Quasi 800 giornate insieme.
Di cui più di 500 in braccio. O appesa al mio polpaccio.
Pianti, capricci, piccole grandi sfide estenuanti.
Febbri, vomiti, tanta, tanta cacca da pulire.
Un richiamo continuo che, a volte, è come un cappio al collo:
- Mammaaaaa mammina!!
- Sono al bagno, amore. Mi lasci sola un minutino??
- In braccio!! In braccioooooooo!!!!
Notti surreali, di risvegli e pianti, in cui non sai come farai a sopravvivere.
(poi sopravvivi sempre).
Le hai dato la vita, ma oltre alla sua si è presa pure la tua.
La sensazione che il tempo non passi mai, che la fatica non si alleggerisca mai.
E invece il tempo passa.
La fatica diminuisce ogni giorno, impercettibilmente.
Ogni giorno più autonoma, meno cozza, più simpatica, adorabile, indipendente.
E ogni giorno è prezioso, fuggevole. Già fra pochi mesi sarà diversa al massimo in un anno non sarà più la polpetta buffa che è ora.Ha finito oggi il suo primo anno di asilo nido. Con il rammarico della maestra: "E' diventata così brava ed autonoma e ora se ne va!".
E poi, un bel giorno, succede una cosa.
La stai coccolando e lei ti guada con gli occhi dell'amore e ti mugugna qualcosa di incomprensibile con la bocca ripiena di ciuccio.
-....
- Cosa hai detto? Sputa il ciuccio!
E lei sputa il ciuccio, ti guarda innamorata e ripete:
-Ti vojo tanto bene, mammina!
E all'improvviso tutta la fatica sparisce, e ti scoppia dentro un amore folle, una felicità che cancella ogni sforzo.
E capisci che non c'è niente che non faresti per quella creatura,
e che non esiste soddisfazione amorosa, lavorativa, personale paragonabile nemmeno lontanamente alla gioia
che può darti l'amore del tuo bambino.
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