Ma anche in paradiso ci si annoia, senza buona compagnia.
E, dato il mio animo fondamentalmente metropolitano,
subisco il fascino dei parchi pubblici cittadini.
Come quello dove abbiamo portato i nani oggi pomeriggio, in una delle rare occasioni in cui andiamo in città durante il fine settimana.
Io sono cresciuta in un parco pubblico, anche se era brutto, spoglio e privo di giochi.
Ma bastava scendere "giù ai giardinetti" e trovavi qualcuno con cui giocare.
Ore e ore a rincorrerci dietro i cespugli, a saltare tra le panchine di cemento,
mentre le mamme si stordivano di chiacchiere femminili e lenivano le rispettive solitudini.
Successivamente, ho frequentato i parchi pubblici
con i compagni di scuola, con gli amici, con qualche moroso. A volte per studiare e più spesso per giocare a palla, ascoltare la musica nel walkman, intessere grovigli sentimentali e amicali, pomiciare dietro ad un albero, respirare scampoli di libertà (soprattutto nelle mattine in cui si "bruciava la scuola". No, mai stata piromane, è solo il modo locale per indicare l'atto di saltare deliberatamente le lezioni!).
Adesso, qualche rara volta, ai parchi cittadini ci porto i miei bambini.
Al parco puoi mangiare il gelato al chiosco (e sembra più buono di quello tirato fuori dal freezer a casa).
Giocare a nascondino tra gli alberi. Sbirciare l'interazione trai nani e i loro pari-grado.
Scambiare due parole con altri genitori. Incontrare dei vecchi compagni di università (per stupirti della loro barba ingrigita). Lasciare che i nani si sfiniscano sui loro giochi preferiti e si bagnino tutti alla fontanella. Buttare un occhio distratto alle papere e alle tartarughe nello stagno.
Ma la mia attività preferita al parco è respirare l'atmosfera rilassata e giocosa,
e godermi lo spettacolo della varia umanità che lo anima.
I vecchietti in ciabatte che giocano a carte sul tavolo da pic nic di legno sputando e urlando tra di loro.
La sciuretta bene, bella abbronzata che porta a spasso un microcane griffato e i suoi molti brilli.
Gli innamorati pazzi "che vivono il più bello degli amori, gli occhi traboccanti" (cfr. Baglioni).
La famiglia di pachistani che bivacca su un plaid di 4 metri quadrati mangiando riso al curry per merenda.
I padroni dei cani che si incontrano e fanno benchmarking (il suo quanto ha? che razza è? come si chiama? No, Fufi, lascia stare Gastone!).
I padroni dei bambini che si incontrano e fanno benchmarking (il suo quanto ha? quanti denti ha? dorme la notte? No, JESSICA, non mordere BRAIAN !).
Giovani uomini che corrono a torso nudo, col pelo del petto sudato e intrecciato al cardiofrequenzimetro oregonscientific e alle cuffie dell'iPod.
Giovani donne culone che corrono in coppia con l'amica ansimando come suine senza smettere un secondo di spettegolare.
I ragazzini con l'orecchino al naso e le mutande che escono dai bermuda che si cimentano con lo skateboard.
Le ragazzine con i brufoli e le unghie multicolor che sbetonegano fitto fitto.
I nonni che danno da mangiare alle papere mentre i nipotini, approfittando della distrazione,
si mangiano i sassi.
E poi frotte di bambini di tutti i colori, di tutte le razze, di tutte le griffe, di tutte le età.
Mio figlio che dondola sul cestone con bambine di tre etnie diverse (e sta un pò lontano perché sono femmine, mica per altro).
Nel paese dove vivo tutta questa fauna in movimento non c'è.
Non esistono punti di aggregazione vivi, aperti, colorati, multiculturali.
E non c'è nemmeno un parco pubblico decente.
Oggi, però, al parco pubblico, mi ha colpito una nuova categoria umana.
Signorotti di una certa età, a spasso per il parco, in coppia (come i carabinieri), con la casacca blu e una vistosa scritta fluorescente, "Assistente Civico".
Ce ne erano parecchi, e avevano l'aria di divertirsi un mondo in missione per il parco.
Appena ho avuto Google sotto mano, ho scoperto che si tratta di una brillante trovata della giunta di destra per garantire la sicurezza dei cittadini.
Leggo, sul sito del Comune:
Si tratta di cittadini in pensione, per lo più precedentemente impiegati nelle forze dell’ordine e nei corpi di polizia che, su base volontaria, pattugliano e controllano le aree verdi.
La presenza degli Assistenti Civici è preordinata all’esercizio di una funzione di presidio, di deterrenza e di controllo che si concretizza nell’invito al rispetto delle norme che regolano la serena fruizione degli spazi pubblici, nella segnalazione di presunti illeciti e di situazioni di emergenza.
Attenzione, nonnini! Non barate alle carte: se se ne accorge l'Assistente Civico?
Bambino, c'ero prima io sullo scivolo, ora dico all'Assistente Civico, dopo ti meno.
Signora, il suo cane ha appena pisciato sulla mia Luis Vuitton. La denuncio all'Assistente Civico.
Quello lì ha l'aria sospetta. Si, quello nero che passeggia sul ponticello. Meglio fare una segnalazione all'Assistente Civico.
Hei piccione, hai rubato il biscotto che avevo portato per la paperella. Adesso ti faccio tirare il collo dall'Assistente Civico.
Dopo gli Ausiliari del TRAFFICO, l'Assistente Civico.
Il paladino dei bambini buoni (con permesso di soggiorno), delle anatre, e delle persone perbene che hanno votato a destra per essere "più sicure".
Sarà. Ma io al parco non ho mai avuto paura.
Sono altri i posti dove mi sento poco sicura, come in stazione e nel centro storico.
E, tra gli spacciatori e i mullah, preferirei vedere delle forze dell'ordine serie
più che un baldanzoso Assistente Civico.
più che un baldanzoso Assistente Civico.
Poi mi è balenata un'idea. E se si trattasse di una iniziativa per diminuire la depressione e il senso di inutilità dei poliziotti pensionati?
2 commenti:
Io spero proprio che si tratti di un' iniziativa per diminuire la depressione e il senso di inutilità dei poliziotti pensionati!!! Che tristezza...
@mammabradipo sono d'accordo con te...ma dalle nostre parti la politica trova la sicurezza e la xenofobia come cavalli di battaglia efficaci dell'azione politica...tristi amministratori, ma anche tristi cittadini...
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