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domenica 22 luglio 2012

Di rientri dalle ferie geneticamente immodificabili.

Il rientro dalle ferie visto da lui: Toglie le bici da porta pacchi.
Estrae i bagagli dall'auto (e li pianta lì).
Si gingilla mezz'ora nell'arduo dilemma: tagliare il prato o no? (Appena decide che ce la può fare inizia a piovere). 
Si fa un bel bagno rilassante. 
Scavalca una valigia per non inciampare.
Si prepara e si beve un bel caffè.
Sceglie un paio di film per il bambino.
Appena la figlia si sveglia la parcheggia dalla nonna.
Mette nel suo cassetto un paio di mutande e quattro calzini puliti.
Scarica tutte le fotografie delle vacanze sul PC.
Apre la corrispondenza e abbandona le buste sventrate sul tavolo. 
Aiuta a portare su la spesa e poi si dilegua.
Trascorre quarantacinque minuti a costruire una torre con i legnetti Kapla insieme al primogenito
Inizia guardare "Cast Away" in inglese con il figlio, con traduzione simultanea (tanto ci sono dieci minuti di dialoghi in tutto il film) spiegazione dei passaggi difficili.
Viene a cena canticchiando felice: è bello essere nuovamente a casa!!


Il rientro dalle ferie visto da lei:
Apre i bagagli ed effettua una raccolta differenziata dei rifiuti vestiti: da smerdare lavaggio intensivo, mediamente puzzolenti  lavaggio delicato, passabili da riporre nell'armadio (anzi in quattro diversi armadi in quattro diverse stanze).
Fa partire la prima lavatrice e constata che restano ancora 4 metri cubi di biancheria di lavare e stirare: occhio e croce ne avrà per dieci giorni, e potrà fare una lavatrice per ogni colore dell'arcobaleno senza paura di non raggiungere il pieno carico. Che casalinga fortunata, potrà anche risparmiare sui foglietti acchiappa-colore!
Svuota borse, borsine, borsette e ripone 275 oggetti nei loro posti.
Fa il bagno alla figlia.
Mette a dormire la figlia.
Interrompe tre volte una doccia furtiva per accorrere ai capricci della suddetta figlia. 
Si infila il primo straccio che trova, arriva all'ipermercato e procura una tonnellata di spesa (e riesce anche a comprarsi una gonna ai saldi).
Mette a posto una tonnellata di spesa (nel frattempo, per unire l'utile al dilettevole, telefonata fiume con la mamma e aggiornamento gossip). 
Stende la prima lavatrice e fa partire la seconda. 
Approfittando di un attimo di pace in casa accende il PC, fa capolino su Facebook, processa 450 email e risponde alle più urgenti.
Inizia mentalmente a comporre l'incastro di emergenza: eh, sì, perché nelle prossime due settimane
dovrà lavorare tantissimo per chiudere due progetti, ma questo non la solleverà dal management domestico, inclusi gli extra post- rientro e le due tenere creature in vacanza ancora per uhm...cinquanta giorni? 
Aiuta la piccola a tirare fuori i suoi giocattoli, e un minuto di distrazione è fatale per constatare che TUTTI i giocattoli sono stati gioiosamente disposti sul pavimento.
Stende la seconda lavatrice (non prima di aver tolto i primi panni già asciutti), constata che il carico di roba da lavare è giù aumentato. Smadonnna e carica la terza lavatrice. 
Ripensa languidamente ai lunghi bagni in mare e ai lussi della vacanza, come le ore di lettura solitaria in pineta, in cui ha divorato quattro romanzi, cinque riviste e due racconti. 
Ripone i panni già asciutti.
Va a vedere la torre Kapla del primogenito complimentandosi vivamente per la bellissima opera.
Prepara la cena sana, dieteticamente bilanciata e differenziata in due menù (menù 1: "in crescita e schizzinosi" e menù 2 "ciccioni e neo-salutisti").
Scarica la terza lavatrice e constata che non sa dove stendere la quarta, ma la fa partire lo stesso. 
Apparecchia, pensando che stasera dovrà iniziare a lavorare. 
Serve la cena pensando che è già stanca e che non vede l'ora di non sa bene cosa, dato che la prossima vacanza è una meta troppo lontana.
Inizia a sparecchiare e ricorda che, secondo il dott. Grey, autore di "Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere" le donne devono condividere le proprie frustrazioni  emozioni per produrre ossitocina e ridurre lo stress. 
Scrive il suo post di getto producendo un sacco di ossitocina nonostante la piccola sulle ginocchia che guarda "Pingu" sullo stesso monitor e, in contemporanea, si toglie le mutande e spaciuga con un burro cacao trovato in giro (precoci segnali di multitasking compulsivo).

E, infine, maledice il suo patrimonio genetico che la rende schiava (di senso del dovere, responsabilità e abilità multiple e contemporanee) e invidia la semplicità strutturale del suo compagno, geneticamente predisposto ad affrontare, con molta calma, un solo problema alla volta. 
O anche nessuno.

giovedì 8 dicembre 2011

La cura

Sto guidando.
Mentre in sottofondo una delle radio pre-impostate da mio marito gracida notizie preoccupanti, sono immersa nei miei pensieri.

Ancora sole. Le polveri sottili alle stelle e nessuno fa niente.
Moriremo tutti di malattie atroci. 
Vorrei organizzare una conferenza con dei medici che ci spieghino cosa rischiamo con tutto questo inquinamento.
Forse potrebbe aiutare la gente a scuotersi dal loro torpore, a capire che se non ci prendiamo in mano il futuro siamo fottuti.
Uffa, tutti questi addobbi di Natale. Ma cosa c'è da festeggiare? 
Il diesel a 1,7 Euro. Praticamente raddoppiato in pochi anni. Ma perché avere un'auto elettrica è praticamente impossibile in Italia?
Che domande. Perché il guadagno di pochi viene sempre prima. Del benessere di tutti, del buonsenso.
Ci ridurremo in povertà. Rispetto a quando ho iniziato devo lavorare il doppio per guadagnare lo stesso.
Devo studiare una soluzione per la pensione. E anche finalmente stare a sentire il marito A.M.: come possiamo proteggerci dal fallimento delle banche?
Ma si, fallissero tutte, un bel default che spazzi via tutto. E ricominciamo dal baratto, dalle cose semplici. Pulizia totale.
Ma poi chissenefrega del benessere materiale. Poi ti ammali e puff. 
Come la ragazza del mio paese che sta morendo di mucca pazza, nel silenzio.
Come il papà di M., che finalmente riposa in pace. 
Vorrei avere il coraggio di far fagotto e scappare, ma non ce la faccio. Sono figlia di sradicati, ho bisogno di radici.
Ma se i miei figli fuggiranno da questo paese senza futuro li sosterrò.
Azz...mi sta tornando il mal di schiena. Da quanti mesi sto lavorando tutte le sere? Anche l'8 che è festa mi toccherà lavorare.
Da quante settimane non passo una sera con il marito A.M.?

All'improvviso l'abitacolo si riempie di una musica celestiale, i virtuosismi degli archi mi distolgono dalla mia meditazione angosciata.
Dalla radio risuonano le note di una bellissima canzone, che mi toglie il fiato.
E resto incantata ad ascoltare.


Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.

I miei occhi si riempiono di lacrime. 
La tensione compressa di settimane e di mesi si scioglie.
E piangendo inizio a sentirmi più leggera.
Passo la vita a pensare come salvare la mia famiglia, la nostra salute, il mondo.
Cosa posso fare, nel mio piccolo, per sentirmi meno impotente?
Chi proteggerà me da tutto questo? 

E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.

Io mi posso salvare.
Io posso trovare il tempo per ascoltarmi e per trovare la serenità.
Per apprezzare tutto quello che ho.
Per concentrarmi sui miei amori, sui miei progetti.
Per essere più paziente, meno impulsiva, meno rabbiosa.

Che bel sole. 
Inutile tormentarsi pensando al fatto che potremmo ammalarci.
Meglio godere di ogni giorno di salute. 
Finalmente arriva Natale. Ci costringerà a stare insieme, a rallentare.
I bambini sono già in fermento. 
Cosa c'è di più emozionante della loro attesa, della loro gioia?
Sabato vorrei fare   farò con loro un'altra torta. Oppure dei biscotti.
Il diesel a 1,7 Euro. Devo fare farò meno trasferte e più teleconferenze.
Per fortuna non devo pendolare tutti i giorni.
Se riusciamo a risparmiare ci prenderemo un'auto ibrida, oppure una a Gpl.
Mi è dispiaciuto non esserci al funerale. 
Per M. e la sua famiglia sarà un Natale doloroso, ma forse anche un pò sollevato. 
Come sono fortunata, noi abbiamo ancora tutti i genitori. 
Non stanno così male e i bambini li adorano.
Non scapperemo da qui, ce li godremo finché ci sarà concesso.
Il lavoro va bene, sono pronta per grandi cambiamenti. 
Riprendendo a pianificare posso riuscire a fare tutto. 
Tutto ciò che riesco.
Ma stasera non lavoro. Voglio passare una sera con il marito A.M.

TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

venerdì 1 aprile 2011

The power of love

Vigilia di un corso super importante.
Sono in ritardo su tutte le mie tabelle di marcia a causa dei giorni persi per precedente malattia nanesca.
Stanchezza arretrata.
Corsa con il tempo per preparare il corso in mezzo a mille impegni.
Salti mortali per gestire il nano a casa con la seconda febbre in un mese.

Prima giornata del corso. Venti in aula, preparati ed esigenti.
Tutto bene. Ma all'uscita mi rendo conto che ho 18 ore per arrivare preparata alla seconda puntata.
Entro in casa e vengo assalita dai figli.
Il padre ha gli occhi fuori dalle orbite. La nana piange ed è in modalità cozza.

Riesco a leggere la posta sciroppandomi, in contemporanea, un Babbapapà (Barbapapà) e un Tottolino (Topolino) dietro l'altro su YouTube. Fortuna che ho un monitor 22 pollici.

Messaggio dell'amica del cuore dalle Seychelles. 
Mi scrive di giochi con le onde, aperitivi con biretta e lime, branchi di delfini, stelle cadenti,  reef.
Quasi quasi sentirei lo scium scium delle onde e invece...
Tella bella! No, Tella butta! Tella be-lla! No, tu butta! AAAAAAHHHHH 
Mammmmaaaaa ho fatto la cacca mi pulisciiiii?
(Un uomo di sei anni è comunque un uomo. Un giorno di febbre lo fa sentire autorizzato ad essere servito e riverito e smerdato per una settimana. Oppure finché la mamma gli dice no. Ma dire no a volte costa energie preziose).
Driiiin
Telefonata dall'altra amica. Dopo sofferta singletudine, sembra aver trovato il principe azzurro! 
Mollo la cozza piangente al padre e riesco a cogliere, tra gli urli, solo qualche dettaglio irresistibile, tipo il primo incontro (Uéééééé) come si chiama, come è (Vojo a mammaaaa) e cosa f....Hai finitooooooooo? Il padre mi rimolla la cozza che mi sbava addosso una scia di catarro e lacrime.
Lo intravvedo scappare con Autosprint sotto il braccio e poi sento la chiave del cesso. 
Clic clac.

Le tazze della colazione che sbroccano dal lavandino.
(Un padre che molla il lavoro per stare con i figli malati è un bravo papà e un marito collaborativo.
Ma è sempre un uomo. Non gli si può chiedere di essere una donna).
La casa è nel caos, causa assenza della signora delle pulizie da una settimana.
C'è una valanga di bucato da smerdare e svomitare.  Fazzoletti smoccolati e trenini in ogni dove.


Eppure non vorrei essere alle Seychelles. Andrebbe bene anche una cantina. Insonorizzata.

Ore 21. Dopo una giornata massacrante ho messo a nanna i pupi.
Ore 1.20. Ho lavorato altre 6 ore e piombo nel letto.
Ore 2. Svegliata da un urlo e vomito della piccola, che ha la febbre. Olé. 
Non poteva scegliere giorno peggiore in tutto l'anno.
Tra le 2 e le 4 svegliata 4 volte. Latte, coccoina, ancoa coccoina.
Sei una santa. Mugugna il marito, sotto le coperte.
Dalle 4 alle 6.30 un abbondante e ristoratore sonno (!). 

Ore 7 di un nuovo giorno. Di nuovo al pc, con 2 figli piagnulenti, un provvidenziale marito baby sitter che si alterna trai moccoli, SuperMario e il portatile.
Per contenere lo stress si è messo i tappi per le orecchie, perché dice che il rumore lede la sua mucosa gastrica. Se gli chiedo qualcosa strizza gli occhi e urla EHHHH ricordandomi la Luisa, vecchietta rimbambita che si sposò mio nonno tanti anni fa.

Ore 14. Sole splendente.
Abbandonata la tuta smoccolata, mi sono truccata, vestita e entro nella sala conferenze del bellissimo albergo. Fuori c'è una lussuosa targa su cui campeggia il titolo del corso e il mio nome.
In aula ci sono tutti, sono tornati a sentire me. Un bel respiro e via.
All'improvviso non sento più la stanchezza, solo adrenalina nelle vene 
e voglia di fare quello che sto facendo.

"Trova un lavoro che ami e non dovrai lavorare un solo giorno".
Forse questo motto cinese è un pò esagerato.

Però l'amore è la più potente energia del mondo. 
L'amore per i figli, per un uomo, anche per il lavoro, sì.

Tornando a casa, in macchina, penso che se il mondo fosse governato dall'amore
invece che dalla brama di potere, di petrolio e di figa...sarebbe un mondo migliore.
Un mondo governato dall'amore materno, magari.
Un mondo governato da madri. Invece che da figli (di puttana).

A volte l'assenza di sonno fa fare sogni potenti.

martedì 8 marzo 2011

8 marzo. A te che sarai donna tra 20 anni.



Oggi annusi la vita e le tue prime mimose, gentile omaggio del tuo papà.
Ma che aria annuserai fra 20 o 30 anni?

Avrai mimose per un giorno e discriminazioni per altri 364?
Potrai aspirare alla tua realizzazione professionale senza dover promettere di non fare figli?
Potrai aspirare alla tua realizzazione familiare senza dover vendere anima e corpo per arrivare alla fine del mese? 
Potrai aspirare alla tua realizzazione personale, sentendoti libera, innanzitutto, di seguire i tuoi sogni e le tue passioni?

Se chiudo gli occhi sogno un mondo in cui tu, giovane donna...
...non vieni considerata "più adatta" di un uomo per pulire il cesso, cambiare un pannolino, cucinare 600 pasti all'anno,
...non vieni considerata "meno adatta" di un uomo per pilotare un aereo, dirigere un'azienda, governare il paese,
...non vieni valutata per la tua taglia di reggiseno, ma per le tue capacità e per il tuo talento,
...non devi rinunciare al tuo cuore per puntare sulla tua testa.

E l'8 marzo non hai bisogno di uscire con le amiche a vedere spogliarelli maschili per sentirti libera ed emancipata.
E per essere rispettata non devi diventare acida e feroce né rinunciare alla tua femminilità.
E puoi spiegare le tue ali senza che la tua bellezza ti metta in pericolo.


E non sei "sesso debole"né a parole né nei fatti, perché finalmente tutti riconoscono, apprezzano e valorizzano il tuo essere forte. 
Diversamente forte. 


Perché essere forte non vuol dire solo muscoli, prepotenze, guerre, stupri, terribili lotte di potere, come ci hanno insegnato millenni anni di predominio maschile.
Si può essere forti anche con la flessibilità, il coraggio, la capacità di ascolto e di mediazione, il superamento del proprio egoismo, la ricerca di un mondo migliore.
Migliore non solo per il proprio portafoglio, ma per i propri figli, per gli uomini e le donne di domani.

Riusciranno le madri di tutto il mondo a ribellarsi alle discriminazioni, alle infibulazioni, alle violenze?

Nel mio piccolo ce la metterò tutta per aiutarti ad avere 
pari dignità, pari opportunità, pari felicità.


Buona festa della donna, figlia mia!

lunedì 14 febbraio 2011

La mia prima volta. Se non ora quando (Brescia)











Piove, fa freddo, ci sono i noiosi controlli per le targhe alterne.
I mass media non hanno dato alcuna attenzione alla manifestazione (se non per ridicolizzarla).
Saranno tutti a rincoglionirsi davanti alla tele o ad accalcarsi nei centri commerciali.

Mi sento un pò pirla mentre con la macchina mi avvicino al luogo della manifestazione.
Perché penso che non ci sarà nessuno, che probabilmente non serve a niente,
che manifestare è qualcosa di un pò vecchio, un metodo che non ho mai condiviso.

Cosa mi ha spinto qui?
La voglia irrefrenabile di esprimere il mio dissenso in modo VISIBILE.
Perché nel web è tutto un dibattito, un fermento di idee:
ma tutto ciò è invisibile agli occhi dei più, dei governanti e della massa alla TV.
I giornali scrivono che B. non ha perso consenso? 
Non resta che trovarsi fisicamente e fare un pò di baccano. Magari non servirà a niente, io però desidero esserci lo stesso.

Ma, mentre parcheggio, mi emoziono a vedere piccoli gruppi di donne con la sciarpa bianca al collo. 
Io sono da sola. Nessuna delle mie amiche mostra alcun interesse per quello che probabilmente definiscono "politica". 
(Poi si lamentano perché non ci sono gli asili e perché sul lavoro sono penalizzate in quanto donne). 
I miei genitori probabilmente pensano che sono diventata pazza o comunista.
In realtà sono solo preoccupata. 
Perché il mio paese è in uno stato di forte decadenza economica e morale.
Chi ci governa è impegnato a difendersi dai processi e a tenere a bada l'harem.
Non vedo nessun passo concreto per l'ambiente, per le famiglie, per le donne, per i bambini,
per la salute pubblica. 
Non vedo riforme, non vedo progetti, non vedo idee.
Un mangia mangia ormai spudorato, un andare a puttane che non è più metaforico
che è stato legittimato in nome della privacy.

La manifestazione è stata una sorpresa.
Relegata in una piazza minore, senza l'autorizzazione ad una amplificazione decente (dalla "liberale" giunta di destra).
C'erano donne ma anche tantissimi uomini e bambini. 
C'erano striscioni, palloncini, musica, allegria, sono state portate esperienze, ci si è confrontati. 
La gente discuteva, parlava!! Lontano dagli schermi dei pc, finalmente occhi negli occhi!

Ho incontrato donne che lavorano nella sanità e che ogni giorno lottano per garantire il rispetto della legge sull'aborto.
(Perché per la donna che decide di interrompere la gravidanza non ci sono più i ferri della mammana ma 
umiliazioni e difficoltà non meno pesanti).

Ho incontrato donne che lavorano nella scuola e non si arrendono al taglio delle risorse, e cercano di 
metterci sempre più passione, entusiasmo, nuovi progetti.

Ho incontrato donne che si impegnano per difendere altre donne dalle violenze, che in questo paese sono punite meno che altrove, e che sono in fondo legittimate da una cultura dove "è la donna che se la va a cercare".

Ho incontrato gente di orientamento politico diverso, per lo più gente lontana dai partiti e dai sindacati,
gente che era lì non "manipolata" da qualcuno come vogliono farci credere, ma per propria iniziativa.

Ho visto gente che ha a cuore il futuro dei propri figli, e, anziché trincerarsi nel qualunquismo, nello scetticismo,
nell'indifferenza....almeno si chiede cosa si può fare. 
Scendere in piazza non risolve i problemi ma è meglio che restare in casa a guardare Buona domenica.

Sono tornata a casa piena di energia positiva, e, come dice Chiara, "indifferente ai commenti dei politicanti  ignoranti e lontani da noi mai come oggi". 

Chiedendomi se tra quelle donne (o tra le tante fantastiche blogger che conosco) 
non possono essercene alcune con i valori e le capacità per cambiare le cose.

E chiedendomi cosa posso fare IO, nel mio piccolo, per cambiare le cose.

mercoledì 19 gennaio 2011

Peccati veniali

Ricevo questa serissima lettera dalla compuntissima peppina (*) del commercialista che segue la mia società.
Buonasera dottoressa, 
ho inserito l'iva del 4^trimestre, le elenco di seguito alcune cose che gentilmente mi dovrebbe verificare:
- Tra le fatture di Giustacchini Office Store, gli articoli "scheletro di gomma", "palloncini colorati" "porta zucca e candela halloween" li considero acquisti personali?
Nooooo. Trattasi di beni STRUMENTALI. A cosa? Ehm....all'organizzazione di una strepitosa festina di Halloween. Organizzazione di eventi rientra nell'oggetto sociale, no? Come dice? Ah...solo a titolo oneroso per terzi e previo fattura. Uhm. E se alla prossima festa emettessi fattura fiscale ai partecipanti?
- La fattura d'acquisto IBS "DVD Winnie the Pooh. Tempo di regali"  lo considero acquisto personale?
Ma CERTO che no! Trattasi di materiale didattico. Per cosa? Ah, sì, è per la preparazione di un seminario sull'analisi comparata delle TECNICHE DI MARKETING per l'età evolutiva negli ultimi tre decenni. Come dice? Sì, la fattura di riferimento è proprio quella, "Corso di riqualificazione degli addetti metalmeccanici cassintegrati di Lumezzane". Come no. 
- Con con la fattura d'acquisto MediaWorld ha comprato un lcd + accessori, ma cosa sarebbe l'articolo senza iva di Euro 10,96 con descrizione "CASA DI"? forse un libro?
Ma certamente! Anzi, per la precisione un AUDIOLIBRO; dal titolo "LA CASA DI Topolino". Utilissimo per potenziare le capacità di ascolto dei partecipanti al corso "Comunicazione efficace e paralinguistica". Anzi, se vuole le mando l'invito alla prossima edizione.


In un paese in cui tutti (dal premier in giù) fregano, evadono, trombano lo stato e il prossimo, io ho scelto un commercialista SERIO ed ONESTO. 
Così SERIO e ONESTO che non mi è permesso scaricare abusivamente 
NEMMENO l'IVA sullo scheletro di gomma. Non senza coprirmi di ridicolo, almeno. :-)

peppina (*)= impiegata tuttofare zelante e un pò pedante, generalmente addetta ad attività amministrative totalmente esecutive ed operative. Solitamente di intelligenza allineata alla media, e abbastanza priva di sense of humour.
(Definizione del marito A.M.)

mercoledì 22 settembre 2010

Coccinelle e desideri

Lunedì pomeriggio.
Sole. Caldo. Giardino.
Il mio gnomo arriva, festoso, con una coccinella sul dito.
Per tradizione familiare, ogni volta che liberiamo una coccinella (dall'annegamento in piscina o da qualsiasi altra situazione di vero o presunto pericolo), esprimiamo un desiderio, nella folkloristica credenza che la coccinella porti bene.
- Mamma, hai esprimuto un desiderio?
- Si dice espresso, comunque sì, tesoro.
- E che desiderio hai esprimu..espresso?
- Che i miei bambini stiano sempre bene.
- Tutto qui?- fa lui, deluso.
- Non è mica poco, sai?- dico io, pensando che la scuola è iniziata già da DUE settimane, e toccando ferro.
- Ma, tu, piuttosto...Qual è il tuo desiderio?
E lui, illuminandosi:
- Di poter sempre giocare con Super Mario!!

Mercoledì pomeriggio.
Alessandro ha mal di gola e febbre. E' stato, ovviamente, a casa da scuola.
Io non ho, ovviamente, potuto lavorare. Quindi, ovviamente, lavorerò stanotte.
E, ovviamente, salteranno i miei progetti per piccole goduriose retate di shopping solitario,
sospirate almeno da 17 mesi, ovvero dalla nascita della Polpetta.
Azzzzzzz.

Ma allo gnomo non è andata meglio.
Prima ha perso Luigi (fratello di Mario). E oggi, complici la sorella e il microcane della nonna,
è  sparito anche il suo adorato (e costosissimo) pupazzetto SuperMario.
Il secondo SuperMario perso in 2 settimane.

Maledetta coccinella, la prossima volta mica ti salviamo, eh!!