domenica 5 giugno 2011

Ode al paesello

Fra pochi giorni saranno quattro anni che vivo al Paesello.
E quattro anni che, pur adorando la mia casa, me ne lamento.

I commercianti maleducati.
Gli amministratori rozzi.
Le poche iniziative culturali.
La scarsità di servizi.
La lontananza (relativa) da alcune persone care...

Spesso si capisce davvero quanto si tiene a una cosa solo quando si rischia di perderla.

A me è successo ai primi di maggio, durante ia fioritura delle acacie.



Quando ho iniziato ad impegnarmi seriamente per lottare contro la costruzione di uno schifoso inceneritore di pollina
che deturperebbe l'aria e il paesaggio del Paesello.

Mentre costeggiavo il paese in macchina mi sono guardata intorno, ho osservato il tripudio di 
acacie lussureggianti e punteggiate di fiori color crema...e, all'improvviso, il Paesello mi è sembrato bellissimo.
E mi sono resa conto che, in fondo, amo vivere qui.
Non solo per il privilegio di avere un resort estivo privato.

Amo l'assenza di traffico e le strade in mezzo al verde.
Fermarmi a vedere le mucche mentre porto la Polpetta al suo asilo.
Andare in cascina a fare la spesa biologica.
Scoprire che ci sono tante persone aperte e di buon cuore e persino di cultura anche trai "Roncaì"(*)
(*) soprannome degli abitanti del paesello
Portare i figli non in una palestra ma in questa meravigliosa fattoria didattica




Percorrere pochi metri e trovare questo.

e questo fiume
e questo bosco



e, infine, una stupenda pista ciclabile sulla quale in teoria potrei correre o pedalare fino al lago di Garda. 




In pratica non lo faccio mai. 
Ma solo il fatto di vederla dalla finestra mi fa sentire molto meglio.
(quasi come se fossi io a farci jogging all'alba :-)

Ebbene sì, nonostante tutto sono contenta di poter crescere qui i miei figli, 
e mi batterò come una iena perché questo posto non venga deturpato dalla schifosa ciminiera
e dall'andirivieni di merda di pollo... 









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