Ma ne sono trascorsi quasi altrettanti nella mia casa, la prima (e forse l'ultima) che io abbia mai posseduto.
Il 27 giugno 2007 faceva caldo.
Ma io non sentivo caldo né freddo, solo tanta fatica, e un mix incredibile di emozioni.
La stanchezza, fisica e psicologica.
L'arrabbiatura (per gli ultimi difetti, ritardi e intoppi).
Lo smarrimento: i nostri mobili, pezzetti di vita accatastati qua e là.
Il disagio: non trovare nulla, abituarsi a spazi quadruplicati.
La malinconia: cambiare casa è voltare pagina e gli ultimi raid nel vecchio appartamento erano vissuti con un certo nodo alla gola.
Il sollievo: nessuno poteva credere, un mese prima, che saremmo riusciti ad entrare quando da noi deciso, men che meno gli artigiani a cui avevamo fatto una pressione pazzesca perché finissero in tempo i lavori.
E, infine, una incontenibile felicità.
Eccoci qui: sporchi, sudati, distrutti. Ma gonfi di orgoglio ed euforia.
(qui c'era una foto, eliminata per motivi di privacy e di vanità su richiesta del marito A.M.)
Abbiamo deciso ogni piastrella, progettato ogni vite, studiato ogni dettaglio,
immaginato ogni particolare.
Abbiamo visto crescere questa casa mattone per mattone, l'abbiamo voluta a nostra immagine e somiglianza.
E, la notte di quattro anni fa ci siamo finalmente addormentati sotto questo tetto.
Oggi abbiamo festeggiato la ricorrenza dopo un fantastico bagno in piscina,
mangiando nel nostro amatissimo portico.
Quello costantemente solcato dalla mia piccola tribù dai piedi neri.
E mi sono sentita un pò come quattro anni fa.
Stanca, sudata.
E felice.
3 commenti:
Che bello :)
Bellissimo.
Costruire in tutto e per tutto un progetto insieme fa sempre bene a una coppia: unisce e salda laddove i pezzi cominciano a perdere collante.
Un abbraccio
Bell'idea festeggiare il compleanno della casa e ottimo il modo di festeggiarlo!
Le case hanno un'anima e, quando chi le vive le costruisce giorno per giorno, diventano parte di noi e membri della famiglia.
Chiara - romanticona in affitto :-(
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