lunedì 12 settembre 2011

E venne IL giorno....

La cassetta della posta piena di offerte speciali per la scuola.
L'abbronzatura a scaglie sul fondo della vasca.
Il nuovo catalogo dell'IKEA.
La lezione prova di zumba nella nuovissima palestra.
More e lamponi a volontà.
Le telefonate di lavoro sempre più frequenti.

Benché il termometro resti saldamente assestato vicino ai 30°C, 
c'erano molti segnali del fatto che le vacanze fossero (finalmente, anche) finite e che "il grande giorno" atteso e temuto fosse arrivato.

Eppure quando stamattina Ale si è infilato il suo zainetto Super Mario nuovo di zecca mi sono stupita...
Ma, come, sei appena nato e vai già a scuola??
Mi sono stupita un pò di meno quando ha iniziato a lamentarsi 
"E' pesanteeee! Me lo porti tu?" (Te lo scordi!).






Abbiamo lasciato la polpetta al nuovo nido tra urli e strepiti (No vojooooooo!) e poi siamo arrivati.
Folla di mamme e papà davanti all'ingresso. Risatine nervose e chiacchericcio.
I bimbi tutti belli leccati e rigidi. (Poverini sono mesi e mesi che persino la panettiera si sente in diritto di stressarli commentando il fatto che andranno a scuola. Eh, a settembre vai a scuola!! Finita la pacchia eh?? Finalmente finisce questo limbo di commenti inutili e allusioni dell'orrore. Da gennaio potranno tutti tormentarli chiedendogli un rendiconto del loro rendimento scolastico, ma per un pò li lasceranno in pace...)

Quando il portone si è aperto, la sua manina ossuta ha stretto la mia e siamo entrati.
E mi sono sentita come sulla salita delle montagne russe: una piccola fitta allo stomaco e la certezza che sarà bello e volte anche un pò brutto. Ma, soprattutto, che sarà dannatamente veloce. E che non si torna indietro.

In un attimo eravamo in palestra.
Il benvenuto delle maestre, una favola drammatizzata per sciogliere la tensione,
e poi la chiamata, uno per uno, per ritirare un disegno e un piccolo omaggio di benvenuto.
I bambini concentrati e seri. I genitori deconcentrati e chiaccheroni 
(anche fastidiosi! ma andassero fuori a far salotto!)

E un attimo dopo l'ho lasciato lì, nell'ultimo banco.
Ho superato il capannello di genitori ansiosi inchiodati all'ingresso dell'aula (Andiamo, ragazzi, adesso fuori dalle scatole!).
E, quando sono uscita, ho finalmente lasciato che lacrimuccia sgorgasse, insieme a questo mix di emozioni.
Orgoglio (Il MIO bambino è uno scolaro! Come siamo teneramente patetiche noi mamme!). 
Trepidazione (Se la caverà? Si, se la caverà benissimo). 
Sollievo (Bye bye prima infanzia!). 
Preoccupazione (Oddio è finita la prima infanzia, e adesso?).

Il pensiero è volato a quel giorno di settembre 1979, quando nel banco mi sono seduta io.
Accolta dal sorriso della maestra Clelia, con i capelli a pagoda e la gonna a pieghe al polpaccio.
Ero io la protagonista del primo giorno di scuola, ma, probabilmente, molto meno emozionata di mia mamma.
Perché solo adesso lo posso capire e apprezzare. 
Dietro un bambino che va a scuola c'è una mamma che ci ritorna.
Con la responsabilità di fare le scelte giuste, 
con la premura di accompagnare senza invadere, con l'impegno di tenere le fila di tutto: libri, quaderni, colloqui, entrate, uscite, merende, amici, riunioni.

Solo un attimo di romantiche commemorazioni, e poi via!!! in pasticceria per un mamma-party!! 
Con alcune amiche abbiamo ceduto all'irresistibile tentazione di sottrarci ai nostri mille impegni e regalarci un'ora di puro cazzeggio femminile e un brindisi alla ritrovata libertà part-time di vivere le NOSTRE vite!.

Fine della libera uscita, è già ora di andarli a riprendere.
Mumble mumble...
Quando ero primina io me la sono cavata alla grande. 
Ce la metterò tutta anche come mamma-primina.
Riuscirò a non cadere dei soliti cliché?

Uscita della scuola.
- Come è andata?? (!!????!!!!?????....???!!!!.....???)
- Bene.
- Mi racconti qualcosa?  (!!????!!!!?????....???!!!!.....???)
- No. Andiamo a mangiare.

Andiamo, andiamo.

4 commenti:

Stefania Boleso ha detto...

Io martedì prossimo (giorno 20) comincerò l'inserimento alla materna. E mi sembra ieri quando è nata...
Dici che scenderà la lacrimuccia anche a me?
Te lo farò sapere...

Mammabradipo ha detto...

Io ho lasciato una bambina col magone, che non conosceva nessun bambino della sua classe, triste e sconsolata trascorrendo 3 ore in cui ho pensato a tutto, compreso bliz all'interno della scuola, sottrazione di mia figlia agli obblighi d'istruzione e fuga...Ho sfogato il tutto cucinando come una matta...ho ripreso una seienne saltellante e felice con amica appresso che ha liquidato il fratello dicendo che aveva cose più importanti da fare...tipo imparare a saltare alla corda!

PAMEN ha detto...

@Stefi: in bocca al lupo, un bel salto!!!
@Bradipa: ahahahaha siamo sempre le solite sentimentalone allocche, loro se la cavano da Dio!!

Anonimo ha detto...

accompagnare senza invadere e tenere le fila di tutto. me lo devo ricordare.