martedì 29 aprile 2014

Amori bestiali

Ci siamo lasciati alle spalle anche il compleanno della principessa.
"Una cosa semplice e intima" è diventata una festa al parco con mille bambini urlanti e un gonfiabile ma fa niente.
In fondo c'è tanto da festeggiare nel suo uscire dall'età grumosa dei capricci, delle scenatacce, dell'irrazionalità.
Ed è sbocciata, in effetti.
E' solare, vivace, allegra, furba come una faina. Colora compulsivamente, ritaglia miliardi di farfalline, con la costanza di un monaco certosino,
fa e disfa puzzle, si cimenta con la lettoscrittura (con un paio di anni di anticipo rispetto al fratello), gioca alla Wii, e smanetta con scioltezza su PC, tablet, smartphone. Ma ha anche iniziato a pedalare in bicicletta procurandosi le prime gloriose sbucciature e meritandosi il rito solenne di medicazioni e cerotti.

La osservo intenerita mentre gioca con i suoi pupazzetti.
Mi compiaccio tra me e me che sembri immune al fascino delle winx, delle violette e del troiame assortito che le sue coetanee adorano.
Ma nemmeno principi e principesse o spose e bambolotti sono in cima ai suoi pensieri.
Finalmente una generazione di bambine indipendenti con orizzonti più vari rispetto al "vissero felici e contenti!"
Gioca con gli animali della fattoria, fa le vocine. Si interrompe vedendomi arrivare.
- Mi racconti il tuo gioco?
Sorriso malizioso. 
- Il cavallo si era innamorato della mucca....
..................................................
- Ah. E poi? Cosa accadeva?
- Eh, poi si fposavano.

domenica 20 aprile 2014

Stagion lieta è cotesta.

Un'altra primavera.
Un'altra campagna elettorale. (Questa volta la candidata in famiglia sono io).
Un'altra stagione di impegni fittissimi, di stress.
Un anno più vecchia e il tempo che vola.
Ho appena rimesso via l'albero di Natale ed è già Pasqua.

Anche per una miscredente come me Pasqua è un rito di benvenuto alla primavera, alla rinascita della natura e della vita.
E delle vite a cui ho dato vita.


Nella loro eccitazione mattiniera e rumorosa rivivo l'emozione delle mie caccie alle uova da bambina, e mi tornano alla mente i sorrisi dei miei genitori, le lacrime dei miei nonni.
Non riuscivo mai a capire perché i nonni piangessero mentre noi eravamo così felici, ma non avevo mai troppo tempo per soffermarmi su quel dettaglio, troppi giochi e troppe sorprese mi attendevano.

E adesso che sono nel secondo tempo della mia vita, li guardo correre quà e là a celebrare questo piccolo rito giocoso, li spio, li inseguo con la macchina fotografica, cercando di carpire ogni grido, ogni sorriso. 

Ora quelle lacrime furtive e agrodolci le capisco, perché sono il mio stesso nodo in gola.
Contemplo il presente, mi godo l'attimo, grata per la loro salute e spensieratezza, il dono in assoluto più prezioso.
Ma, allo stesso tempo, non posso fare a meno di pensare che per lui è la decima primavera, per lei la sesta.
Per quanto tempo ancora si sveglieranno eccitati all'alba impazienti di consumare questo piccolo rito?
Per quanto ancora la sopresa di un uovo di cioccolato, o la corsa matta a frugare ogni angolo della casa per accaparrarsi anche l'ultimo, minuscolo pulcino di zucchero
potrà suscitare un acuto di meraviglia? 

Saprò smettere di nascondere coniglietti di cioccolato avvolti nella stagnola prima che un'annoiata commiserazione si dipinga sui loro volti?
O forse avrò la fortuna di crescere quei pochi adolescenti che non si vergognano di restare un pò bambini prima di correre alla conquista del loro mondo?
Chi vivrà vedrà.


(...)
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave. 

(Giacomo Leopardi)

Buona Pasqua!