Vediamo i soldi faticosamente guadagnati risucchiati dalle bollette,
dalle pompe di benzina, da uno stato vorace e irresponsabile.
Ci impegniamo per difendere la nostra terra, ma poi ci sentiamo come Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Siamo preoccupati per il futuro, per i nostri figli, per i nostri genitori.
Ma è Natale, e finalmente possiamo rallentare.
Stare insieme.
Goderci le famiglie.
Stiamo tutti (abbastanza) bene.
Abbiamo un lavoro (e pure un lavoro che amiamo).
Abbiamo un tetto, cibo, amore e sufficiente armonia familiare (su cui possiamo e dobbiamo lavorare).
Ecco perché a Gesù Bambino posso chiedere solo di non toglierci la salute.
Per tutto il resto ce la caveremo.
I miei pensieri affettuosi, le mie preghiere (laiche) e i miei auspici vanno a tante altre persone intorno a me, persone che conosco tanto o poco, persone che, nelle ultime settimane mi hanno emozionato o fatto pensare.
E quindi tanti auguri di cuore soprattutto...
- A L. che ha perso la mamma ma ha guadagnato due gemelli nuovi di zecca, un trasloco e una nuova vita.
- A N. che ancora cerca e che è piena di rabbia e di dolore, ma trova comunque la forza di sperare.
- a I./S. che si è sentita dire da un giudice annoiato che non era degna di diventare genitore.
- A Nonno Vigile, che dirige il traffico con naso gelato salvando la pelle dei bambini davanti a scuola, ricevendo in cambio non un grazie ma gestacci dalla mamma frettolosa e stronza dall'alto del suo SUV.
- A L. e P. che hanno avuto il coraggio di iniziare un nuovo progetto imprenditoriale nel momento di maggiore crisi per il loro settore.
- A P. che si è ripresa se stessa ma le è crollato un matrimonio addosso.
- A G., madre e imprenditrice coraggiosa e sfortunata, che ha voluto offrirmi un delizioso pranzetto nel suo ristorante per ringraziarmi di quattro sciocchezze che faccio per lei.
- Alle maestre dei miei figli, che fanno un mestiere prezioso e faticoso con una passione (la loro) che si trasforma in felicità (dei bambini).
- A L. che, pur alle prese con la malattia bastarda del figlio e tante difficoltà familiari... non smette mai di trasmettere energia ed entusiasmo intorno a sé.
- A B. che un anno fa coccolava il suo pancione e ora veglia la sua bellissima e sfortunata piccola in un reparto di rianimazione pediatrica.
- A M. che aveva già il pancione e invece dovrà dare alla luce una creatura senza vita.
- A M. che non ha più il suo papà, dopo un lunghissimo calvario.
- A T. che dovrà presto affrontare la chemioterapia e un intervento al cuore del suo papà .
- A M. che è finalmente in attesa di un bimbo, dopo una lunga e penosa attesa.
- A N. che è tornato in Italia con la moglie, è appena diventato papà di uno splendido bimbo e cerca un lavoro per dare un futuro alla sua famiglia.
Con affetto, Patrizia
5 commenti:
Pensavo queste cose anche io ieri sera, dopo aver sentito le confidenze di un'amica tanto sfortunata quanto forte e coraggiosa.
Mi sento così sciocca e fortunata, vorrei trovare le parole di una preghiera che possa raggiungere Dio, se esiste.
Il mio augurio di Natale si unisce al tuo, non chiedo niente a Babbo Natale perchè abbiamo già tutto e continuare così sarebbe il regalo più bello che potremo ricevere! Auguri di cuore! :)
Pamen, dolce Pamen, hai avuto un pensiero davvero bello. Mi sono emozionata, quella N. che cerca sono io! Grazie di cuore!
Babbo natale sono quattro anni che lo aspetto al varco! Il prossimo se non si ricorda di me lo sopprimo! XD
AUGURI anche a te, pieni d'affetto e gratitudine! :**
Sei un'amica, sebbene virtuale, e una gran brava persona. E ti meriti tutti gli auguri di questo mondo!
Grazie tesoro, contenta di sentirti vicina.
Mery
Grazie della tua comprensione, dei tuoi auguri così cari, semplici e veri..posso ringraziarti a dovere solo con le mie parole, forse crude, tristi ma è la mia passione la poesia e con essa, la scrittura ingenerale e la parola detta, riesco a liberare me stessa da tutto, con il tempo dovuto.
Grazie....
CHI ASPETTERA'
Chi aspetterà
il mio ventre vuoto,
sparso nel nulla,
di nuovo a lasciar spazio
al mio lamento solo,
ad abbracciarlo
tenendolo caldo,
lontano dai rumori,
saccheggiato dal tempo
che non muta e mai ferma
la lancetta della vita,
sempre in movimento.
Fra le lenzuola,
nuove saranno le carezze,
con baci risucchio d'amore
mentre lacrime vagheranno
disperse,
in gocce vapore
nelle stanze del pianto
a riemergere dall'affogamento
in un bagno d'ospedale fermo,
a guaire di paura e vedere la morte,
scendere fra le cosce in sangue,
dichiarando d'amare
e baciando l'esistere..
Leali Marusca
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