[Sono stata selezionata come tester del nuovo ferro da stiro Perfect Care Pure di Philips. Ecco la mia esperienza]
Sono cresciuta sentendo mia madre definire lo stiro come la peggiore delle torture per una casalinga.
Una volta adulta, fu per me una vera sorpresa scoprire quale effetto distensivo abbia per me stirare. Ebbene sì, devo confessarlo (quasi come se fosse una perversione, invece che una bizzarra terapia): amo lisciare le pieghe, mi piace l’odore del vapore, e trovo rilassante trasformare un groviglio stropicciato in un capo ordinato e pronto per essere riposto nell’armadio.
Ovviamente mi capita di lamentarmi per la pila di abiti da stirare, ma perché
qualsiasi attività diventa noiosa se obbligatoria e ripetitiva, no?
Soprattutto senza lo strumento giusto.
Ecco, io con i ferri da stiro non sono mai stata molto fortunata.
Il mio primo ferro da stiro fu un fiammante Rowenta con caldaia incorporata, top di gamma. Pesante, ma potente. Peccato che, pochi mesi dopo averlo ricevuto come regalo di nozze, mi cadde in terra. Benché sbeccato e difettoso (perdeva acqua e sbuffava in modo anomalo) non ebbi il cuore di sostituirlo (inconsapevolmente già fan della teoria “rifiuti zero”), e mi adattai a stirare con una specie di macchina a vapore del ‘700.
Finché un giorno, approfittando di una promozione, mi regalai una delle più celebri
marche di ferri da stiro a caldaia, che si rivelò subito una delusione.
Pesante, ingombrante, scomodo, complicato da riempire, lento ad entrare in funzione dopo l’accensione: una vera tortura, tanto che finii per delegare lo stiro il più possibile.
Ecco perché ho accettato volentieri di testare l’ultimo modello di ferro da stiro della Philips:
ho sempre apprezzato la marca, soprattutto dalla svolta “sense and simplicity”, difficilmente mi sarei trovata peggio che con il mio catorcio. Ho solo sperato che il nuovo ferro non avesse magagne, poiché, volendo scrivere una recensione sincera e autentica, mi sarebbe dispiaciuto dover stroncare il prodotto.
Ma quello che proprio non mi aspettavo è che il Perfect Care diventasse il mio elettrodomestico preferito, soprattutto considerando che gli elettrodomestici non mi hanno mai appassionato.
E’ stato amore a prima vista, fin da quando il fiammante aggeggio ha fatto capolino dalla sua confezione.
Perché Perfect Care Pure è il migliore ferro che io abbia mai provato?
• E’ bello. Ha un design elegante e tecnologico, quasi spaziale: persino le spie blu hanno una funzione estetica oltre che pratica. Giudicate voi: in confronto al mio vecchio rudere il Perfect Care richiama la fantascientifica robottina Eve del film Wall-E.
Una volta adulta, fu per me una vera sorpresa scoprire quale effetto distensivo abbia per me stirare. Ebbene sì, devo confessarlo (quasi come se fosse una perversione, invece che una bizzarra terapia): amo lisciare le pieghe, mi piace l’odore del vapore, e trovo rilassante trasformare un groviglio stropicciato in un capo ordinato e pronto per essere riposto nell’armadio.
Ovviamente mi capita di lamentarmi per la pila di abiti da stirare, ma perché
qualsiasi attività diventa noiosa se obbligatoria e ripetitiva, no?
Soprattutto senza lo strumento giusto.
Ecco, io con i ferri da stiro non sono mai stata molto fortunata.
Il mio primo ferro da stiro fu un fiammante Rowenta con caldaia incorporata, top di gamma. Pesante, ma potente. Peccato che, pochi mesi dopo averlo ricevuto come regalo di nozze, mi cadde in terra. Benché sbeccato e difettoso (perdeva acqua e sbuffava in modo anomalo) non ebbi il cuore di sostituirlo (inconsapevolmente già fan della teoria “rifiuti zero”), e mi adattai a stirare con una specie di macchina a vapore del ‘700.
Finché un giorno, approfittando di una promozione, mi regalai una delle più celebri
marche di ferri da stiro a caldaia, che si rivelò subito una delusione.
Pesante, ingombrante, scomodo, complicato da riempire, lento ad entrare in funzione dopo l’accensione: una vera tortura, tanto che finii per delegare lo stiro il più possibile.
Ecco perché ho accettato volentieri di testare l’ultimo modello di ferro da stiro della Philips:
ho sempre apprezzato la marca, soprattutto dalla svolta “sense and simplicity”, difficilmente mi sarei trovata peggio che con il mio catorcio. Ho solo sperato che il nuovo ferro non avesse magagne, poiché, volendo scrivere una recensione sincera e autentica, mi sarebbe dispiaciuto dover stroncare il prodotto.
Ma quello che proprio non mi aspettavo è che il Perfect Care diventasse il mio elettrodomestico preferito, soprattutto considerando che gli elettrodomestici non mi hanno mai appassionato.
E’ stato amore a prima vista, fin da quando il fiammante aggeggio ha fatto capolino dalla sua confezione.
Perché Perfect Care Pure è il migliore ferro che io abbia mai provato?
• E’ bello. Ha un design elegante e tecnologico, quasi spaziale: persino le spie blu hanno una funzione estetica oltre che pratica. Giudicate voi: in confronto al mio vecchio rudere il Perfect Care richiama la fantascientifica robottina Eve del film Wall-E.
- E’ compatto. A differenza di altri ferri con caldaia, la base sta comoda del ripiano dell’asse da stiro, minimizzando il rischio di caduta accidentale.
- E’ pronto in un battibaleno: due minuti dopo l’accensione è già pronto per l’uso e ammicca con le sue luci blu elettrico.
- E’ facile da riempire! Niente dure valvole da svitare, niente imbutino (che quando serve non si trova mai, risucchiato trai giochi dei figli), niente rischio di venire investiti da un’ondata di vapore incandescente. Si apre un comodo sportellino in qualsiasi momento, anche durante la stiratura, e si rabbocca il livello dell’acqua (demineralizzata, ma per chi non vuole comprarsela al super si può utilizzare la comoda brocca demineralizzante)
- E' facilissimo da usare! Come diceva il mio vecchio professione di matematica gli aggeggi dovrebbero avere due soli tasti: (H)ON-inziato- (H)OFF-finito. Ebbene, il Perfect Care non ha alcun tasto per regolare l'intensità del vapore o per scegliere il tipo di tessuto: esiste un’unica impostazione che genera la perfetta combinazione di vapore e temperatura.
- Ma, dulcis in fundo, Perfect Care non delude neppure sulla più importante delle sue caratteristiche: stira benissimo!! Puoi stirare su tutti i tessuti stirabili contro tutti i tipi di pieghe: niente bruciature, niente perdite di acqua, niente aloni lucidi. Ma, benché la temperatura sia mantenuta costante, la stiratura è impeccabile grazie all'elevata pressione del vapore, al numero di fori e alla forma ergonomica. Sì perché mentre negli altri ferri stirava bene solo la punta, qui stira benissimo anche il retro, con il risultato incredibile che basta una passata e le pieghe si distendono. E quindi anche i miei nervi.