Che racconta come dal terrore e dalla disperazione possono emergere anche solidarietà, spirito di inventiva, positività. Cose come...
"La regina del marketing è la fruttivendola biologica che alle ciliegie sopravvissute alla scossa impone il cartello «duroni della rinascita», trasformandole nel frutto della riscossa. Intorno a lei scene di gentilezza e onestà che altrove sarebbero straordinarie, ma non qui, nonostante. Un cliente vuole un chilo di mele però non può pagarle perché il bancomat ha esaurito i soldi. La fruttivendola: «Le prenda lo stesso, pagherà domani». E lui: «Ci mancherebbe, vado a cercare un altro bancomat».
Su Facebook c'è chi si commuove e chi, invece, osserva:
" A me (saro' cinica) sorprende che la cosa sorprenda, non sono "bella" gente, sono gente, gente normale, e' che con tutto sto schifo ci siamo dimenticati che esiste, la gente normale, che fa esattamente le stesse cose da secoli, in mezzo a guerre, calamita', recessione eccetera. Gramellini sara' ispirato ma mi sono anche abbastanza stufata di sentire queste retoriche".
Ovviamente un pò di retorica c'è, anche perché contemporaneamente, nelle zone del terremoto, c'è chi fa terrorismo e poi sciacallaggio della peggior specie.
Siamo un pò tutti manicheisti, abbiamo bisogno di crearci una visione semplificata della realtà per gestirne la complessità.
Sei di destra o di sinistra non ha più senso.
Ma la crisi è colpa dei politici o dei banchieri?
L'uomo è intrinsecamente buono o cattivo?
Il terremoto tira fuori il meglio o il peggio di noi?
"Sono periodi in cui abbiamo bisogno di esempi, la teoria non basta più", dice Lucia.
Ecco, io sono d'accordo con Lucia.
E' un momento storico difficile e pieno di incertezze.
Ma, in fondo, ogni epoca ha avuto le sue difficoltà. Crisi e calamità sono sempre accadute, e, tutto sommato, non stiamo vivendo orrori nemmeno paragonabili a quelli che accadono, ad esempio, in Siria, nella sostanziale indifferenza nel mondo.
E' bello pensare che nelle difficoltà, anziché chiudersi a riccio, ci si possa incontrare, ascoltare, unire per fare qualcosa di costruttivo. Per tenderci la mano l'un l'altro invece che farci la guerra.
Ieri ero profondamente amaraggiata dal prevedibile esito della vicenda del gassificatore che, da un anno, mi ha succhiato energie ma mi ha anche trasformato da individualista a cittadina politicamente attiva.
Mi sarei volentieri spiaggiata sul divano per rincoglionirmi davanti alla TV, una volta tanto.
Ma poi la sera c'era l'incontro del "gruppo rifiuti", e non potevo mancare perché era a casa mia!
E la riunione è stata bellissima.
Un gruppo di cittadini che non si limita ad indignarsi per come la cosa pubblica viene gestita, ma che si rimbocca le maniche per studiare, capire, immaginare scenari alternativi.
La politica più bella. Ci siamo confrontanti, due esperti da Brescia ci hanno illuminato trasmettendoci il sunto del loro percorso di conoscenza.
Era già passata la mezzanotte e noi ancora discutevamo su come muoverci, cosa fare...
(e siccome del gruppetto eravamo quasi tutte donne, dai rifiuti abbiamo spaziato alla spesa intelligente e alle coppette mestruali in silicone, trasmettendoci un sacco di informazioni e suggerimenti!).
Ci hanno insegnato che acquistare oggetti muove l'economia.
Ci hanno fatto capire che gli oggetti ci avrebbero reso felici.
E, invece, io sto con gioia impacchettando tonnellate di oggetti inutili della mia casa, che cercherò di ricollocare presso chi potrà fare buon uso (fino a qualche anno fa li avrei buttati senza indugio!).
Non avrei mai pensato di potermi sentire veramente ricca grazie allo scambio di conoscenze, idee, energie. E invece la vita va avanti, nonostante.
PS Altri esempi belli? Ce li porta Panzallaria!
PS Altri esempi belli? Ce li porta Panzallaria!
2 commenti:
Ecco: la politica è bella se fatta bene, e invece noi abbiamo il rifiuto perchè veniamo da anni di pseudo-democrazia. Ognuno si schieri come crede, io credo nel "fare".
Grazie!
Ecco: la politica è bella se fatta bene, e invece noi abbiamo il rifiuto perchè veniamo da anni di pseudo-democrazia. Ognuno si schieri come crede, io credo nel "fare".
Grazie!
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