giovedì 13 gennaio 2011

Dalla parte delle bambine

Questa sera ho letto un post molto tenero di Wonderland,
su un tema che però, da mamma di femmina, mi turba: il look delle bambine.

In tempi in cui si discute tanto il ruolo della donna nella società, 
spesso drammaticamente relegato all'essere gnocca e accondiscendente, 
noto con preoccupazione che stiamo allevando una generazione di creature troppo precocemente ossessionate dal culto dell'apparire.

Ho visto compagne di scuola di mio figlio esibire a 2 anni slip con gli strass sotto le gonne, a 3,5 manicure e pedicure (!) con decori, a 4 il foulardino di Burberry intorno al collo!
Un'amica mi confessa candidamente che la mattina deve alzarsi prima per poter gestire le infinite discussioni con le sue gemelle per il look dell'asilo. 
Ho visto madri al parco giochi impedire a Ludovica e a Martina di scendere lo scivolo per non rovinare il collant color panna, la scarpetta di vernice, il Mini-Woolrich.
Ho visto la figlia 5enne di nostri amici presentarsi al parco gonfiabili con pomposo abito a balze ed espadrillas con tacco, per poi infilarsi maglietta e pantaloncini prima di correre a scalmanarsi (la mamma si scarrozzava lo zaino con le diverse mise, tipo stylist al servizio di moda).

Ora: va bene il gioco e il travestimento, ci mancherebbe! Il punto è che queste bambine non vogliono relegare le loro personali sfilate ad un momento di gioco, ma sono già impegnate in un continuo sforzo seduttivo e di autocompiacimento totalmente prematuro, morboso e pericoloso.
Al quale sacrificano, incoraggiate dai genitori, il loro sacrosanto diritto a fare le bambine.
Gattonare, correre, saltare, pasticciare, sporcarsi. Giocare con braccialetti e collane, ma subito dopo nella sabbiera.

Dite che esagero?
Lo sapete che la sparizione di minori è in continuo aumento?
Che la scoperta del sesso è continuamente anticipata?
Che aumentano le gravidanze delle teenagers?


Avete mai sfogliato riviste come Vogue Bambini, o  i normali fashion magazine nel periodo delle sfilate Pitti Bimbi? 
Bambine piccole truccate, ammiccanti, in pose sexy, con la borsa di pelle, il bikini e i gioielli.
Bambini con il blazer e la cravatta.
E riviste intelligenti come http://www.kidsmagazine.it/ ci informano che le bambine che contano vanno ai Kids Beauty, per un massaggio aromatico, la colorazione dei capelli o un bel tatoo.
E a 18 anni? Ai miei tempi si chiedeva l'Interrail, adesso una mastoplastica additiva.

Per citare Luciana Littizzetto:
Ho visto con i miei occhi in una vetrina del centro uno scamiciatino taglia sette anni, con su scritto brillantinato: «Erotic Girl». Ma come, «Erotic Girl»? Ma se una è un’erotic girl a sette anni, a 13 anni cosa ne facciamo? Le facciamo aprire un bordello? Allora scusa. Qui ci vuole la par condicio. Perché non mettiamo ai maschietti delle bermudine con su scritto «Nerchia pazza» oppure «E’ arrivato il trapana-tope»? Son scritte che fan simpatia… 
Ma perché? 

Perché è un business.
Perché il sistema deve allevare giovani consumatori incalliti che cercano la felicità con l'acquisto di feticci.
Perché i genitori vogliono dei "little me", dei compagni di giochi, dei bambolotti ben addobbati. 
Magari abbandonati davanti alla Playstation, però firmati dalla testa ai piedi e con il culto dell'estetica, della bellezza, dell'apparire.
Perché le cronache pullulano di giovani troiette ben vestite che spopolano non solo a Striscia o al Grande Fratello,
ma anche a Sanremo e a Montecitorio.

Bellissimi gli outfit che Wonderland ha studiato per Viola, io stessa mi diverto da sempre a scegliere cose semplici e carine da OVS, H & M, Zara. Ma a volte anche negli ipermercati, ai mercati, on-line. Da Prenatal e Original Marines vado ai saldi. 
Felpe, tute, scamiciati morbidi, roba pratica e comoda.
Ma gli abiti firmati, le camicie e i vestiti tempestati di paillettes, l'intimo con le Winx, il piumino Moncler color cipria non li voglio nemmeno se me li regalano  tirano dietro ai saldi!
(E nemmeno le scarpe da piccole donne, con tacchi o esageratamente piatte! Belle le All Star primi passi, gli zoccoli di legno o le infradito taglia 24, ma avete mai sentito il parere 
di un ortopedico, a questo proposito? Ci sono un'infinità di scarpe belle e comode ADATTE ai bambini!)

Già nutro dei seri dubbi sul fatto che l'unico modo di essere alla moda e ben vestiti sia spendere molto e coprirsi di griffes.
Per gli adulti.
Ma per i bambini ho la certezza che investire su capi inutilmente costosi e da piccoli adulti, è pura follia. 

Chi sta pensando che sono una bacchettona mormona si ricreda.
Mi piace la moda, adoro scarpe e borse, mi trucco da sempre, mi diverto facendo shopping.
E, al momento giusto, sarò ben felice di condividere queste cose con mia figlia.

Ma prima di allora, all'asilo ci andrà con una comoda tuta (anche del del fratello, why not?) e non col kilt scozzese da preppy girl.

Finché non sarà in grado di vestirsi e spogliarsi da sola, potrà scegliere cosa mettersi tra DUE opzioni da me selezionate. 

Non le impedirò certo di esaltare il suo aspetto fisico, né intendo illuderla sul fatto che una laurea e la cura della beltà interiore le spianeranno la strada nella vita.

Ma perché gestire la sua femminilità e il suo look diventino una sua priorità...non c'è alcuna fretta.

8 commenti:

Cristina ha detto...

Ho letto il tuo commento sul blog di Wonder e mi sono letta d'un fiato il tuo post perchè mi ci ritrovo in pieno! Io sono mamma di una bambina di sette anni che comincia ad avere le sue idee, ma a cui impongo ancora fermamente certi limiti..Non è facile però.. Pensa che l'anno scorso nella sua scuola è capitato che un bimbo venisse cambiato di scuola perchè la direttrice aveva pregato i genitori di evitare di mandarlo a scuola con le scarpe da ginnastica che si illuminano.. E non più tardi di ieri una mamma si è lamentata perchè la scuola il sabato impedisce alla figlia di fare il corso di sci..Mah..Per finire esprimo il mio più totale disappunto per chi ha ideato le scarpe con i tacchi per le bambine..Ma si può??? Ora mi sa che leggerò qualcos'altro per conoscerti meglio..Dimenticavo..Io mi chiamo Cristina e ho da poco iniziato un mio blog. Lo trovi qui http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.com/ Se hai tempo di passarci sarai la benvenuta. A presto. Cris

Layla ha detto...

Per me non si deve esagerare (tacchi, cappottini modaioli, vestiti sempre perfettamente abbinati, calze a rete e minireggiseni, pellicce, occhialoni glamour... quando ti ricapita di avere 5 anni e mettere gli occhiali con i cuoricini senza sembrare una demente? :P)
d'altra parte non credo che Wonder abbia esagerato e sia una maniaca della moda per bimbi; anche se, avendo la possibilità economica e vivendo in un ambiente di genitori modaioli/snob/fashionvictim, è difficile non mischiarsi almeno un po'! Credo che lei sia stata finora molto equilibrata.
Come ho scritto sul suo blog, abbellire i bimbi e le bimbe anche sacrificando un po' la loro comodità è una cosa che si fa da sempre, solo che prima piaceva usare i vestitini di pizzo da bambola, ora hanno sdoganato minigonna&zeppa... (argh) -_-

PAMEN ha detto...

@Layla,
se leggi bene il mio post non ho mai scritto né pensato che Wonder abbia esagerato, tutt'altro.

Quello che mi preoccupa è che ci siano bambine di 5 anni più preoccupate di come appaiono che impegnate a giocare e divertirsi...

Quanto poi al "quando ti ricapita più" avrei qualcosa da ridire, con riferimento a tutte le tardone che vedo in giro con la borsetta di Winnie the Pooh, la maglietta di Spank e le mollette di Hello Kitty.
Nulla di male, però: sei adulto (o kidult :-) e fai quello che ti pare..
Il punto è che i bambini da un eccesso di
immagine che trascende a volte nella sensualità...non possono difendersi, ecco....

:-) ciao ciao, buona giornata!

Chiara ha detto...

Come al solito mi trovi del tutto d'accordo con te. Io per fortuna non conosco mamme fashion-addicted (sarà il mio non-look a tenerle a distanza) ma se vedessi una bimba con manicure e pedicure, chiamerei i carabinieri! A costo di sembrare retrograda e pidocchiosa, non compro vestiti di marca ai miei bimbi, e neanche quelli con loghi vari (Winniepooh, topolino, cars, hello kitty-che mi fa schifo), tutto quello che hanno di "griffato" arriva dalla nonna, che invece per i nipoti vuole il top, o da amiche che mi hanno passato i vestiti dei loro bimbi. La nana ha ereditato tutto dal fratello, se non avesse i boccoli mi chiederebbero se è un maschio... a parte qualche cosa di rosa che mi piace, le prendo tutto con l'obiettivo della praticità per lei e per me (lavaggio, stiro...). Ok, torno nella mia caverna...

Stefania Boleso ha detto...

Patrizia, complimenti per il post.
Mi trovi d'accordo al 100%.
Anch'io guardo con orrore alle bambine di 5 anni vestite da Lolita, ma con ancora più orrore alle loro madri che le costringono ad addobbarsi in questo modo.
Proprio stamattina in un punto vendita Benetton vicino a casa ho visto una madre over 40 che volutamente cercava dei vestiti identici ai suoi per la bambina che avrà avuto 7/8 anni, dicendole: "Così siamo uguali".
Bah, scusate, ma io non voglio essere uguale a mia figlia...
Perché lei non ha ancora 16 anni ed io non più...

PAMEN ha detto...

@ Chiara: io sui personaggi a volte faccio una piega, soprattutto se si tratta delle magliette di HM da 9 €. :-)

@Stefi:hai perfettamente ragione, al centro di tutto c'è la follia delle madri...E, se pensiamo alla situazione preoccupante della ns società mi sa che le madri hanno una bella responsabilità verso le figlie...

Unknown ha detto...

Sto morendo!! Son scritte che fan simpatia ....ahahahaha

:DDDDDD
La litizzetto la adoro.
Per il resto concordo con te!

Anonimo ha detto...

Ormai sono in età per esser nonna e mia figlia è adulta e ...non griffata e non "velina".
Quando era piccola non le davo certo possibilità di scelta (proporre delle scelte ai bambini sotto i 6/7 anni significa creare ansie perché non hanno la capacità di considerare più elementi contemporaneamente), ma accadeva che, senza pensarci, la vestissi uguale a me. Accadeva perché avevo voglia di jeans o di rosso e poi prendevo cose simili.
Non vestendomi io da velina/lolita non accadeva neanche che potesse essere vestita così mia figlia.
Sono partita da un'esperienza personale per evidenziare che i bambini possono volere solo quello che li fa sentire simili agli adulti da cui dipendono e amano, ovvero i genitori. Certo c'è anche l'influenza dei media, ma dipende sempre dai genitori permettere che i figli vengano bombardati dagli "ordini" della pubblicità.
C'è il grave problema dell'insicurezza personale e sociale dei genitori che cercano un riscatto nei figli. Questo è sempre accaduto e c'erano genitori che premevano e sostenevano perché i figli studiassero o le figlie si accasassero presto ora i genitori premono per altre cose che ritengono di valore come l'apparire. E i figli accondiscendono.
Emanuela