Buon Natale a voi, bambini miei a cui devo ricordare mille volte di chiedere le cose per favore.
Buon Natale a voi, studenti a cui ho offerto i cioccolatini e che non avete ringraziato ma vi siete avventati sul sacchetto prendendovi a spintoni per arraffarne di più.
Buon Natale a te, ex amica e conoscente che mi hai chiesto consigli per il tuo lavoro ma non hai né ringraziato né risposto alle mail in cui ti fornivo suggerimenti.
Buon Natale a te, cliente che vuoi tutto per ieri, ma poi non hai tempo nemmeno per leggere i miei messaggi.
Buon Natale anche a te, cliente per cui lavoro anche la notte o di sabato,
e che sparisci per mesi o mi bidoni gli appuntamenti programmati perché devi lavorare.
Buon Natale anche a te, "giovane e dinamica azienda leader di settore" che organizza eventi faraonici all'insegna della qualità e della motivazione dei partner, ma poi paghi sempre per ultima.
Buon Natale a voi, fornitori che mi mandate l'email di auguri tutti e novantacinque il 22 dicembre, e, per lo più, mi raccontate dei vostri successi e dei casi vostri, mi regalate un e-book in cui si parla di voi o una gif animata piena di spiritosaggini.
Ma poi, un giorno sotto Natale, incontri una collega che ti apre le porte del suo studio, ti regala la sua fiducia e accetta di essere tua partner per un importante progetto professionale.
E chissà, forse diventerà anche una nuova amica.
E poi una vecchia amica ti (r)accoglie dopo una giornata massacrante e organizza solo per te un cenone di Natale a base di pesce, lume di candela e acqua gasata per brindare all'amicizia che trova sempre il tempo e il modo.
E arriva pure un pacco con dell'ottimo riso e dell'olio buono, regalo inatteso dell'anziano professionista a cui hai dedicato il tempo di una telefonata. In cui lo scoraggiavi dall'investire molti soldi per un'impresa difficile e dagli esiti incerti e declinavi la sua richiesta di consulenza.
"Lei mi ha dedicato 34 minuti del suo tempo prezioso, dottoressa, senza cercare di vedermi niente, e io volevo solo dirle grazie".
Ma grazie a lei, gran signore di altri tempi che mi ha commosso!
Grazie chi trova il tempo e il modo per un gesto di gratitudine o per una risposta gentile.
E a chi, almeno a Natale, abbassa il bastone del selfie e sa offrire un po' di attenzione al prossimo.
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martedì 22 dicembre 2015
lunedì 24 dicembre 2012
Tanti auguri a....
A U G U R I A....
A tutti i lettori di questo blog, che sbirciano la mia vita da vicino o da lontano e che, a volte condividono un pò della loro.
Ai tutti i miei nuovi amici a 5 Stelle, a cui mi lega una storia breve ma già intensissima di
passione, sudore, speranza e duro lavoro condivisi (ma anche di risate e di "notti di sbattimento"
cit. Magda).
Al fornitore/cliente che, tre giorni prima di Natale, mi ha invitato ad un corso di gestione dello
stress e di campane tibetane a cui sono arrivata trafelata da una atroce settimana di riunioni
feste-festine-recite-incontridifineanno-progettidachiudere-centinaia di email (auguri-auguri
auguri- mandami tutto prima di Natale, chiudiamo tutto prima di Natale, vediamoci per farci gli
auguri). E a metà corso ho dovuto rimettermi la scarpe e catapultarmi a scuola a prendere i figli, vanificando qualsiasi effetto rilassante.
Alla mia migliore amica Tere che quando ho bisogno di lei molla tutto ed arriva, e con cui lo scambio di regalini, due candele accese e un pò di musica ed è già magia.
Ai Maya, la cui profezia fallita ha smesso di tormentarci, e ora dovremo impegnarci noi per far fuori il mondo. O per salvarlo.
A Berlusconi perché si strafoghi di fois gras, anneghi nei suoi miliardi e faccia così tanto sesso con le sue zoccole ventenni da dimenticarsi di noi e lasciarci finalmente in pace invece di imperversare da tutti i canali televisivi con la sua grandissima faccia di ...cera.
All'amica A. che oggi, in ospedale, mi ha abbracciato forte e mi ha trasmesso tanta energia e mi ha ricordato quanto preziosa sia la salute, ma anche l'amicizia.
Ai cittadini che sono accorsi in tutta Italia ai gazebo al freddo e al gelo per permettere ad altri cittadini come loro di presentarsi alle elezioni, e di proporre, finalmente, qualcuno di onesto, interessato al benessere dei cittadini e che, soprattutto, non farà mai più di due mandati nella sua carica.
Al presentatore Cristian Cristelli che mi ha voluto come ospite nel suo studio televisivo, dandomi la responsabilità e l'onore di spiegare in poche parole una cosa grande a tante persone.
Allo zio Bob che non si fa mai vivo ma dopo avermi visto in TV mi ha lasciato un bellissimo messaggio, e a cui voglio molto bene anche se lo vedo così poco.
Ai miei genitori e ai miei suoceri che sono fantastici nonni e che non ci fanno mai mancare il loro sostegno.
Ai miei genitori e ai miei suoceri che sono fantastici nonni e che non ci fanno mai mancare il loro sostegno.
Al Pulcino Pio che non si può sentire ma mi ha permesso di narcotizzare Valentina per il tempo di scrivere questo post.
Alle amiche Sara Remus e Daniela Nedelcu e a tutti gli amici da cui mi dividono le idee politiche, ma a cui mi uniscono molti valori e la voglia di confrontarci.
A tutti i vecchi amici, che vedo poco ma sono sempre nel mio cuore.
A me stessa e alle mie piccole passioni trascurate: la scrittura, la lettura di svago, lo shopping, viaggiare...mi rassegnerò mai ad avere una sola vita e sempre piena zeppa?
Ai miei figli che danno molto senso alla mia esistenza e me la riempiono di gioia e anche di responsabilità, di rumore e di disordine.
Al marito Anti Marketing, A.k.A. Il Candidato, che finalmente si è unito a me anche nel sacro vincolo di Mark Zuckemberg e con cui condivido tutto ciò che conta, anche se, purtroppo, spesso siamo su due binari paralleli. Ma almeno a Natale le rette possono incontrarsi, e forse anche intrecciarsi.
![]() |
piccoli artisti natalizi all'opera... |
sabato 24 dicembre 2011
Chi ha più bisogno di auguri??
Vediamo i soldi faticosamente guadagnati risucchiati dalle bollette,
dalle pompe di benzina, da uno stato vorace e irresponsabile.
Ci impegniamo per difendere la nostra terra, ma poi ci sentiamo come Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Siamo preoccupati per il futuro, per i nostri figli, per i nostri genitori.
Ma è Natale, e finalmente possiamo rallentare.
Stare insieme.
Goderci le famiglie.
Stiamo tutti (abbastanza) bene.
Abbiamo un lavoro (e pure un lavoro che amiamo).
Abbiamo un tetto, cibo, amore e sufficiente armonia familiare (su cui possiamo e dobbiamo lavorare).
Ecco perché a Gesù Bambino posso chiedere solo di non toglierci la salute.
Per tutto il resto ce la caveremo.
I miei pensieri affettuosi, le mie preghiere (laiche) e i miei auspici vanno a tante altre persone intorno a me, persone che conosco tanto o poco, persone che, nelle ultime settimane mi hanno emozionato o fatto pensare.
E quindi tanti auguri di cuore soprattutto...
- A L. che ha perso la mamma ma ha guadagnato due gemelli nuovi di zecca, un trasloco e una nuova vita.
- A N. che ancora cerca e che è piena di rabbia e di dolore, ma trova comunque la forza di sperare.
- a I./S. che si è sentita dire da un giudice annoiato che non era degna di diventare genitore.
- A Nonno Vigile, che dirige il traffico con naso gelato salvando la pelle dei bambini davanti a scuola, ricevendo in cambio non un grazie ma gestacci dalla mamma frettolosa e stronza dall'alto del suo SUV.
- A L. e P. che hanno avuto il coraggio di iniziare un nuovo progetto imprenditoriale nel momento di maggiore crisi per il loro settore.
- A P. che si è ripresa se stessa ma le è crollato un matrimonio addosso.
- A G., madre e imprenditrice coraggiosa e sfortunata, che ha voluto offrirmi un delizioso pranzetto nel suo ristorante per ringraziarmi di quattro sciocchezze che faccio per lei.
- Alle maestre dei miei figli, che fanno un mestiere prezioso e faticoso con una passione (la loro) che si trasforma in felicità (dei bambini).
- A L. che, pur alle prese con la malattia bastarda del figlio e tante difficoltà familiari... non smette mai di trasmettere energia ed entusiasmo intorno a sé.
- A B. che un anno fa coccolava il suo pancione e ora veglia la sua bellissima e sfortunata piccola in un reparto di rianimazione pediatrica.
- A M. che aveva già il pancione e invece dovrà dare alla luce una creatura senza vita.
- A M. che non ha più il suo papà, dopo un lunghissimo calvario.
- A T. che dovrà presto affrontare la chemioterapia e un intervento al cuore del suo papà .
- A M. che è finalmente in attesa di un bimbo, dopo una lunga e penosa attesa.
- A N. che è tornato in Italia con la moglie, è appena diventato papà di uno splendido bimbo e cerca un lavoro per dare un futuro alla sua famiglia.
Con affetto, Patrizia
venerdì 23 dicembre 2011
I miei elenchi di Natale
Abbasso...
- i messaggi di auguri seriali e multimediali
- gli auguri dai fornitori sconosciuti, di hotel dove non sono mai stata e mai andrò (senza nemmeno un buono sconto!)
- i ristoranti che ti tampinano con i loro vomitevoli menù a 12 portate dei cenoni a cui non parteciperò
- le onlus che si ricordano di chiedere il mio aiuto tutte insieme durante la settimana n.51 dell'anno
- le cassiere che ripetono buonnatalegraziearrivederci meccanicamente e scojonatamente
- il cestodinatale ai vicini che ti hanno fatto un cestodinatale
- i volantini della fiera del bianco (e aspetta un attimo, dai! già che ci sei mandami già la pubblicità di Pasqua, allora!)
- gli auguri che per essere scaricati richiedono due plug-in e cinque minuti di download.
- le ultime news sulle ruberie della Casta: voglio una tregua!
- i panettoni industriali farciti di creme color pastello.
Evviva...
- abolire lo scambio di regali con le amiche e sostituirli con una bella cena di auguri e di solidarietà femminile
- convertire lo scambio di regali con il marito in una vacanza sulla neve per tutta la famiglia
- disertare i centri commerciali e fare acquisti in cascina
- regalarsi la tessera di socio di Greenpeace
- snobbare le insistenti offerte last minute di profumerie e catene
- regalare biglietti per spettacoli anziché oggetti seriali
- imporre a parenti e amici una moratoria sui regali ai bambini
- acquistare CD natalizio di Micheal Bublé in seguito ad un raptus di shopping compulsivo social qui sotto documentato.
- l'insalata di patate della mia mamma
- iniziare le vacanze con un lungo pigiama party a tre
- trasformare la casa in un piccolo laboratorio di pasticceria amatoriale
"Per alimentare un blog di buoni contenuti, occorre vivere una buona vita."
(cit. ReteLab). Io ci sto provando.
martedì 20 dicembre 2011
Adesso è Natale.
Prima di avere figli nutrivo diverse certezze granitiche.
La più sbagliata tra le mie antiche opinioni è che le recite scolastiche fossero una cosa triste e penosa, in cui i piccoli si trasformano in barboncini ammaestrati per compiacere i grandi, e i grandi simulano di divertirsi per compiacere i piccoli.
Come sempre le cose puoi davvero capirle solo quando le vivi sulla tua pelle.
Oddio, magari un pò penose lo sono, e i coretti stonati e stridenti mettono a dura prova l'udito...Mica sono tutti belli e perfetti come i bambini della pubblicità:
No, ora che ci penso lo sono molto di più.
Perché i bambini, nella loro innocenza e inconsapevolezza sono veri, puri, sorprendenti, tanto più incontaminati quando più sono piccoli,
perché poi iniziano ad imitare i comportamenti degli adulti e a corrompersi.
Pomeriggio di fine dicembre. Asilo Nido del Paesello.
Inizio a commuovermi già nell'entrare nella sala gremita di genitori e nonni dalle gote arrossate e dagli occhi lucidi.
Si abbassano le luci, e nell'aria risuonano i cori di voci angeliche.
Sono gli stessi coretti che per tanti anni ho adorato e che nell'epoca delle disillusioni mi danno quasi fastidio.
Eppure mi prende un groppo alla gola. La musica risveglia emozioni lontane,
e ancora di più le immagini di una natività interpretata da piccolissimi attori concentrati e attoniti, con gli occhi sbarrati come i personaggi di un presepio Thun.
E la magia negli occhi della mia bambina riccioluta...
E la sua sagometta inconfondibile nei giochi di ombre...
Nella penombra si percepiscono solo risatine e nasi che "tirano su",
e la grande suspance si rompe in un applauso festoso quando
si alza il sipario e luci si accendono su 36 piccoli visetti stupefatti, che ci mettono un pò prima di capire cosa succede e correre a farsi abbracciare dai propri cari.
Ci sono dei momenti così magici, così unici, che ti ripagano di tutta la fatica,
ti fanno scoppiare il cuore di amore.
Momenti tanto più preziosi perché irripetibili, fuggevoli.
Le recite sono già solo ricordi per il primogenito, catapultato nel mondo della scuola pubblica (dove la mancanza di fondi è una cantilena che fornisce molti alibi).
Mentre uscivo dalla scuola ancora gongolante ho pensato che se Natale ha ancora un senso questo senso è proprio l'amore per i più piccoli...
lunedì 19 dicembre 2011
La vaccinazione
La telefonata con la mamma? uccisa dalle urla.
Rispondere alla mail del cliente? non se ne parla neppure.
Mi hanno reclamato violentemente.
- Costruiamo la casetta Duplo?
- Facciamo un treno con le formine?
- Facciamo la lotta sul tappeto?
- Mamma guardiamo insieme i miei quaderni?
- Ante io ho il puaderno, guadda io!
- Guardiamo harrypotter?
- Novojo ellitottel, mi metti la calica di centouno?
- Giochiamo con il presepio.
- Ma cosa è 'sta puzza, Gesù Bambino ha fatto la cacca?
- Alloa jii vado a tambiare i pannolino. Etto fatto!
- Ma chi è il papà di Gesù? La mamma si capisce, ma qui dentro ci sono un sacco di uomini...
BING. SBANG. BENG
- Ho fameeee
- Mamma ma la Tella mi picchia!
- Non è velo!
- E invece siiiiiii.
BING. SBANG. BENG
- Devo fare la pipiiiii
- Adesso devo fare la tattaaaaa!
Bbing sbeng.
- Mamma cusiniamo insieme?
- E' prontooooo.
- Un attimooooo.
- Ciao a tutti!!
- Papà!!!!
E' appena trascorso un pomeriggio di allenamento.
Una preparazione psicofisica.
Anzi, una vera e propria VACCINAZIONE.
Assumere il principio patogeno a piccole dosi stimola la risposta immunitaria dell'organismo, no?
E allora io sto seguendo una PROFILASSI, per poter sopravvivere all'imminente
PANDEMIA che sconvolgerà il mio precario equilibrio mentale:
LE VACANZE DI NATALE.
Che bello finalmente arrivano le vacanze. Così ci si riposa un pò.
Ci sono giorni in cui temo che il concetto di RIPOSO troverà spazio nella mia vita
solo quando sarò in CASA DI RIPOSO.
Beh se non schiatterò prima, ovviamente.
Auguri, comunque, eh!
Rispondere alla mail del cliente? non se ne parla neppure.
Mi hanno reclamato violentemente.
- Costruiamo la casetta Duplo?
- Facciamo un treno con le formine?
- Facciamo la lotta sul tappeto?
- Mamma guardiamo insieme i miei quaderni?
- Ante io ho il puaderno, guadda io!
- Guardiamo harrypotter?
- Novojo ellitottel, mi metti la calica di centouno?
- Giochiamo con il presepio.
- Ma cosa è 'sta puzza, Gesù Bambino ha fatto la cacca?
- Alloa jii vado a tambiare i pannolino. Etto fatto!
- Ma chi è il papà di Gesù? La mamma si capisce, ma qui dentro ci sono un sacco di uomini...
BING. SBANG. BENG
- Ho fameeee
- Mamma ma la Tella mi picchia!
- Non è velo!
- E invece siiiiiii.
BING. SBANG. BENG
- Devo fare la pipiiiii
- Adesso devo fare la tattaaaaa!
Bbing sbeng.
- Mamma cusiniamo insieme?
- E' prontooooo.
- Un attimooooo.
- Ciao a tutti!!
- Papà!!!!
E' appena trascorso un pomeriggio di allenamento.
Una preparazione psicofisica.
Anzi, una vera e propria VACCINAZIONE.
Assumere il principio patogeno a piccole dosi stimola la risposta immunitaria dell'organismo, no?
E allora io sto seguendo una PROFILASSI, per poter sopravvivere all'imminente
PANDEMIA che sconvolgerà il mio precario equilibrio mentale:
LE VACANZE DI NATALE.
Che bello finalmente arrivano le vacanze. Così ci si riposa un pò.
Ci sono giorni in cui temo che il concetto di RIPOSO troverà spazio nella mia vita
solo quando sarò in CASA DI RIPOSO.
Beh se non schiatterò prima, ovviamente.
Auguri, comunque, eh!
giovedì 8 dicembre 2011
La cura
Sto guidando.
Mentre in sottofondo una delle radio pre-impostate da mio marito gracida notizie preoccupanti, sono immersa nei miei pensieri.
Ancora sole. Le polveri sottili alle stelle e nessuno fa niente.
Moriremo tutti di malattie atroci.
Vorrei organizzare una conferenza con dei medici che ci spieghino cosa rischiamo con tutto questo inquinamento.
Forse potrebbe aiutare la gente a scuotersi dal loro torpore, a capire che se non ci prendiamo in mano il futuro siamo fottuti.
Uffa, tutti questi addobbi di Natale. Ma cosa c'è da festeggiare?
Il diesel a 1,7 Euro. Praticamente raddoppiato in pochi anni. Ma perché avere un'auto elettrica è praticamente impossibile in Italia?
Che domande. Perché il guadagno di pochi viene sempre prima. Del benessere di tutti, del buonsenso.
Ci ridurremo in povertà. Rispetto a quando ho iniziato devo lavorare il doppio per guadagnare lo stesso.
Devo studiare una soluzione per la pensione. E anche finalmente stare a sentire il marito A.M.: come possiamo proteggerci dal fallimento delle banche?
Ma si, fallissero tutte, un bel default che spazzi via tutto. E ricominciamo dal baratto, dalle cose semplici. Pulizia totale.
Ma poi chissenefrega del benessere materiale. Poi ti ammali e puff.
Come la ragazza del mio paese che sta morendo di mucca pazza, nel silenzio.
Come il papà di M., che finalmente riposa in pace.
Vorrei avere il coraggio di far fagotto e scappare, ma non ce la faccio. Sono figlia di sradicati, ho bisogno di radici.
Ma se i miei figli fuggiranno da questo paese senza futuro li sosterrò.
Azz...mi sta tornando il mal di schiena. Da quanti mesi sto lavorando tutte le sere? Anche l'8 che è festa mi toccherà lavorare.
Da quante settimane non passo una sera con il marito A.M.?
All'improvviso l'abitacolo si riempie di una musica celestiale, i virtuosismi degli archi mi distolgono dalla mia meditazione angosciata.
Dalla radio risuonano le note di una bellissima canzone, che mi toglie il fiato.
E resto incantata ad ascoltare.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
I miei occhi si riempiono di lacrime.
La tensione compressa di settimane e di mesi si scioglie.
E piangendo inizio a sentirmi più leggera.
Passo la vita a pensare come salvare la mia famiglia, la nostra salute, il mondo.
Cosa posso fare, nel mio piccolo, per sentirmi meno impotente?
Chi proteggerà me da tutto questo?
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Io mi posso salvare.
Io posso trovare il tempo per ascoltarmi e per trovare la serenità.
Per apprezzare tutto quello che ho.
Per concentrarmi sui miei amori, sui miei progetti.
Per essere più paziente, meno impulsiva, meno rabbiosa.
Che bel sole.
Inutile tormentarsi pensando al fatto che potremmo ammalarci.
Meglio godere di ogni giorno di salute.
Finalmente arriva Natale. Ci costringerà a stare insieme, a rallentare.
I bambini sono già in fermento.
Cosa c'è di più emozionante della loro attesa, della loro gioia?
Sabato vorrei fare farò con loro un'altra torta. Oppure dei biscotti.
Il diesel a 1,7 Euro. Devo fare farò meno trasferte e più teleconferenze.
Per fortuna non devo pendolare tutti i giorni.
Se riusciamo a risparmiare ci prenderemo un'auto ibrida, oppure una a Gpl.
Mi è dispiaciuto non esserci al funerale.
Per M. e la sua famiglia sarà un Natale doloroso, ma forse anche un pò sollevato.
Come sono fortunata, noi abbiamo ancora tutti i genitori.
Non stanno così male e i bambini li adorano.
Non scapperemo da qui, ce li godremo finché ci sarà concesso.
Il lavoro va bene, sono pronta per grandi cambiamenti.
Riprendendo a pianificare posso riuscire a fare tutto.
Tutto ciò che riesco.
Ma stasera non lavoro. Voglio passare una sera con il marito A.M.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.
giovedì 1 dicembre 2011
Come t'ammazzo il mito. Tata Lucia e la Nutella.
La mia -pur felice- infanzia è stata caratterizzata da alcuni limiti talebani imposti con fermezza -per Il Mio Bene- dalla mia mamma (sì, la stessa che ora vizia spudoratamente i nipoti).
Le scarpine alla bebé di vernice? Scivoleresti con la suola di cuoio.
Le espadrillas? Non sostengono la caviglia.
I pattini? Pericolosi.
La danza classica? Sei troppo grassa, al massimo atletica o ginnastica artistica.
Il ghiacciolo? Non nutre.
La bambola Candy Candy originale? Il tarocco va benissimo.
Kinderbrioss, Girellamotta e Nutella? Porcherie.
Non ho sviluppato particolari turbe in seguito a questi divieti, se non per il fatto che, da adulta ho spesso
reagito allo stress compensando il ventennio di golosità repressa.
Ovvero accrescendo il fatturato della Ferrero. E l'indotto.
Avete presente, no?
In alcuni seminari di marketing avanzato ho raccontato come la campagna di Greenpeace
ha spinto la Ferrero ad aderire alla moratoria sull'espansione delle coltivazioni di palma da olio che distruggono le foreste del Sud-Est asiatico, sviluppando dei sistemi di tracciabilità per il disgustoso e anti-ecologico ingrediente. (Sì, disgustoso, come tutti gli ingredienti della Nutella. Ne sono convinta da quando compro, di tanto in tanto, la Delizia di nocciole dell'azienda agricola sotto casa. Ingredienti: nocciole 90%, zucchero di canna, stop. Grammi 170 per nemmeno 4 euro).
Ma tutto ciò non mi ha impedito di considerare la Nutella come la regina delle tentazioni.
L'anno scorso mi sono fatta abbindolare dalla bufala mediatica dell'abolizione della Nutella,
un caso ben più interessante di distorsione delle informazioni da parte del produttore-lobbysta.
Chi mi frequenta teme le mie filippiche sul marketing non etico delle multinazionali,
ma con la Ferrero non potevo non essere indulgente.
Per cui mi sono sicuramente iscritta almeno a quattro gruppi Facebook contro l'abolizione della Nutella.
Salvo poi desiderarne l'effettiva scomparsa dal mercato quando il mio dolce primogenito mi ha rinfacciato il saccheggio bulimico del suo barattolo, lanciandomi la fatwa delle coscione cellulitiche.
Ma la Nutella non è stata abolita.
Anzi. Due volte a settimana mi ammicca seduttiva dagli scaffali del supermercato,
ultimamente in quella geniale forma mignon da 30 g che allude alla più masochista delle perversioni: affondare il cucchiaino e svuotare il barattolino in una sola mossa. Due in uno.
Alla modica cifra di 60€ al kg.
Ma oggi la mia vita è cambiata.
Dopo aver visto questo.
Eh no.
NON ESISTE.
La Tata Lucia che consiglia di mangiare la Nutella??
E' un bestemmia!
Sarebbe come...
...la mamma che ti suggerisca di provare una canna...
...il papà che ti incoraggi a trombare di nascosto col morosino...
...il funzionario RAI che ti proponga di eludere il canone.
...il professore che lasci copiare impunemente (frustrando ogni creatività nei bigliettini).
...il marito che ti proponga di flirtrare con...che ne so...il maestro di basket di tuo figlio.
La castrazione di ogni tentazione.
La dimostrazione dell'efficacia dell'antiabolizionismo.
La fine di un mito.
Che gusto c'è a sottrarsi clandestinamente alla famiglia del Mulino Bianco se mentre affondi il cucchiaino
non pensi a 9 settimane e 1/2 ma alla Tata Lucia che mette tutti intorno a un tavolo a mangiare la Nutella?
Ma che due maroni!!
La Nutella mi diventa sexy come un omogeneizzato Plasmon.
Stuzzicante come il brodo Liebig.
Goduriosa come gli All Bran (che faranno pure superare la prova costume ma fanno proprio...cagare. Ecco, l'ho detto).
Questa campagna (insieme all'albero di Natale traboccante di fottute sorpresine natalizie UNA-SU-TRE, che a conti fatti, oltre a fare schifo, costano come un set di decorazioni in vetro soffiato e Swarovsky decorate a mano) mi ha decisamente e tardivamente persuaso a ...boicottare la Ferrero.
Mi restano solo due consolazioni.
un nuovo caso di marketing da manuale per intrattenere i partecipanti ai miei corsi,
e...
il vino novello.
Salute!!
Le scarpine alla bebé di vernice? Scivoleresti con la suola di cuoio.
Le espadrillas? Non sostengono la caviglia.
I pattini? Pericolosi.
La danza classica? Sei troppo grassa, al massimo atletica o ginnastica artistica.
Il ghiacciolo? Non nutre.
La bambola Candy Candy originale? Il tarocco va benissimo.
Kinderbrioss, Girellamotta e Nutella? Porcherie.
Non ho sviluppato particolari turbe in seguito a questi divieti, se non per il fatto che, da adulta ho spesso
reagito allo stress compensando il ventennio di golosità repressa.
Ovvero accrescendo il fatturato della Ferrero. E l'indotto.
Avete presente, no?
Da ragazza ho pianto dal ridere con il libello Nutella- Nutellae (e quelle risate probabilmente rappresentavano anche lo sfogo per essermi fatta per cinque anni il mazzo per imparare il latino senza la ben che minima utilità pratica nella mia vita. Se escludiamo il pronunciare MEDIA e non MIDIA).
Ho organizzato qualche Nutella Party.
Da giovane docente universitaria ho alleggerito le noiose lezioni di marketing raccontando agli studenti la storia della Nutella, più che un prodotto un mito. Mi sono autoassolta poiché si trattava di "energia per fare e per pensare", e ho sempre concordato con il celebre claim: "Che mondo sarebbe senza Nutella?".
In alcuni seminari di marketing avanzato ho raccontato come la campagna di Greenpeace
ha spinto la Ferrero ad aderire alla moratoria sull'espansione delle coltivazioni di palma da olio che distruggono le foreste del Sud-Est asiatico, sviluppando dei sistemi di tracciabilità per il disgustoso e anti-ecologico ingrediente. (Sì, disgustoso, come tutti gli ingredienti della Nutella. Ne sono convinta da quando compro, di tanto in tanto, la Delizia di nocciole dell'azienda agricola sotto casa. Ingredienti: nocciole 90%, zucchero di canna, stop. Grammi 170 per nemmeno 4 euro).
Ma tutto ciò non mi ha impedito di considerare la Nutella come la regina delle tentazioni.
L'anno scorso mi sono fatta abbindolare dalla bufala mediatica dell'abolizione della Nutella,
un caso ben più interessante di distorsione delle informazioni da parte del produttore-lobbysta.
Chi mi frequenta teme le mie filippiche sul marketing non etico delle multinazionali,
ma con la Ferrero non potevo non essere indulgente.
Per cui mi sono sicuramente iscritta almeno a quattro gruppi Facebook contro l'abolizione della Nutella.
Salvo poi desiderarne l'effettiva scomparsa dal mercato quando il mio dolce primogenito mi ha rinfacciato il saccheggio bulimico del suo barattolo, lanciandomi la fatwa delle coscione cellulitiche.
Ma la Nutella non è stata abolita.
Anzi. Due volte a settimana mi ammicca seduttiva dagli scaffali del supermercato,
ultimamente in quella geniale forma mignon da 30 g che allude alla più masochista delle perversioni: affondare il cucchiaino e svuotare il barattolino in una sola mossa. Due in uno.
Alla modica cifra di 60€ al kg.
Ma oggi la mia vita è cambiata.
Dopo aver visto questo.
Eh no.
NON ESISTE.
La Tata Lucia che consiglia di mangiare la Nutella??
E' un bestemmia!
Sarebbe come...
...la mamma che ti suggerisca di provare una canna...
...il papà che ti incoraggi a trombare di nascosto col morosino...
...il funzionario RAI che ti proponga di eludere il canone.
...il professore che lasci copiare impunemente (frustrando ogni creatività nei bigliettini).
...il marito che ti proponga di flirtrare con...che ne so...il maestro di basket di tuo figlio.
La castrazione di ogni tentazione.
La dimostrazione dell'efficacia dell'antiabolizionismo.
La fine di un mito.
Che gusto c'è a sottrarsi clandestinamente alla famiglia del Mulino Bianco se mentre affondi il cucchiaino
non pensi a 9 settimane e 1/2 ma alla Tata Lucia che mette tutti intorno a un tavolo a mangiare la Nutella?
Ma che due maroni!!
La Nutella mi diventa sexy come un omogeneizzato Plasmon.
Stuzzicante come il brodo Liebig.
Goduriosa come gli All Bran (che faranno pure superare la prova costume ma fanno proprio...cagare. Ecco, l'ho detto).
Questa campagna (insieme all'albero di Natale traboccante di fottute sorpresine natalizie UNA-SU-TRE, che a conti fatti, oltre a fare schifo, costano come un set di decorazioni in vetro soffiato e Swarovsky decorate a mano) mi ha decisamente e tardivamente persuaso a ...boicottare la Ferrero.
Mi restano solo due consolazioni.
un nuovo caso di marketing da manuale per intrattenere i partecipanti ai miei corsi,
e...
il vino novello.
Salute!!
giovedì 23 dicembre 2010
Tu scendi dalle scale...
Una volta gli amici ti mandavano gli auguri via e-mail, sms o via Facebook.
Adesso vanno di moda i Tag-auguri.
In sostanza l'augurante ti tagga insieme a 200 amici (suoi), e di questi 200 almeno 100 pensano bene di rispondere a tutti.
Così ti ritrovi la casella di posta intasata di notifiche, con le risposte dei 100 amici, mai visti né sentiti nominare.
"Grazie, anche a voi!!" "Un bacio anche a zia Carlotta!". "Che stupenda fotografia!!!"
Due palle di Natale così!!
Ma perché le persone non possono un pò mettersi nei panni degli altri?
E non è l'unico interrogativo di questi frenetici giorni prenatalizi.
Perché ogni anno giuro di fare "solo pensierini" e acquisti saggi e morigerati e finisco per spendere l'equivalente di una settimana in Mar Rosso per due?
Perché tra le leccornie dei cesti di Natale ci sono i PACCHERI, ovvero il formato di pasta più cattivo e scomodo che c'è?
Perché dopo il 20 dicembre si scatena una guerriglia urbana in qualsiasi luogo deputato ad attività commerciali?
Perché il salmone in tranci che fino a una settimana fa era ovunque a 9,90 € al KG adesso non lo porti a casa a meno di 15?
Perché dovremmo essere più buoni? E invece siamo tutti un pò soli? O troppo poco soli?
Perché ogni anno giuro che non mi farò commissionare regali contro terzi (pensaci tu che lo/li conosci meglio/che hai più occhio, poi ti do i soldi!!) e poi finisco per lavorare la notte per recuperare le ore perse a fare lo shopping altrui???
Perché proprio quando i bambini dovrebbero essere angelicati e ammutoliti dal timore di ritorsioni...saltano e urlano come invasati e ti mettono a soqquadro la casa?
Perché quando mangi il pandoro si scatena fortissimo il desiderio di strapparlo a morsi e finirsi il culetto puciato nel latte, senza riguardo alcuno al fatto che una fetta apporta l'equivalente calorico di mezzo cenone?
Perché tutti gli anni si giura di non esagerare e invece si comincia a strafocarsi di dolci di Halloween per poi proseguire - senza soluzione di continuità- con Natale, Carnevale e Pasqua?
Perché si idealizza sempre il passato e il futuro?
Perché a Natale si fanno i bilanci della propria vita? Non si potrebbe farli a Ferragosto?
Perché le scuole a Natale chiudono per 20 giorni?
Perché a Natale ci vestiamo di rosso?
Perché anche gli asili - come gli ospedali- non istituiscono un servizio di pronto soccorso aperto 24/24?
Perché tutti gli alberghi a cui ho mai chiesto un preventivo mi mandano la loro cazzo di newsletter e nessuno un buono sconto per un soggiorno da loro?
Perché gli ultimi pacchetti e gli ultimi biglietti che restano da fare sono sempre quelli che non avresti voluto fare?
Perché fai dei regali che non avresti voluto fare?
Perché siamo atei, miscredenti, nichilisti, menefreghisti, ma poi restiamo invischiati ogni anno in questa orgia collettiva dei buoni sentimenti che si chiama Natale?
Sia chiaro che io ho sempre adorato in modo viscerale e patetico il Natale, pur avendolo sempre vissuto in modo controverso per storia familiare .
Ma proprio come la magia non si può ripetere, dopo 55 giorni che ci scassano i maroni con Jingle Bells e consigli per gli acquisti (complusivi)...
mi è un pò scesa la catena.
Vabbeh. Vado a farmi un bel bagno e a dipingermi le unghie (di rosso, ovvio).
Buon Tatale!
PS ieri questo blog ha compiuto 1 anno!!!
PS2 Perché se alla vigilia di Natale vai a cercare un panettone trovi LA FIERA DEL BIANCO?
PS ieri questo blog ha compiuto 1 anno!!!
PS2 Perché se alla vigilia di Natale vai a cercare un panettone trovi LA FIERA DEL BIANCO?
domenica 19 dicembre 2010
La letterina a Babbo Natale
Caro Babbo Natale per favore io vorrei i pennarelli nuovi, i libri da colorare dei dinosauri e un treno di Natale.
Alessandro.
Mio figlio non vuole Gormiti, Bakugan e nemmeno Ben 10.
Ha sfogliato tutto il catalogo dei giocattoli, ma è restato immune alle seduzioni del marketing.
E non ha incollato sulla letterina gli annunci pubblicitari come, ad esempio, faceva il suo avido zio alla stessa età.
E' ancora soddisfatto da Santa Lucia, la Santa Lucia più povera di sempre.
Sì, perché quest'anno Santa Lucia ha cambiato le regole.
Nei primi anni della sua vita, Alessandro riceveva regali di Santa Lucia da ogni parente-amico-conoscente vicino alla famiglia.
Persino dalla collaboratrice domestica!
Risultato?
L'anno scorso al terzo "Vieniiii, andiamo da X, è passata Santa Lucia!!!" non mostrava alcun interesse.
Al quarto richiamo era visibilmente scocciato.
Oltre, forse, a chiedersi se Santa Lucia è un pò stordita: non può portarli tutti insieme in un unico posto i regali?
Oltre, forse, a chiedersi se Santa Lucia è un pò stordita: non può portarli tutti insieme in un unico posto i regali?
Alt, mi sono detta: che senso ha? è per lui o per loro?
La magia mica la puoi replicare: se la trasformi in routine perde ogni fascino e diventa una rottura di scatole.
E se togli il DESIDERIO ad un bambino gli togli il senso della vita e il bello dell'infanzia.
E così stop a tutti. VIETATO fare regali per S. Lucia.
Basta pellegrinaggi, basta orge regalizie, basta fingere noi stupore e meraviglia per compensare la sua aria annoiata.
Io ho ancora benissimo in mente tutti i giocattoli, i dolci e le esperienze che non ho potuto fare da bambina.
Desiderare era ciò che rendeva speciali le feste, i compleanni.
Desiderare sapendo che non necessariamente i desideri sarebbero stati esauditi.
Avere ancora motivazioni per essere brava, per meritarmi ciò che volevo.
Quest'anno Babbo Natale non verrà a casa. Farà un'improvvisata dai nonni, che raggiungeremo per pranzo.
Quella mattina Alessandro sarà probabilmente deluso, ma imparerà a non dare per scontato nulla.
Ad apprezzare l'inatteso.
E a continuare a desiderare.
Caro Babbo Natale,
puoi finalmente portarmi il Dolce Forno Habert, L'Allegro Chirurgo, la Casa di Barbie?
Le espadrillas, le scarpine nere di vernice alla bébé, il tutù da ballerina (invece del triste body blu di ginnastica artistica)?
E anche una tonnellata di girellemotta e di kinderbriosc?
Se mi porterai tutto ciò sarò felice.
Se non me lo porterai...sarò felice lo stesso.
P.S. Sullo stesso tema, un interessante contributo della pedagogista Serena Rocchi
P.S. Sullo stesso tema, un interessante contributo della pedagogista Serena Rocchi
venerdì 17 dicembre 2010
Sing Coca Cola
Un tributo ai Train, che fanno canzoni bellissime.
E un riconoscimento alla Coca Cola, che ha inventato la moderna iconografia del Natale
(perché credete che Babbo Natale sia di rosso vestito? Dai commercial della Coca, begli anni '30!!)
e che, da sempre, ci regala stupendi spot natalizi, un trionfo di buoni sentimenti, bollicine e kitch natalizio.
Vorrei cantare insieme a voi...
sabato 4 dicembre 2010
I preparativi di Natale. Prima e dopo (i figli).
I preparativi di Natale PRIMA di avere figli.
Le note romantiche di White Christmas cantata da B.B.King accompagnano questo momento di relax.
Con calma estrai le decorazioni natalizie dalle loro confezioni, una ad una.
Per questo Natale hai scelto un tema rustico-nordico: delicati addobbi di vimini e rattan, graziosamente ricamati con nastri di raso rosso.
Addobbi l'albero lentamente, canticchiando e ripensando ai Natali della tua infanzia. Verifichi attentamente l'omogenea distribuzione di lucine e decori.
Il presepio è contenuto in una delicata capanna di terracotta proveniente da Napoli, con i personaggi dipinti a mano.
Ogni tanto sorseggi una tisana tirolese alla cannella.
Quando hai finito riponi gli addobbi non utilizzati, ripulisci velocemente e ti godi soddisfatta il risultato.
L'atmosfera è perfetta, e tu fantastichi e pensi, con emozione, a quando questa festa varrà VERAMENTE la pena di essere vissuta, ovvero a quando i frutti del vostro amore saranno nati e allieteranno la vostra esistenza.
I preparativi di Natale DOPO avere avuto figli.
Le canzoncine stridule del coro natalizio dell'Antoniano a malapena si sentono, in quanto coperte da urla gioiose: "Che bellooooooo facciamo l'alberoooooooo!!" "Tatale! Tataaaaaaale!".
Non facciamo nemmeno in tempo ad aprire i rami dell'alberello
che le creature vi si avventano per appenderci la loro stupenda collezione di decorazioni dell'ovetto Kinder.
Ovviamente tutti i pupazzetti vengono collocati su tre o quattro rami bassi, lasciando il resto dell'abete tristemente spoglio.
Inutile chiedersi quale sarà l tema natalizio dell'anno, perché il tuo primogenito ha sentenziato che "L'albero di Natale è dei bambini e decidono i bambini cosa metterci".
Vengono bocciate le decorazioni hi-tech, e "queste con la paglia non mi piacciono".
Promossi i giocattolini di legno, i pupazzi, avanzi dei biscottini fatti in casa e decorati con la glassa 2 anni fa, e, ovviamente, Kinder Ferrero spopola soprattutto trai rami bassi.
Mentre cerco di collocare uniformemente le lucine senza finire incaprettata nel filo, e dribblando biberon di acqua spaciugati e pezzi di clementina spappolati,
i tesorini si scaraventano sullo scatolone delle decorazioni.
"Tatalliiii!!! (=cavalli)" urla deliziata la nana, brandendo una delicata giostra-cavalli di legno con il carillon. Riesco a distogliere la sua attenzione con una renna di peluche, mettendo in salvo il carillon,
insieme alla palla di vetro con i pinguini e la neve.
Ma il mio momento di distrazione è fatale al puntale d'argento, che viene smazzuolato sul tavolino e spaccato in due.
Ma il mio momento di distrazione è fatale al puntale d'argento, che viene smazzuolato sul tavolino e spaccato in due.
Pam! Uno dei biscotti superstiti è appena caduto disintegrandosi in mille briciole.
Mi giro e mi accorgo che TUTTI i biscotti sono stati collocati dal grande in punta di ramo, con il ramo piegato in giù, precarissimi. Ma, mentre sistemo i biscotti, la mia dolce bambolina prende a randellate un Babbo Natale con le le corna della renna, in una sorta di inconsapevole vendetta animalista.
Non mi sogno nemmeno di farmi una tisana, in compenso devo interrompermi a ripetizione per 1.pulire un sedere ossuto 2. cambiare un pannolino pieno di cacca 3.tamponare lo stomachino vorace della nana famelica
che alle 18 inizia a urlare "AAAAAMMM" (=ho fame!).
Quando dichiariamo l'albero finito il pavimento è un campo di battaglia coperto da uno spesso strato di decorazioni vaganti, nastri, gancini verdi, peli di albero, briciole e pattume vario.
L'atmosfera è l'ultimo dei miei pensieri, sono stremata e rimpiango le feste prive di festoni, come Ferragosto.
"Facciamo il presepio?". "Magari un altro giorno, eh!".
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