E' questo il nome di un movimento contro l'ossessionante invasione del rosa nella cultura e nella educazione delle bambine. L'idea è promuovere dei modelli di riferimento alternativi alla cultura della principessa-fatina-velina tutta seduzione e fascino. Le bambine possono e devono anche aspirare ad essere altro che creature graziose e di rosa vestite. Basta con cartoni animati rosa, cavalli rosa, km di scaffali di giocattoli rosa.
Senza saperlo ho sempre sposato questo movimento, finendo addirittura per odiare il rosa.
Io che amo tutti i colori e tutte le stagioni, non ho una sola maglietta rosa nel mio armadio.
Perché mi ha sempre fatto incazzare che la femminilità dovesse essere legata ad un colore e un colore essere sinonimo di femminilità (provate voi a vestire un maschio di rosa, a regalargli la cucina o una bambola).
Che stereotipo culturale dannoso, in un'epoca in cui ci si riempie la bocca di "pari opportunità",
ma, se non ti accontenti di sculettare (di rosa vestita) o di fare la massaia, la società, l'economia e la mentalità corrente ti offrono poche opportunità e moltissimi ostacoli.
E se un uomo sta con i suoi figli viene chiamato "mammo" e non "papà".
Bella fregatura, altro che mondo rosa.
Ma oggi c'è un buon motivo per accantonare la mia solita idiosincrasia, e abbracciare qualcosa di rosa.
Una campagna al femminile, un'iniziativa tra blogger a "reti unificate",
per ricordare a tutte le donne che è il mese della lotta al cancro al seno.
Per celebrare l'occasione, alcune donne hanno aderito ad una ridicola catena di S. Antonio su Facebook, dichiarando "misteriosamente" nel loro status dove amano tenere la borsa (l'anno scorso era il colore del reggiseno. Wow. L'anno prossimo sarà la marca di assorbenti?).
Mia nonna è morta di cancro al seno.
Una donna su 33 muore di cancro al seno.
Ogni anno 40.000 si ammalano di cancro al seno.
E se invece di scrivere puttanate su Facebook
ci informassimo sul sito della Lilt (Lega italiana lotta ai tumori) per una bella visita senologica gratuita?
E se invitassimo le nostre amiche a scoprire come combattere il cancro al seno visitando il sito della campagna?
Le blogger promotrici hanno chiamato la loro iniziativa "rivoluzione rosa".
E' forse una rivoluzione quando delle donne fanno qualcosa di intelligente?
Farsi una mammografia (o un pap test) è una cosa intelligente per cui molte donne - anche intelligenti- non trovano il tempo, prese dalle loro vite rosa in questo mondo rosa.
Forse è una rivoluzione quando tante donne si uniscono per fare qualcosa di intelligente....
(Come le Donne pensanti che sono di tutti i colori, e non solo rosa).
Il giochino tra blogger prevedeva di mettere sul blog qualcosa di rosa: una ricetta, un lavoretto, qualsiasi cosa rosa.
La cosa più "rosa" che c'è nella mia vita è mia figlia, qui ritratta in una delle innumerevoli tutine da neonata rigorosamente ROSA ricevute in regalo alla sua nascita.
A lei, che sarà una donna fra 20 anni, voglio dedicare il mio "pensiero rosa".
Perché, nel mio piccolo, cercherò di aiutarla ad avere una vita ricca di tutti i colori.
Anche del rosa. Purché quel rosa non sia un ghetto di illusioni e di fregature.
La vera rivoluzione ROSA sarà avvenuta quando tutte le donne, senza bisogno di etichette e nastrini rosa, avranno uguali diritti e uguale accesso all'informazione, alla cultura, al lavoro, e alla prevenzione delle malattie.
5 commenti:
Questo post è bellissimo Patrizia, scrivi benissimo quello che anche io penso e spesso non riesco a esprimere. Quindi, col tuo permesso, ti linko nel mio post. Grazie, Chiara.
Bella chiara ed esplicita, sei una che dici quel che pensi senza tanti giri di parole, in una parola BRAVA. Sto leggendo l'ultimo libro di Ken Follet, parla del periodo 1913-1920 circa, tra le altre cose descrive la lotta delle donne in Inghilterra per il diritto di voto, per l'equiparazione dei salari e dei diritti in genere, triste constatare che siamo nel 2010 e che le cose non siano poi così diverse da allora.
Ragazze...grazie mille....
Io so che voi potete capire: mio marito ha riletto il post varie volte e secondo lui "non si capisce qual è il filo del discorso e con chi ce l'hai" ...
La "questione femminile" ottocentesca è ancora aperta, Mariacristina, ma se sei uomo non puoi proprio capire...
Buona giornata!!
mammamia che bella!
Grande Pat!!!
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