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martedì 25 settembre 2012

Il cancro?

Il cancro una volta era una cosa rara.
Non ne morivano giovani o bambini se non in casi eccezionali.
Invece oggi il 50% della popolazione italiana può aspettarsi di ammalarsi di cancro, prima o dopo.
CINQUANTA PER CENTO.
In alcune zone (come quella dove vivo io) il tasso di mortalità per cancro supera il 35%.
E fin qui le statistiche.
E starete sbadigliando e magari anche toccando ferro, perché lo so che sono pesante.
Adesso guardate questa foto.



Lei è Moizza.
Ci siamo conosciute in rete condividendo l'interesse per l'allattamento materno, tanto difficile in Italia (qui la sua storia).
E' morta domenica, di cancro. 
Aveva 38 anni. Suo figlio ne ha 7 come il mio.

Oggi apro Facebook e trovo il primo annuncio così.


In breve si avvicina ottobre, il mese della prevenzione del tumore al seno e fioccano le proposte di giochini stupidini al femminile: scrivi sul profilo il colore del reggiseno o la data di nascita mascherata, per "farne parlare".
Mi parte un embolo. 
Poi scatta il post su Facebook.

Posso permettermi di rammentarvi che i giochini non vi salveranno la pelle mentre una diagnosi precoce forse sì? Allora invece di scrivere sciocchezze, tenete d'occhio http://www.nastrorosa.it/ e informate le vostre amiche che a ottobre potranno farsi una ecografia o mammografia gratis. Oppure cercate la sede AIRC più vicina e chiedete già di prenotarla. 
(E i telegiornali farebbero bene a dare notizie di utilità pubblica, invece di amplificare le bimbominkiate).

Ma non mi basta ancora.
Ho bisogno di scriverne.

Perché dopo Moizza ce ne saranno tanti altri.
Perché ne conosco tanti, troppi.
Perché nella mia famiglia è già passato, il cancro, e passerà ancora, è statisticamente certo.
Perché l'oncoematologia pediatrica dell'Ospedale Civile di Brescia è piena: +8% di cancri infantili 
(la media europea è +1% all'anno).
Cazzo, l'idea di un solo bambino con il cancro mi fa uscire di senno.

E perché QUALCOSA SI PUO' E SI DEVE FARE.
Non parlo solo della diagnosi precoce, ma di prevenzione.
Certo, l'alimentazione.
Il fumo.
L'alcol.
Lo stress.
Lo stile di vita.

Scrive il mio amico Luca.
"Io penso che la sensibilizzazione vada fatta verso il basso e non verso l'alto, nel senso che non dobbiamo convincere la politica che gli inceneritori fanno male, dobbiamo convincere la gente a cambiare le proprie abitudini."

Allora come mai il cancro viene anche ai neonati, o all'amica S. che è una salutista che non fuma, fa meditazione e va in vacanza a fare trekking in Tibet?
La risposta è scritta qui: "Ambiente e Tumori." una monografia in cui alcuni medici e oncologi spiegano come l'inquinamento uccide.  
Senza se e senza ma.

E cosa produce inquinamento? 
Il traffico, gli allevamenti intensivi e i pesticidi,  certo, ma soprattutto i grandi impianti industriali.
Che danno lavoro (sempre meno), ma, soprattutto, sempre più ricchezza a pochi, sotto forma di contributi pubblici (ma finiscono pure quelli!), mazzette, ecc.
E siccome i dati sono stati occultati, mascherati, nascosti, ci prendono per i fondelli,
dicendo, ad esempio, che "non ci sono nessi tra l'inceneritore più grande d'Europa e l'aumento di tumori."

Due mesi fa sono riuscita a vedere lo sconvolgente e rarissimo documentario "Sporchi da morire", che ha messo insieme tutte le prove scientifiche mondiali dei danni mostruosi degli inceneritori.


E avrei urlato dalla rabbia.
Perché c'è stato un tempo in cui ero quasi orgogliosa dell'inceneritore più grande d'Europa.
Per anni ci hanno fatto vedere Napoli invasa di 'monnezza dicendo"mica vorrete finire come Napoli?"
Ci hanno raccontato che gli inceneritori sono "energie rinnovabili" e li hanno chiamati "termovalorizzatori".
Ci hanno detto che erano super efficienti e che non interferivano con la raccolta differenziata e il riuso dei materiali. (E invece dalle nostre parti la differenziata è sotto ai limiti fissati dalla legge, e parte di quanto raccolto finisce comunque nel mostro, per alimentare il business).
Ed erano tutti d'accordo, con i grandi oncologi come Veronesi a tranquillizzarci.
(Tranquillo lui, perché la sua Fondazione è finanziata dai più grandi inquinanti d'Italia! Bella credibilità, eh caro Umberto?).
Nel frattempo quello che si è scoperto sulle nanoparticelle ha ribaltato tutto.
Ma lo hanno messo a tacere, come hanno fatto con l'Eternit per oltre cinquant'anni, 
prima di ammettere che, sì, migliaia di morti potevano essere evitati.
Eh, scusate, ma noi dovevamo guadagnare.

Ed eccolo qui, Renzi. 
Il pupillo d'Italia.
Il nuovo che avanza. 
Un neo-comunista berlusconiano.
Che difende l'indifendibile e spara a zero sull'autorevole oncologa Gentilini.
L'UE ha parlato chiaro: divieto i bruciare rifiuti che possono essere trattati in altro modo .
Ma il rottamatore d'Italia difende gli inceneritori, perché ovviamente a Firenze ne hanno uno 
e chissà quanti bei fiorellini sputa fuori, chissà quanti problemi risolve.


Lo so che non tutto si risolverà spegnendo gli inceneritori.
E la questione è complessa.
Bisogna ripensare l'intero sistema, dagli imballaggi agli stili di consumo.
Sugli stili di consumo un pò siamo responsabili noi.
Però abbiamo eletto per proteggerci e rappresentarci dei politici
e questi politici hanno scelto di LUCRARE su tutto ciò che ci fa morire.

L'Ilva che ha, ad esempio, generosamente sponsorizzato le loro campagne elettorali (non gli bastavano le milionate indebitamente sottratte alle casse dello Stato?).
La percentuale che lo Stato si prende su alcol, fumo e petrolio.
Gli organismi di controllo (Arpa, ASL...) politicizzati e sottoposti al controllo di chi devono controllare.
Nessun incentivo all'agricoltura biologica che rispetta il terreno e non devasta.
Invece via libera a pesticidi e OGM, via libera alla cementificazione massiccia, anzi, anche lì mangiamoci un pò.

Io pretendo che la politica non guadagni sulla mia morte. 
Io pretendo che l'impresa sia libera solo se non nuoce alla salute (art.41 Costituzione).
Io pretendo che chi ho votato difenda la vita dei miei figli, non i suoi privilegi assurdi.

Adesso che ho capito tante cose non mi tirerò indietro.
Mangio biologico, uso la macchina meno possibile, produco pochi rifiuti.

E, da oggi in poi, cercherò di fare prevenzione del cancro anche dalla cabina elettorale. 




Per saperne di più:
  • L'impressionate studio sul tema rifiuti zero portato avanti dai cittadini volontari del Movimento 5  Stelle di Brescia, a cui sono orgogliosa di fornire il mio modesto aiuto. 
  • Il lavoro straordinario di altri volontari, gli attivisti della Rete Antinocività Bresciana,  la prima rete tra comitati di cittadini attiva a difesa dell'ambiente e della salute. Uomini e donne che anziché fare politica da Facebook si fanno un mazzo così per cambiare le cose. E a volte ci riescono. 

POST SCRIPTUM
1. Grazie a MaryG per il suo commento che condivido in pieno: la politica siamo anche noi e tutte le nostre scelte!

2. Un altro commento ha accusato il post di essere politicizzato

Quindi il SUV di Grillo (dato che lì va a parare l'articolo, fornendo il link al movimento 5 stelle) sputa fiorellini ed emana brezza alpina. Mi dispiace la chiusura, che rende politicizzato l'articolo e perché, per l'appunto, indica un movimento che ha a capo un grande inquinatore.

Il mio post parlava di responsabilità pubbliche in materia ambientale, quindi, sì, era politicizzato.
Nei due movimenti che ho citato ci sono persone di tutti i tipi, con macchine di tutti i tipi, persone magari non perfette ma che si stanno sbattendo come dannati per migliorare la situazione.  
Non so cosa c'entri Beppe Grillo, non mi interessa che macchina ha, visto che 
1.non l'ha comprata con i miei soldi 
2. può anche aver detto immense castronerie ed essere incoerente (e, soprattutto, essere trai più grandi inquinatori al mondo, come è noto :-) !) ma non è eletto né candidato. 






giovedì 31 maggio 2012

La ricreazione è finita.

Sapevo che era bene godersi fino in fondo la gioia spensierata del tango argentino.
L'effetto è durato un giorno, il tempo di far sgonfiare gli avampiedi provati da troppe ore di prove sui tacchi.
Poi ha tremato la terra, distruggendo l'esistenza di 20.000 persone o forse più.
Da due giorni ho le traveggole e mi sembra di avvertire il terremoto ogni mezz'ora. Chissà loro.
Poi è scattata la cazzo di accisa sul carburante, e voglio vedere con che celerità il gettito di decine di milioni verrà devoluto all'Emilia terremotata.
Tutto è pronto per la ridicola parata: non riesco a trovare un solo buon motivo per festeggiare questa repubblica.
Nel frattempo non cessa la assurda scia di omicidi e suicidi e ancora non riesco a non pensare a Elena che
la settimana scorsa ha seppellito marito e due bambini nella mia città natia.
E, infine, la chicca.
Arpa e ASL hanno dato parere favorevole all'assurdo gassificatore di pollina che vogliono costruire a pochi metri da casa mia.
Un anno di assemblee, manifestazioni, volantinaggio, riunioni, ore e ore di lavoro in cui non avevo mai perso la speranza.
Ecco, oggi ho iniziato a perdere la speranza.



domenica 18 marzo 2012

Di progetti matrimoniali ed altre ambizioni

Tina:- Ale, cofa è Nina?
Ale:- Nina è la mia fidanzata.
Tina:- Cofa è una fidansata?
Ale:- Vuol dire che quando saremo grandi forse ci sposeremo.
Tina:- Ante io mi fpoferò, quando fono glande.
Pamen: Con chi?
Tina:- Con Ale!
Ale:- Ma Tina, non possiamo sposarci, noi siamo fratelli!
Tina:- Allola mi fpofelò un plinsipe. Quando tu salai diventato un plinsipe noi si sposelemo.

Evitare i giocattoli rosa.
Evitare gli stereotipi di genere ("non fare la femminuccia").
Evitare i giochi di genere (= ferro da stiro rosa, aspirapolvere, ecc.)
Evitare  cartoni e libri con smelense principesse, soprattutto se rimbambite e/o addormentate.
Tutto inutile.

La mia bambina femmina si vanta tutta se per caso è vestita di rosa o indossa una gonna.
Adora le mollette.
Adora le scarpe (come non capirla).
Adora i pennelli per il trucco (miei).
Adora le mie tollane.
Adora nutrire e accudire trenini, ruspe, persino i personaggi di Super Mario.
Adora pulire in giro (mai quanto sporcare, invero).
E non vuole fare il magistrato, il pompiere, l'astronauta, il ministro, il dottore, la maestra.
No. 
Lei vuole sposale il plinsipe. 
Come no. Ognuno ha le sue ambizioni.

Non devo concentrare solo sul maschio le aspettative
che desideri fare qualcosa di interessante nella vita, vero?
Come dite? Ah....non devo avere aspettative su cosa faranno perché tanto aranno quello che ne hanno voglia.
Va bene.
D'altra parte i miei genitori non mi hanno mai incoraggiato a manifestare...
e guardate come è finita.


domenica 11 marzo 2012

Preludio di primavera

Non importa se tre settimane fa nevicava e sto ancora lavando le tute da sci e i costumi di carnevale.
Non importa se la notte ci crogioliamo ancora sotto il piumone.
Non importa se l'aria è più frizzante che tiepida.

Il primo sole di marzo richiama irresistibilmente all'abbandono del letargo.

E così quel vecchio nerd del Marito A.M. si è staccato dal computer, e, di sua spontanea volontà, si è recato al garden center e ha compiuto il primo passo verso l'autosostentamento della famiglia: l'acquisto e la messa a dimora tre arbusti di lamponi, vegetali buonissimi e dalle note proprietà AntiCancro*.

I bambini hanno partecipato con entusiasmo all'operazione, splendida occasione per armeggiare con palette e rastrelli, sbroffare acqua ovunque e riempirsi di terra.
L'idea di coltivare qualcosa nel nostro giardino li ha riempiti di primitiva eccitazione.
" Io vojo piantale i pomodoli, le flagole e ante il salame!" ha sentenziato la nanetta golosa. 

Si sono dilettati nel mozzare raccogliere margherite, spostare sassi e e foglie e lanciare sguardi languidi alla sabbiera, temporaneamente interdetta  in attesa della manutenzione e della rimozione di ragni e vermi invernali.



E poi le possenti braccia rubate all'agricoltura dell'ingegnere hanno impugnato gli attrezzi e montato 
il canestro, ultimo acquisto del parco giochi familiare. 
Il mio modesto contributo è stato "tenere dritto il bastone lungo e duro del canestro" mentre veniva
fissato alla base, come da gentile richiesta. Ognuno si rende utile come può.

Il profumo del sole mi ha fatto dimenticare l'odore acre dei concimi nei campi, 
e l'idea minacciosa dell'invisibile inquinamento. 
La luce si è trasformata in energia, e una sottile euforia mi ha pervaso
nell'osservare le gemme rigonfie della forsizia. 


Ancora una manciata di giorni e una esplosione di fiori gialli annuncerà la rinascita,
il trionfo della vita e della natura che ci sbatterà sotto il naso la sua prepotente bellezza, 
in un tripudio di verde, di pollini e di profumi. 
Come si fa a non amare la primavera?
Beh, almeno se non sei allergico....


(* da quando siamo entrati nel tunnel bio-salutistico-ambientalista, culminato nella recente sottoscrizione del servizio CortoBio e nella lettura del libro AntiCancro,
gli approvvigionamenti alimentari della famiglia si sono orientati con decisione verso tutti gli alimenti dalle provate virtù antitumorali, dai semi di lino ai frutti rossi).



lunedì 23 gennaio 2012

Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò.


Tutto era iniziato così, con una elucubrazione a sfondo musicale, e un libero sfogo di emozioni troppo compresse in un periodo carico di stress (stress che da due settimane mi è tornato indietro sotto forma di dolori addominali a cui la medicina moderna ha saputo dare una sola risposta, che è "toradol". Ma questa è un'altra storia).

(...)Vorrei organizzare una conferenza con dei medici che ci spieghino cosa rischiamo con tutto questo inquinamento. Forse potrebbe aiutare la gente a scuotersi dal loro torpore, a capire che se non ci prendiamo in mano il futuro siamo fottuti.

Così avevo pensato e scritto. E Bradipa, una mia affezionata lettrice aveva commentato: "Riguardo alla conferenza...bè, probabilmente visto il torpore generale ci andrebbero in 10 persone e sarebbe inutile!".
E invece sono venuti in 200. Ed è stato utile.

Sì perché, nonostante il torpore, le vacanze di Natale, la gente che se ne frega,
nonostante il mio malessere che mi ha trattenuto dal volantinare (ma non dal mandare centinaia di inviti digitali), nonostante la nebbia che si tagliava con un coltello e mille difficoltà, il proposito si è trasformato in realtà.

Il direttivo del comitato ha accolto la mia proposta di dare alla conferenza un taglio legato alla salute, e, con grandi sforzi, siamo riusciti ad avere due relatori eccellenti e, soprattutto, sette amministrazioni comunali di colori diversi unite per far fronte comune. 
Tutte chiamate a raccolta, ancora una volta, da un comitato civico, un umile manipolo di cittadini che, armati solo della forza del dialogo e della tenacia del buonsenso, hanno impedito, fino ad oggi, che un impianto folle ed assurdo - ma perfettamente a norma di legge!- peggiorasse ulteriormente la già gravissima situazione dell'inquinamento provinciale.







Perché so che è stato utile? 
Perché il giorno dopo una mamma ha scritto sul blog del Comitato:
"Sono una mamma che ha partecipato alla conferenza di ieri sera.
Sono una mamma che ieri ha fatto molto fatica ad addomentarsi.
Non riesco a togliermi dalla testa i dati presentati dai relatori, non riesco a non pensare che sto avvelenando le mie figlie e lo sto facendo da quando stavano nel mio “pancione”, solo per il fatto di vivere qui.
A causa dell’orario non ho potuto partecipare alla discussione e me ne sono andata con tante domande e una consapevolezza: non ci si può nascondere dietro una comoda ignoranza o nella disarmante convinzione che tanto non ci può fare niente."

Se volete sapere approfondire qua ci sono tutti gli atti della conferenza.
In sintesi estrema,
·      E' sempre più alta la probabilità che i miei figli si ammalino, anche gravemente, e che siano sterili.
·      La nostra aspettativa di vita sana è diminuita di 10 anni in 10 anni.
·      Le fonti inquinanti peggiori (inceneritori, cementifici, acciaierie, ecc.) spesso sono fonte di lucro per pochi, con danni enormi per molti: ci stiamo autodistruggendo.
·      La politica è complice dello sfacelo perché ci mangia pesantemente.
·      E noi "onesti cittadini per bene"siamo colpevoli di averglielo lasciato fare, votando con leggerezza e restando come ci vogliono, passivi, distratti, chiusi nella nostra bolla suicida di menefreghismo e di "tanto non serve a niente". (cfr. "La colpa dei disastri di chi è?").

Non fare niente, ecco cosa non serve a niente.

E, per finire in musica...

"Non c'è montagna più alta di quella che non scalerò. 
Non c'è scommessa più persa di quella che non giocherò. ORA."
(Jovanotti, "Ora")



lunedì 10 ottobre 2011

Gentile direttore...

finalmente il Giornale di Brescia di ieri 6.10.11 informa che le polveri sottili in provincia hanno registrato un'impennata,  in alcuni casi raddoppiando i valori considerati "di allerta". 
Allerta per la salute.
Sì, perché va ricordato (soprattutto agli ignari cittadini che si rallegrano del supplemento di estate) che
le PM10 uccidono, causando asma, infarti, ictus, tumori polmonari e molte altre patologie.
Che Brescia detiene il record italiano dei morti per tumore.
Che i tumori infantili sono in drammatico aumento in provincia.
Che la Pianura Padana è la quinta zona più inquinata al mondo.
Che l'Unione Europea ha diffidato l'Italia per l'insufficiente contenimento dello smog, aprendo procedure di infrazione che costeranno alle casse pubbliche multe salatissime (per approfondire).

A questo punto, si attenderebbero
da autorità e media suggerimenti e misure
per far fronte all'emergenza:
le combustioni e le emissioni andrebbero contenute ad ogni costo, i cittadini educati a limitare il loro impatto e a proteggersi stando il meno possibile fuori casa.
E invece il Suo giornale si limita ad accennare alle (lievi e irrilevanti) limitazioni al traffico disposte dalla Regione.
E chi ci governa? Si permette il lusso (a spese nostre) di cambiare la legge, rendendo ammissibile l'approvazione di impianti di incenerimento sotto 1MW senza valutazione di impatto ambientale!

Finalmente consapevole di tutte queste cose, mi sono unita al Comitato Civico di Bedizzole. Perché da mamma e da cittadina responsabile preoccupata del nostro futuro,
non posso più vivere nell'indifferenza e nel qualunquismo che stanno portando il nostro pianeta all'autodistruzione.
La provincia, invece di difendere attivamente la nostra salute, sta valutando la costruzione di vari impianti di incenerimento e gassificazione di pollina e di biomasse.
Esistono varie metodologie di smaltimento meno inquinanti e addirittura più efficienti energeticamente, ma il business dei finanziamenti pubblici per le cosiddette "energie rinnovabili" fa gola a molti.
Ad esempio agli allevatori, ben felici di poter aggirare la normativa nitrati e  proseguire la folle corsa verso modelli di allevamento sempre più intensivi e sempre meno sostenibili per l'ambiente.
L'impianto che vorrebbero costruire a Bedizzole oltre a minacciare la salute della popolazione, deturperebbe il paesaggio vicino al lago, brucerebbe pollina che viene per lo più da fuori, e produrrebbe pochissima energia.
(Energia di cui NON abbiamo bisogno visto che la nostra regione ne produce in misura maggiore rispetto ai consumi!).

Il 18 ottobre mi unirò alla
manifestazione di protesta indetta dal Comitato Civico di Bedizzole di fronte alla Provincia.
Perché il profitto non può sempre venire prima della vita delle persone.
Perché prevenire è meglio che curare.
Perché, se proprio vogliamo monetizzare tutto,
la salute pubblica ha un costo immenso.

Ai nostri amministratori e a chi ha il potere di informare la gente chiedo di scegliere:
continuare così oppure se dare prova di responsabilità e lungimiranza?
E, se proprio avete dei dubbi su cosa è giusto fare, fatevi un giretto nelle strapiene oncologie pediatriche.
O pensate a quante persone ammalate conoscete. Non crederete che sia solo una tragica fatalità, vero?

Grazie dell'attenzione.
Pamen, 7 ottobre 2011




Questa lettera non verrà mai pubblicata.
Perché i vecchi media vivono in modo vecchio.
Pubblicano solo quello che non disturba loro o l'establishment.
E, soprattutto, si fanno scivolare addosso l'appello alle loro responsabilità.

Abbiamo ancora bisogno di giornali così? Di politici così?
Il vaso si sta pian piano colmando.


E, prima o dopo, il vento cambierà.


martedì 4 ottobre 2011

Si vede che ce lo meritiamo

Il popolino di Facebook si agita e si indigna per l'esito del processo Kercher.
Il popolino di Facebook è uno spaccato dell'Italia.
Italia che è sempre facilmente agitabile per i casi di cronaca.
Oh come ci distraggono bene dalle cose importanti con la cronaca!!
Tutti morbosamente interessati a Cogne, ai fratellini di Gravina, a Sarah di Avetrana,
a Yara, a Melania Rea, adesso a Melanie (anzi, di Melanie non gliene frega niente a nessuno,
ma tutti hanno le idee chiarissime sul ruolo dei due imputati e del nero, di cui manco ricordano il nome. Bravi!). Critichiamo la TV ma poi ci spippoliamo Vespa, la d'Urso e compagnia cantante.


Poi esce una notizia di una gravità inaudita, come il colpo di spugna sulla immensa strage nascosta legata ai rifiuti (quella di Gomorra) e nessuno batte ciglio.
Anzi, tutti convinti che sono quegli sporcaccioni del sud a inondarci con i loro rifiuti a noi virtuosi del nord (!).

In Italia ci stiamo facendo letteralmente ammazzare dalle eco-mafie, nel totale disinteresse!


Io vivo in Pianura Padana, quinto posto più inquinato al mondo
Abbiamo tassi SPAVENTOSI di incidenza di tumori e di malattie tremende.
Però le nostre conversazioni sono piene della cronaca (prevalentemente nera, ovvio) con cui ci facciamo distrarre.
Se avete anche solo un malato o un morto per tumore in famiglia vi siete mai chiesti quanto sia fatalità e quanto causa evitabile?


Care mammine tutte preoccupate di quante volte al giorni i tesorini fanno cacchina,
fatevi un giretto in oncologia pediatrica.
Oppure date un'occhiata a questi dati:

Un estratto della presentazione di Marino Ruzzenenti (dati completi del link sopra)


Siete le stesse mamme che, alla richiesta di una firma contro l'ennesimo eco-mostro,
avete risposto annoiate che avevate in macchina la carta d'identità.
(E poi passate la vita a imbottire di antibiotici i vostri bambini e a stressarli perché mettano la maglietta della salute!).
Fra qualche giorno vi chiederò di unirvi alla protesta popolare di fronte alla provincia di Brescia per evitare l'ecomostro che minaccia il nostro futuro.
E voi mi guarderete con un sorriso mezzo di compatimento, che si riserva ai fanatici.
Poi mi direte "grazie per quello che state facendo".
Ma quel giorno avrete qualcosa di più importante da fare.


Perché vi illudete che la cosa non vi riguardi.
E tornerete a preoccuparvi della cacchina di Gigetto, di quanto bene si mangia alla mensa.
E di Amanda Knox.

giovedì 29 settembre 2011

God save the spritz

Ore e ore a volantinare, a parlare con le persone.
La nonna. - Signora, venga alla conferenza. Non vorrà mica lasciare che avvelenino i suoi nipotini?
Il negoziante - Guarda che se costruiscono questo mostro nel giro di 10 anni tu resti senza clienti.
La ragazza con il piercing. - L'unica soluzione è fare un gran casino, però abbiamo bisogno di te.
Ad ogni target il suo messaggio.

Poi però la gente è venuta. Duecento, almeno. 
A sentirsi dire che viviamo in uno dei cinque posti più inquinati al mondo.
Che siamo la provincia numero uno per tumori, asma, inctus, infarti.
Che l'UE sanzionerà l'Italia per le misure assolutamente insufficienti per contrastare l'inquinamento.
Che non abbiamo bisogno di inceneritori, perché abbiamo già sufficiente energia elettrica.
E per smaltire la pollina ci sono sistemi più innocui e più efficaci.
Ma che non godono dei finanziamenti pubblici che fanno gola a questi bastardi.
La gente ha partecipato,  qualcuno ha polemizzato, poi si iniziava a fare filosofia:
"La provincia in questa fase è il nemico o un interlocutore? Blablabla".

Ho preso in mano il microfono.
Mi sono presentata come "una cittadina e una mamma".
(In questo paese di merda se c'è un'unica cosa che fa sempre effetto è dire che sei una mamma. La mamma è sempre la mamma). Poi ho fatto un appello ai concittadini.
"Il comitato non è fatto di extraterrestri, siamo gente come voi. Non diteci "fate così, fate cosà", venite con noi. Ci aspetta una dura battaglia legale. I Comuni sono dalla nostra parte ma non hanno soldi per noi (e intanto guardavo negli occhi il sindaco). Le imprese non hanno soldi. Noi siamo pochi, non possiamo arrivare dappertutto. Ma se ognuno di noi ci mette 10 euro e un pò di collaborazione possiamo farcela".

Mi hanno applaudito e poi hanno aperto il portafoglio.
Un collega del direttivo mi ha detto: "Mi sei piaciuta, allora non sei una spaccamaroni solo con noi!".
Ne sono stata felice.

Il direttivo del comitato civico. 
La dimostrazione pratica che un obiettivo comune può davvero unire persone diversissime per età, esperienza, idee, orientamento politico, carattere.
Alcuni di loro non mi piacciono.
Ma è  bellissimo il gioco di squadra, il farsi ognuno in quattro.
Imparare ad apprezzare ognuno per i suoi pregi.

Il giorno dopo la maestra della polpetta, scherzando, mi ha chiamato "la nostra suffragetta".
Ne sono stata orgogliosa.
E' bello avere degli obiettivi.
E' bello poter convogliare la rabbia in attività, progetti. 
Non so se sono tagliata per la politica.
Però non sono tagliata per stare zitta e nemmeno ferma.

E, dopo l'impegno, un pò di leggerezza.
Un pomeriggio al parco, con i bambini e con la mia migliore amica.
Che non ha esitato a spararsi 60 km per stare un pò con me, per incastrarsi un pò nella mia vita.
Il gelato, una partita di calcetto all'oratorio.
Chiacchiere, idee.
Magari faranno anche loro il corso di tango argentino, magari andremo insieme alla milonga a coprirci di ridicolo e sentirci giovani, vivi e scemi.
Ma come cavolo ci si veste per andare alla milonga?
Non ho niente da mettermi.
Non ho tempo né soldi per fare shopping.
E...chissenefrega!


















Poi l'aperitivo home-made: Dio benedica l'inventore dello spritz casalingo!
Ghiaccio, fettina di arancia. Crostini con il paté di melanzana.
E per i bambini, montagne di pop corn davanti alla tele!
'Fanculo le regole per una volta!
Tanto data la probabilità elevatissima di ammalarci è meglio spassarsela.














Di nuovo soli, io e i piccoli mostri biondi.
(Il loro papà è impegnato a salvare un altro pezzetto di mondo).
Io ero felice, e loro lo sapevano. Perché erano buoni, allegri.
Hanno fatto persino meno casino del solito (vabbeh, se dimentichiamo il tappeto di pop corn non scoppiati sul pavimento).
Dopo un lungo bagno con una anti-ecologica dose extra di schiuma,
abbiamo letto il nuovo libro di storie della Virginia, coccole e tottue  e poi si sono addormentati senza storie.
E io ho pensato a tutte le cose che avevo ancora da fare.

Poi ho deciso, che, invece, mi sarei ritagliata un momento per rivivere le mie emozioni.
Solo un momento.
Il prossimo obiettivo è vicinissimo e ambizioso, da domani si torna a correre.
Da domani, però.

martedì 20 settembre 2011

Dalla colpa alla responsabilità.

20.9.11: S&P abbassa il rating dell'Italia e Berlusconi la accusa
di essersi fatta influenzare dall'opposizione e DAI MEDIA! 

Da 30 anni sono una consumatrice,
da 20 sono una elettrice,
da 14 anni lavoro nelle aziende,
da quasi 7 sono un genitore.

Se il cameriere si dimentica di portarmi le verdure grigliate si scusa? No, dà la colpa al cuoco.
Se il POS dell'ufficio postale non funziona l'impiegata si scusa per il disservizio?
No, mi guarda con odio e dà (implicitamente) la colpa a me e al mio bancomat.
Se il cliente chiama il fornitore per reclamare, il personale ringrazia della segnalazione e si fa in 4 per risolvere il problema? Assolutamente no, scatta la corsa al colpevole oppure (e il titolare è il primo a dare il buon esempio) il cliente è un rompicoglioni.
Se i dipendenti migliori se ne vanno? Che stronzi ingrati, non volevano farsi maltrattare gratis.
Se i clienti mi tradiscono? Quei bastardi dei concorrenti!
Se centinaia di preti sono pedofili, la Chiesa si scusa e risarcisce le vittime? Ma ci mancherebbe! Senza contare che è sempre quel cattivone del Demonio a metterci lo zampino, se i giornalisti stessero zitti non si creerebbe allarmismo inutile, no?
Se ho preso la multa? Colpa del vigile bastardo.
Se le strade traboccano di immondizia e i cassonetti di rifiuti riciclabili? Colpa della politica e della mafia.
Se i bambini sono obesi e sempre più depressi? Colpa della scuola, della società, dell'industria alimentare.
Se il divano è pieno di zampate lerce? Colpa di mia sorella/di mio fratello/del gatto.

E se il mio paese va a rotoli, chi lo governa da vent'anni può assumersene anche sono un briciolo di responsabilità? Domanda retorica. La colpa va, naturalmente, alla crisi ("imprevedibile" benché prevista da circa 20 anni), all'opposizione, alla sinistra illiberale che aumenta le tasse (!), alle toghe rosse, alle toghe corrotte, alla stampa internazionale di parte, alla culona inchiavabile della Merkel, e, da ultimo, ai media.
(E se a dirlo è il padrone di 3 televisioni e di un impero editoriale, capo di un Governo che finanzia gran parte della stampa e che ha ridotto la TV nazionale a un manipolo di sopravvissuti,  beh possiamo proprio fidarci. Che ingrati questi media!).

E se la smettessimo di cercare i colpevoli e ci assumessimo ognuno le sue responsabilità?

Responsabilità deriva da responsum-abilis e significa capacità di risposta.
Essere responsabili significa rendersi conto che ogni volta che miriamo con l'indice agli altri
stiamo puntando 3 dita contro noi stessi.
E noi, che risposta diamo?
E' facile vedere la pagliuzza nell'occhio del vicino, ma la trave nel nostro ci sfugge sempre.

Sono sempre più convinta che il genere umano si stia autodistruggendo proprio per l'incapacità di assumersi le proprie responsabilità.
Nei confronti della Terra, della natura, dei più deboli, dei figli, dell'umanità.

Dal Papa coperto di ermellino ai miei figli (passando per il nostro signor presidente del consiglio) tutti potremmo e dovremmo passare dallo scaricabarile facile al cercare di dare il buon esempio.

Ecco.
Se c'è una cosa che spero di voglio lasciare ai miei figli è l'idea che lo schifo del mondo è la sommatoria delle scelte sbagliate dei singoli, dei piccoli egoismi miopi.
Del menefreghismo individuale, familiare, condominiale.

Ogni voto, ogni goccia di acqua risparmiata, ogni sacchetto di rifiuti riciclati, ogni scontrino richiesto e anche il rispetto delle più piccole regole di convivenza conta qualcosa.
Perché, come diceva una mia vecchia conoscenza, "la somma fa il totale".

domenica 5 giugno 2011

Ode al paesello

Fra pochi giorni saranno quattro anni che vivo al Paesello.
E quattro anni che, pur adorando la mia casa, me ne lamento.

I commercianti maleducati.
Gli amministratori rozzi.
Le poche iniziative culturali.
La scarsità di servizi.
La lontananza (relativa) da alcune persone care...

Spesso si capisce davvero quanto si tiene a una cosa solo quando si rischia di perderla.

A me è successo ai primi di maggio, durante ia fioritura delle acacie.



Quando ho iniziato ad impegnarmi seriamente per lottare contro la costruzione di uno schifoso inceneritore di pollina
che deturperebbe l'aria e il paesaggio del Paesello.

Mentre costeggiavo il paese in macchina mi sono guardata intorno, ho osservato il tripudio di 
acacie lussureggianti e punteggiate di fiori color crema...e, all'improvviso, il Paesello mi è sembrato bellissimo.
E mi sono resa conto che, in fondo, amo vivere qui.
Non solo per il privilegio di avere un resort estivo privato.

Amo l'assenza di traffico e le strade in mezzo al verde.
Fermarmi a vedere le mucche mentre porto la Polpetta al suo asilo.
Andare in cascina a fare la spesa biologica.
Scoprire che ci sono tante persone aperte e di buon cuore e persino di cultura anche trai "Roncaì"(*)
(*) soprannome degli abitanti del paesello
Portare i figli non in una palestra ma in questa meravigliosa fattoria didattica




Percorrere pochi metri e trovare questo.

e questo fiume
e questo bosco



e, infine, una stupenda pista ciclabile sulla quale in teoria potrei correre o pedalare fino al lago di Garda. 




In pratica non lo faccio mai. 
Ma solo il fatto di vederla dalla finestra mi fa sentire molto meglio.
(quasi come se fossi io a farci jogging all'alba :-)

Ebbene sì, nonostante tutto sono contenta di poter crescere qui i miei figli, 
e mi batterò come una iena perché questo posto non venga deturpato dalla schifosa ciminiera
e dall'andirivieni di merda di pollo... 









martedì 3 maggio 2011

Out of blog 2: di latitanze e di militanze

E' vero. E' un sacco che non scrivo.
E mi manca tantissimo il mio spazietto-sfogo.

Ma ci sono momenti in cui vivere non ti lascia tempo per raccontare cosa stai vivendo.
C'è stato un corso per genitori che ci ha impegnato molte sere.
Ci sono stati tre compleanni, una Pasqua e innumerevoli feste da organizzare.
Cene, amici, parenti, regali, uova, caccia alle uova Pasquali.
Ci sono state gite di Pasquetta e weekend fuori porta del Primo di Maggio.
C'è stata la dichiarazione dei redditi da compilare.
E il sito web della scuola di Ale da finire.
E qualche influenza di fine stagione.
E qualche retata all'IKEA per acquisti primaverili.
E il lavoro, ovviamente.

Ma, soprattutto, c'è stato  LUI. Anzi, esso. IT.
No, mica il marito, eh!!
Lo schifoso inceneritore che vogliono costruire nel Paesello per bruciare merda di pollo,
tantissima merda di pollo, e produrre (poca) energia. Da rivendere.
In sostanza una impresa si becca CINQUE MILIONI DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO (soldi nostri!!! Avete presente quanti asili si fanno con 5 milioni? 3 o 4 ma belli grandi...).
per costruire sta 'merda, poi ci guadagna per bruciare la merda. E noi ci respireremmo la pollina,
i fumi di diossina, le emissioni dell'andirivieni dei camion.

Eh no!
Io e il marito AM ci siamo trovati alleati e compatti nella battaglia.
Ci siamo uniti al Comitato Civico.
Siamo andati alle assemblee.
Abbiamo studiato i documenti.
Abbiamo raccolto firme.
Fatto banchetti per le firme.
Promosso altri banchetti per le firme.
Manifestato davanti alla provincia urlando "No all'inceneritore che porta il tumore!" e "Aria pulita per i nostri bambini!".
Deciso di non comprare più il pollo in offerta all'ipermercato.
E di rivedere molte scelte d'acquisto.



E poi io mi sono lanciata nell'ennesima delle mie imprese della serie "armiamoci e parto (io, da sola)".
Ho studiato la piattaforma Wordpress e ho creato:
http://www.comitatocivicobedizzole.it/

Che ne dite, sono assente giustificata??