuo figlio.
La castrazione di ogni tentazione. La dimostrazione dell'efficacia dell'antiabolizionismo. La fine di un mito.
Che gusto c'è a sottrarsi clandestinamente alla famiglia del Mulino Bianco se mentre affondi il cucchiaino
non pensi a 9 settimane e 1/2 ma alla Tata Lucia che mette tutti intorno a un tavolo a mangiare la Nutella?
Ma che due maroni!! La Nutella mi diventa sexy come un omogeneizzato Plasmon.
Stuzzicante come il brodo Liebig.
Goduriosa come gli All Bran (che faranno pure superare la prova costume ma fanno proprio...cagare. Ecco, l'ho detto).
Questa campagna (insieme all'albero di Natale traboccante di fottute sorpresine natalizie UNA-SU-TRE, che a conti fatti, oltre a fare schifo, costano come un set di decorazioni in vetro soffiato e Swarovsky decorate a mano) mi ha decisamente e tardivamente persuaso a ...boicottare la Ferrero.
Mi restano solo due consolazioni.
un nuovo caso di marketing da manuale per intrattenere i partecipanti ai miei corsi,
e...
il vino novello. Salute!!