venerdì 10 settembre 2010

Dolore e sollievo: cronaca di una svolta

MAAAAAAMMMMAAAAAAAAAAAAA!!! UUUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!


C'è un momento della vita in cui si concentrano tutte le ambivalenze e le opposte emozioni della maternità,  ti scoppiano dentro un dolore animale insopprimibile e, allo stesso tempo,
l'ebbrezza mentale della ritrovata libertà.

E' il momento in cui, dopo qualche giorno di "inserimento", il tuo bambino urlante ti viene strappato dalle braccia da un'educatrice carina ma ancora estranea. Le urla di disperazione fanno vibrare i vetri, e ti rimbombano nelle orecchie e nel cuore come pugnalate, mentre guidi con gli occhi annegati nelle lacrime e raggiungi una casa insopportabilmente piena di oggetti e vuota del piccolo tiranno.

Davanti a te cinque, lunghe, fantastiche ore senza interruzioni.
Senza culi da smerdare, senza allattare, senza pappe da cucinare, senza cucine da ripulire, senza capricci da sedare.
Cinque ore in cui potrai fare quello che vuoi: mettere mano alla montagna di lavoro arretrato,
recuperare tutto lo shopping represso, ascoltare i PinkFloyd  e non la Casetta in Canadà,
persino fare un intero cambio di stagioni (solitamente dilazionato in 27 microsessioni di lavoro).
Puoi ritornare ad essere donna e non solo mamma, lavoratrice (seria) e non solo nutrice,
una persona e non soprattutto una genitrice.

Evviva! Quanto hai atteso questo momento?
Da quando barcollavi con una enorme panza lustrando il nido vuoto in attesa del lieto evento.
DICIASSETTE MESI FA.

Ma, ancora una volta, l'istinto animale prevale sulla logica, sulla produttività, sulle esigenze sociali e personali.  C'è qualcosa di violento e contro-natura nel pagare qualcuno (profumatamente) 
perché ti strappi di dosso la tua creatura disperata. 
Ecco perché non riesci (ancora) a goderti la libertà ritrovata, ma subisci, emotivamente, le conseguenze dell'essere madre all'epoca della cosiddetta "emancipazione femminile".
Ti senti una merda. Schiacciata da inevitabili ed atavici sensi di colpa.

Poi passa, lo so.
La razionalità prevarrà sul cuoredimamma. 
Il cucciolo si adatterà. Forse sta già giocando felice, mentre tu ti struggi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri. 
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi (*).
La lontananza farà bene ad entrambi.
Crescerà, imparerà a star bene anche fuori dal marsupio, sarà sempre più autonoma e sicura di sé.
Passerete meno tempo insieme ma di migliore qualità.

Tu riprenderai in mano la tua vita, la tua carriera. (Forse anche le dimensioni del tuo sederone
riuscendo, dopo sette  anni a tornare in palestra). E questo farà bene alla tua serenità, alla tua vita di coppia, e, in definitiva, anche al cucciolo stesso.

La prima ora è quasi passata e, dopo aver esternato, stai un pelino meglio.
Life goes on.




(*) I FIGLI ( da Il Profeta di Kahlil Gibran)



I vostri figli non sono i vostri figli. 
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
Perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d'essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, 
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere;
Perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l'arco che sta saldo.

6 commenti:

Unknown ha detto...

E' dura. Poi passa. Per me sarà più soft perchè ci sarà la babysitter ma so che sarò una iena gelosa...poi passa!!
Un pat pat solidale

PAMEN ha detto...

ciao bis,
grazie :-)
F. e S. quindi non sono andati al nido?
baci p.

Mammabradipo ha detto...

Io ero in crisi quando il mio ha iniziato la materna, per fortuna dopo 3 giorni ha iniziato ad andare volentieri e vederlo sereno ti fa apprezzare di più il poco tempo libero che ti rimane senza sensi di colpa, peccato che è durato poco perchè mi s'è ammalata la grande quindi il tempo per me è già andato a farsi friggere....

Chiara ha detto...

Sono l'unica mammabrutta senza sensi di colpa? Sarà che i miei sono andati entrambi volentieri al nido, ma io la prima mattina a casa da sola me la sono proprio goduta... come una maschera di bellezza :-) Magari fra qualche giorno avrò un contraccolpo... devo dire però che da quando è nata la piccola (e il "grande" era ancora piccolo) è stata davvero dura arrivare a sera sani di mente, quindi qualche ora di standby è una manna dal cielo...

Chiara ha detto...

Sono io l'unica mammabrutta senza sensi di colpa? Sarà che i miei bimbi sono andati sempre volentieri al nido, ma la prima mattina a casa da sola è stata salutare come una maschera di bellezza :-) Magari fra qualche giorno avrò il contraccolpo, ma devo dire che da quando è nata la piccola (e il "grande" era ancora davvero piccolo) è stata molto dura ogni giorno arrivare a sera sani di mente, quindi qualche ora di libertà è una manna dal cielo...

Chiara ha detto...

Patrizia ho riletto il tuo post e mi sono resa conto che il concetto è molto più profondo del solo "senso di colpa delle mamme". Soprattutto quando dici "C'è qualcosa di violento e contro-natura nel pagare qualcuno (profumatamente)
perché ti strappi di dosso la tua creatura disperata". Nel 50% dei casi quella persona ha dovuto lasciare i suoi figli ad altre persone, nell'altro 50% ha 21 anni (!), ieri sera si è sfondata di caipirinha e ha studiato (si spera almeno) per fare una cosa che noi sappiamo fare meglio... Insomma è un disastro, va tutto al contrario e noi stiamo qui a risalire la corrente anzichè seguirla...