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domenica 11 marzo 2012

Preludio di primavera

Non importa se tre settimane fa nevicava e sto ancora lavando le tute da sci e i costumi di carnevale.
Non importa se la notte ci crogioliamo ancora sotto il piumone.
Non importa se l'aria è più frizzante che tiepida.

Il primo sole di marzo richiama irresistibilmente all'abbandono del letargo.

E così quel vecchio nerd del Marito A.M. si è staccato dal computer, e, di sua spontanea volontà, si è recato al garden center e ha compiuto il primo passo verso l'autosostentamento della famiglia: l'acquisto e la messa a dimora tre arbusti di lamponi, vegetali buonissimi e dalle note proprietà AntiCancro*.

I bambini hanno partecipato con entusiasmo all'operazione, splendida occasione per armeggiare con palette e rastrelli, sbroffare acqua ovunque e riempirsi di terra.
L'idea di coltivare qualcosa nel nostro giardino li ha riempiti di primitiva eccitazione.
" Io vojo piantale i pomodoli, le flagole e ante il salame!" ha sentenziato la nanetta golosa. 

Si sono dilettati nel mozzare raccogliere margherite, spostare sassi e e foglie e lanciare sguardi languidi alla sabbiera, temporaneamente interdetta  in attesa della manutenzione e della rimozione di ragni e vermi invernali.



E poi le possenti braccia rubate all'agricoltura dell'ingegnere hanno impugnato gli attrezzi e montato 
il canestro, ultimo acquisto del parco giochi familiare. 
Il mio modesto contributo è stato "tenere dritto il bastone lungo e duro del canestro" mentre veniva
fissato alla base, come da gentile richiesta. Ognuno si rende utile come può.

Il profumo del sole mi ha fatto dimenticare l'odore acre dei concimi nei campi, 
e l'idea minacciosa dell'invisibile inquinamento. 
La luce si è trasformata in energia, e una sottile euforia mi ha pervaso
nell'osservare le gemme rigonfie della forsizia. 


Ancora una manciata di giorni e una esplosione di fiori gialli annuncerà la rinascita,
il trionfo della vita e della natura che ci sbatterà sotto il naso la sua prepotente bellezza, 
in un tripudio di verde, di pollini e di profumi. 
Come si fa a non amare la primavera?
Beh, almeno se non sei allergico....


(* da quando siamo entrati nel tunnel bio-salutistico-ambientalista, culminato nella recente sottoscrizione del servizio CortoBio e nella lettura del libro AntiCancro,
gli approvvigionamenti alimentari della famiglia si sono orientati con decisione verso tutti gli alimenti dalle provate virtù antitumorali, dai semi di lino ai frutti rossi).



venerdì 23 dicembre 2011

I miei elenchi di Natale

Abbasso...
  • i messaggi di auguri seriali e multimediali
  • gli auguri dai fornitori sconosciuti, di hotel dove non sono mai stata e mai andrò (senza nemmeno un buono sconto!) 
  • i ristoranti che ti tampinano con i loro vomitevoli menù a 12 portate dei cenoni a cui non parteciperò
  • le onlus che si ricordano di chiedere il mio aiuto tutte insieme durante la settimana n.51 dell'anno
  • le cassiere che ripetono buonnatalegraziearrivederci meccanicamente e scojonatamente
  • il cestodinatale ai vicini che ti hanno fatto un cestodinatale 
  • i volantini della fiera del bianco (e aspetta un attimo, dai! già che ci sei mandami già la pubblicità di Pasqua, allora!)
  • gli auguri che per essere scaricati richiedono due plug-in e cinque minuti di download.
  • le ultime news sulle ruberie della Casta: voglio una tregua!
  • i panettoni industriali farciti di creme color pastello.

Evviva...
  • abolire lo scambio di regali con le amiche e sostituirli con una bella cena di auguri e di solidarietà femminile
  • convertire lo scambio di regali con il marito in una vacanza sulla neve per tutta la famiglia
  • disertare i centri commerciali e fare acquisti in cascina
  • regalarsi la tessera di socio di Greenpeace 
  • snobbare le insistenti offerte last minute di profumerie e catene 
  • regalare biglietti per spettacoli anziché oggetti seriali 
  • imporre a parenti e amici una moratoria sui regali ai bambini
  • acquistare CD natalizio di Micheal Bublé in seguito ad un raptus di shopping compulsivo social qui sotto documentato.


  • l'insalata di patate della mia mamma
  • iniziare le vacanze con un lungo pigiama party a tre
  • trasformare la casa in un piccolo laboratorio di pasticceria amatoriale



"Per alimentare un blog di buoni contenuti, occorre vivere una buona vita." 
(cit. ReteLab). Io ci sto provando.

giovedì 7 aprile 2011

La gioia





Che emozione provi più frequentemente? 
Che emozioni esprimi più frequentemente?


Queste sono solo due delle molte, scomode domande che ci ha rivolto la psicoterapeuta ieri sera.
Uno fa un corso dal titolo "Navigando nelle relazioni primarie" per diventare un genitore perfetto,
e si trova rivoltato come un calzino, incoraggiato a ravanare tra le sue emozioni sopite, negate e malgestite.


Se non sai gestire le tue emozioni come credi di poter insegnare a tuo figlio a gestire le sue?
Vaaaaaaaaaaaaaa bene!
La mia prima risposta è stata "La rabbia".


Ho pensato a tutto ciò che mi fa arrabbiare.
Lo stress.
Gli imprevisti.
Le ciabatte in giro.
Alcune discariche abusive in casa mia.
Alcuni rapporti familiari.
Le ingiustizie.
Le discriminazioni ai danni delle donne.
La stupidità di molte donne (quelle che anziché far fronte comune passano la vita a scannarsi tra di loro,
a competere ossessivamente per il nulla).
La stupidità di molti uomini (quelli che pensano solo a farla franca e a fottere a destra e manca).
La violenza. Il nucleare. Il turismo italiano. L'Italia. Il Gov.... Grr Grr Grr

Poi, però, ho scritto, d'istinto, anche "La gioia". E oggi è stata una giornata piena di gioia.

Il sole sfrontato di aprile.
Una sferzata inattesa di estate che spazza via il grigiore e ti entra nelle ossa.
Salire le scale di casa mia e sentire il profumo del sole che traspira dal legno, dalle lenzuola e dalle tende.
Il mio giardino incolto, un tripudio di erbacce e fiori di campo selvaggi.
Vanity Fair consegnato dalle mani di un postino sorridente e gentile, che fa il suo lavoro con amore.
(E in copertina George Clooney, scusate se è poco).

L'ultimo giorno di un corso. Anzi DEL corso. Una sfida raccolta e vinta.
Tornare a parlare di web marketing dopo due anni in cui il web si è trasformato.
Ad un pubblico di persone che il web marketing lo masticano tutti i giorni: gli albergatori.
(Gente appassionata, che fa il suo lavoro con dedizione, scontrandosi con la mancanza di aiuti di uno
Stato che dovrebbe portarli come il fiore all'occhiello e, invece, li penalizza e li abbandona a loro stessi).
Ho sudato sette camicie. Mi sono ripresa in mano tutto, ho seguito un corso on-line nottetempo,
ho preparato centinaia di esempi. Tra una malattia e l'altra dei figli.
E il mio impegno è stato ripagato con il loro entusiasmo, i loro complimenti, il loro calore.
C'è qualcosa che dà più gioia di fare il proprio lavoro con amore ed essere apprezzati e ringraziati?

Sì. 
Tornare a casa e trovare i bambini finalmente sani, sporchi, felici,
con le mani affondate nella sabbia o intenti a rincorrere bolle di sapone.

Stare lì a guardarli finché si accorgono di te, lanciano un urlo e ti corrono incontro,
con le loro mani lerce e il moccolo, e gli occhi che brillano di gioia e di amore.

Aspettare insieme il loro papà, e poi festeggiare (finalmente!) insieme il suo compleanno,
soffiando le candeline su una torta fatta con amore da una persona cara.

Progettare qualche ora finalmente sottratta a lavoro e figli e dedicata alla casa,
a un pò di shopping, un parrucchiere volante.

E, rinvigorita da tutta questa gioia, mi appresto ad abbandonare le mie stanche e gioiose membra
tra le braccia di Morfeo (magari prima un occhiatina a Clooney gliela diamo, ok).

Ho gestito bene la mia emozione, prof?